LA DIODATINA A META’ OTTOCENTO ED ALTRE NOTIZIE

         

La Repubblica Romana con l’edizione del Nuovo Testamento versione Diodati, voluto fortemente da Giuseppe Mazzini, e commissionato con la supervisione di Thèodore Paul, aveva certamente aperto serene aspettative per gli uomini colti del Risorgimento, ed i più impegnati, nel rinnovamento culturale e morale Italiano.

 Purtroppo questa ventata di profonda innovazione era destinata a fallire, difronte alla violenza delle armi francesi, nuovi lanzichenecchi, che con i loro assassinii e le loro esecuzioni capitali, avrebbero inaugurato anticipatamente, la via  percorsa e ripetuta nel 1936 in Spagna, quando sui tre giudici dei tribunali speciali, che condannavano a morte i compagneros, sovente due erano preti.

Stessa fine per giovani garibaldini o repubblicani, poi persecuzioni a iosa, instaurazione di spiate atte a dissipare gli aneliti di libertà e moralità laica, respirate durante la gracile ma illuminata Repubblica Romana.

La restaurazione sarà violenta in tutte le sue fasi e negli statarelli soggetti alla grande Meretrice; da quell’esperienza rimarranno assieme all’idea rivoluzionaria di fare dell’Italia, uno stato federale, il leggere la Bibbia (termine equivalente alla scomunica), come atto veramente rivoluