VOLGERE IN DISSOLUTEZZA LA GRAZIA DEL NOSTRO DIO

Sembra un’azione veramente deleteria e quasi incomprensibile, se non fosse che il movente è solamente un grande odio incondizionato verso Dio e di suo Figlio, espressione personificata della Grazia e della misericordia divina, venuto sulla terra a salvare ciò che era perito. Cioè noi!

L’insegnamento apostolico

(Ep. Giuda v. 17) Ma voi carissimi, ricordatevi di ciò che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto, ancora (Ep. Giuda v. 4) Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna) empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo. Questi due passi della lettera di Giuda ci istruiscono sommariamente intorno a certi atteggiamenti, che devono essere piuttosto ben analizzati e tenuti in considerazione, per non cadere in trappole le quali provocano cadute rovinose. Prima di tutto occorre ricordarsi dell’esortazione, che dice di rammentarsi con interesse investigativo, ciò che gli apostoli hanno predetto. Già, se è stato detto prima, l’annunzio vuol confermare fatti futuri e invitare a farsi delle ragioni sul perché accadranno certi fatti. Dunque, un avviso perché i credenti non siano presi alla sprovvista, ma sappiano valutare con pacatezza e lungimiranza gli accadimenti futuri. Sebbene siano alettanti le posizioni di chi sbandiera autorità apostolica o di primato in seno a qualche chiesa locale, magari con la giustificazione di un servizio responsabile, svolto in favore di altri, bisogna sapere che il primo germe per definirsi autorevoli, risiede proprio nell’aver dimenticato l’insegnamento apostolico. Perciò Giuda propone degli esempi per salvaguardare la fede e la Grazia del Signore, perché essa risplenda sempre e sia fonte di sicuro indirizzo per la fede cristiana genuina, onde evitare situazioni spiacevoli e pericolose.

Le predizioni identificative

L’apostolo Giuda prende in considerazione sei situazioni, od esempi conosciuti da tutti, religiosi e non, per esemplificare con prove inoppugnabili, perché certi episodi erano capitati e quale insegnamento preciso recava per i lettori della sua lettera.

  1. Uomini (v. 4)
  2. Popolo (v. 5)
  3. Angeli (v. 6)
  4. Città (v. 7)
  5. Visionari (v. 8)
  6. Bestie (v.10)

Gli uomini in questione erano infiltrati, cioè sottentrati (Versione Diodati) entrati di sotto, non linearmente con una professione di fede coerente con l’Evangelo, ma intrufolati di soppiatto e insinuanti falsità, con lo scopo di trasformare la Grazia divina e misericordiosa, in un comportamento immorale e licenzioso per sottomettere i corpi dei cristiani  fragili e sprovveduti.  Ecco perché l’insegnamento apostolico autentico non va dimenticato. Un secondo esempio deriva dal popolo uscito dall’Egitto, tutti erano i figli d’Israele, guidati da Mosè e da Aaronne, ma una parte morì a causa dell’incredulità e dell’idolatria. Dunque bisogna vigilare attentamente, che iniziato con la fede arrivi poi il naufragio fragoroso del tirarsi indietro. Il terzo fatto su cui riflettere sono gli angeli; tutte le creature sono soggette a disturbi diabolici, quindi devianti. La dignità di partecipare al raduno celeste con il Padrone Gesù Cristo, ci reclama in condizioni di luce abbagliante. Paolo scrive: (Ep. Colossesi 1:12-13) Ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. Orbene, se gli angeli non sono stati integri nel tenere la loro  posizione, assegnata in grazia, tanto più i credenti che non sono più avvolti dalle tenebre, ma deliziosamente rincuorati nella fede e nella conoscenza del regno celeste, non si devono abbandonare alla sottovalutazione della proposta, cioè di nuove creature in Cristo.

 La vita trasmessa dallo Spirito Santo deve essere edificata sull’esercizio della fede in Dio, sapendo che le catene eterne che ci terranno legati a Lui, saranno legami d’amore e di luce. La quarta riflessione si compie intorno a delle questioni morali di condotta e di pensiero; viene tirata in causa la città di Sodoma e di Gomorra con i loro noti eccessi in fatto di vizi contro natura e fornicazione. Questi atteggiamenti che coinvolgono i corpi e il modo di pensare delle persone, pare mantenga ancora oggi la sua  durevole validità di giudizio divino su chi pratica quei comportamenti, infischiandosene di Dio e sottomettendosi all’andazzo irresponsabile del mondo. Eppure il giudizio è esplicito, si tratta di fuoco eterno, definito una pena, nonostante si tiri in ballo un non precisato sentimento di amore, forse più giustamente specificato, come trattarsi di una passione morbosa, che coinvolge la mente,l’anima, impedendo la lucidità e dei sentimenti puri.

Ancora la Scrittura ci parla di visionari che si indirizzano verso una contaminazione, cioè sono portatori di infezioni malsane nell’anima, disprezzano l’autorità della Parola e sparlano della dignità celeste proposta dalla Grazia, classificandola in maniera ingiuriosa. Ultima annotazione, sono uomini accomunati alle bestie, prive di intelletto o di ragione, paragonabili agli animali che comprendono in parte per la loro limitata intelligenza. Ignorano e corrompono per istinto animalesco ciò che non sanno e lo compiono in maniera oltraggiosa. Guai a loro! Inizia così il verso undicesimo. Effettivamente la Bibbia è prodiga di buoni consigli per non operare scelte sbagliate e per non accedere a percorsi errati e compromettenti.

Altri tre esempi di persone negative che hanno assunto in modo palese la ribellione

Giuda esemplifica e sottolinea tre atteggiamenti di persone dell’Antico Patto,  per segnalare i comportamenti disapprovati da Dio che conducono a giudizi drastici.

  1. Caino,
  2. Balaam,
  3. Core.

Caino è citato per la via di lontananza intrapresa dopo l’omicidio del fratello Abele, allontanandosi dalla presenza divina ritenuta ingombrante e scostante. In definitiva si può vivere anche lontano da Dio, percorrere la via del dimenticatoio dal Signore, organizzare la propria vita in una città come fece Caino, per subire alla fine un giudizio triste, se non interviene il ravvedimento o la nuova nascita. Balaam è un  esempio della corruzione operata dal denaro e dell’influenza idolatrica sulla vita delle persone, che sono manipolate e manipolabili per ignoranza e per l’indifferenza nei confronti della Bibbia e dell’Evangelo, per il rifiuto di ascoltare i progetti di Dio. Core è l’emblema del respingimento della volontà divina, di ribellione, di noncuranza della voce del Creatore ed esempio di sentenza divina inappellabile quando si è sordi al richiamo divino.

Un altro esempio

La parola di Dio ripete sempre, almeno per due o tre volte gli ammonimenti e gli avvisi per non far incorrere in spiacevoli situazioni gli uomini, avvertendo dei pericoli e degli avversari. Sopra, l’apostolo Giuda aveva preso in considerazione tre categorie, cioè il creato, gli angeli e gli uomini; ora prende esempi dalle cose più semplici per dare ammaestramenti  pratici ed efficaci. (V.12-13) Essi sono delle macchie nelle vostri agapi quando banchettano con voi, senza ritegno, pascendo sé stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; onde furiose del mare, schiumanti la loro bruttura, stelle erranti a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in eterno. Dunque gli infiltrati sono anche classificati come:

  1. Macchie nelle agapi,
  2. Nuvole senza acqua,
  3. Alberi senza frutti,
  4. Onde furiose,
  5. Stelle erranti,
  6. Tenebre in eterno.

Un tragico quadro è la sintesi di Giuda, il quale rivela un acume molto acceso per le definizioni efficaci e per rendere evidenti le azioni di chi fa’ professione di fede, ma in realtà, ha il cuore che è rimasto insensibile all’Evangelo e alla sua potenza. L’analisi è chiara per  individuare un risultato altamente negativo; le azioni sono tutte inaccettabili come i raffronti con le cose, cioè le espressioni e i contenuti sono riprovevoli e deprecabili. I verbi adoperati esprimono senza possibilità di sbagliare il giudizio, gli atteggiamenti e gli atti di questi millantatori e ingannatori del prossimo, scendendo i gradini più bassi e perversi per ogni uomo,  spacciando una pia dedizione alla fede, ammansita da falsa pietà. Ma lo sguardo attento dei credenti maturi svergognerà questo falso perbenismo fatto di gesti eloquenti in negativo, come ben riportato nelle analisi di Giuda.

Le macchie ci parlano di punti scuri e riluttanti, immersi in pasti di purezza e di amore, atti a disturbare una santa comunione, fraterna e salutare. Le nuvole sono evocate per evidenziare l’inutilità, se sono senz’acqua ristoratrice per far crescere il regno vegetale e se trasportate da venti, che non evocano l’azione benefica dello Spirito Santo paragonato al vento, ma sono sinonimo di dispersione di messaggi cristiani che non arrivano al cuore. Gli alberi sono presi ad esempio per notificare l’inutilità di una pianta senza frutti commestibili alla sua stagione, adatta a rallegrare e nutrire gli uomini e gli animali. La tragicità è sottolineata con l’appassimento delle foglie e il loro ingiallimento, con lo sradicamento e con la morte dell’albero subita due volte, quindi senza possibilità di ricrescita. Le onde ci ricordano il movimento continuo di anime in preda a fermenti inarrestabili, che non trovano pace e schiumano, cioè fanno emergere verso l’alto, le loro brutture e le malvagità.  Altro esempio sono le stelle, erranti e senza stabilità, senza funzioni rischiaratrici, prive di luce quindi non più segni di orientamento, preda perciò di tenebre ben definite nell’oscurità cupa e avvolgente. Sono tutte dimostrazioni dell’inconcludenza e dell’inefficacia sterile di vite rimaste nel peccato, allontanando l’attrazione di Cristo, il quale comunica vita e pace.

Un’ultima lettura, di chi rifiuta l’invito al ravvedimento e vuole rimanere nell’errore   

(II Ep. Tessalonicesi 2:10-11-12) Con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati, perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna, affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati. La Bibbia ci parla ancora di individui ritratti e dimoranti nella dissoluzione e in prossimità di giudizio:

  1. Quelli che periscono credono ai prodigi bugiardi, a ogni tipo d’inganno,
  2. Non hanno aperto il cuore all’amore della verità,
  3. Non sono salvati,
  4. Ricevono potenza d’errore,
  5. Credono alla menzogna,
  6. Si sono compiaciuti nell’iniquità  e saranno giudicati.

Sembra straordinaria la rappresentazione di questi personaggi, così avvolti come nella tela di ragni che impedisce alle prede di muoversi e di riconoscere dove esiste la vita e dove la morte. Le ragnatele simili a tessitura impercettibile ma letale quando vi si cade dentro, spiega bene l’impossibilità di muoversi a proprio agio, una volta arrotolato e impedito nei movimenti. Così è per quelli che credono alla menzogna e hanno chiuso il cuore alla Verità, parlano di religione, di opere pie e di elemosine, di accoglienza verso i poveri, ma sprofondano nell’iniquità senza ravvedimento, senza che la Parola possa operare per salvare anime dal giudizio imminente. Ancora (Ep. Giuda v. 18-19) Quando vi dicevamo: Negli ultimi tempi vi saranno schernitori che vivranno secondo le loro empie passioni. Essi sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito ed (Ep. Giuda v.16) Sono dei mormoratori, degli scontenti, camminano secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce cose incredibilmente gonfie e circondano d’ammirazione le persone per interesse. Questo ulteriore ritratto degli schernitori, ci ricordano come agiscono, essendo felici nel peccato:

  1. Schernitori, Mormoratori, Scontenti e Passionali,
  2. Vivono secondo empie passioni,
  3. Provocano divisioni,
  4. Gente sensuale,
  5. Non hanno lo Spirito,
  6. Volgono la Grazia in dissolutezza.

Non vi sono commenti da proporre per persone, le quali agiscono in questo modo, che denotano con atti comportamentali verso gli altri, ciò che credono, cioè l’assenza di fede in Gesù Cristo e trasmettono a chi li circonda,  stimmate di morte e di dissoluzione. Di fronte a dei quadri così ben disegnati e dipinti, occorre ringraziare il Signore per la sua luce e per la sua Parola che schiarisce le nostre anime, per gustare il nutrimento spirituale elargito nell’Evangelo. Pane di vita e vero cibo spirituale.

L’ultima esortazione

(Ep. Giuda v. 3) Per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi, una volta per sempre. Dunque, si tratta di un combattimento che crea consapevolezza di essere coinvolti in un percorso difficile, con prove di ogni genere. Non si tratta, una volta creduto nel Signore di incamminarsi in una via pianeggiante o in discesa, no, è un cammino irto di difficoltà per il contrasto procurato dall’Avversario e dai suoi sottoposti. L’aggettivo strenuamente ci conferma dell’esistenza di una lotta  coraggiosa e accanita, che durerà fino all’ultimo istante di vita del credente in Cristo. Però, un punto fondamentale è quello di sapere che la fede, cioè tutto quello che dobbiamo conoscere intorno all’opera di Gesù è già stato rivelato; nessuna nuova rivelazione o aggiunta è necessaria o arriverà in futuro. Il succo della fede lo troviamo scritto e dimostrato nella Parola di Dio, rivelata una volta per sempre. La rivelazione della Parola, siamo sicuri, non necessita di alcuna integrazione, ne di nuove forme di culti o di manifestazioni collettive. Le dottrine bibliche sono tutte esplicite per chi con umiltà e impegno, dipende dall’insegnamento e dalla guida dello Spirito Santo. Siamo certi che questa guida è continuamente all’opera, per la consolazione dei nostri sempre più crescenti amici e cari lettori. Alla fine dell’epistola Giuda scrive: (Ep. Giuda v.20-21) Ma voi carissimi edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, a vita eterna. Orbene, edificare noi stessi nella fede vuol dire recepire la trasmissione di essa, attraverso l’insegnamento della Parola di Dio, come sopra detto, poi significa pregare per lo Spirito Santo cioè pregare e supplicare Dio, mediante l’ospite silenzioso e discreto, dimorante nel cuore del credente. Infine, conservarsi nell’amore di Dio designa una comunione vivente con il Padre, fatta di adorazione e di lode, altresì l’attesa premurosa e attiva in vista della manifestazione della misericordia di Gesù Cristo nel suo giorno, nell’ora dell’adunamento glorioso con Lui.(Ep. Giuda v. 24) E farvi comparire irreprensibili e con gioia davanti alla sua gloria. Che gioia irrefrenabile sarà quel giorno, e quale situazione strabiliante sarà essere per grazia tramutati nella condizione di esseri irreprensibili.

Conclusione 

Una preghiera, se ciò che avete letto è stato di vostro gradimento fate girare la voce ad altri. Grazie per la collaborazione e un caro saluto fraterno.

Come splendido chiarore – Che rifulge in luogo oscuro,

La Parola del Signore – E’ una lampada al mio piè,

Essa i passi miei rischiara – Nel cammino della vita,

Ed il Cristo ognor m’addita- Capo e compitor di fè.

 

La Parola del Signore – E’ una fonte d’acqua viva,

Essa è giudice del cuore – Vero cibo e gran ristor,

Se gustiam quel latte puro – come bimbi appena nati,

Noi saremo preservati – d’ogni dubbio e dall’error

Ferruccio IEBOLE

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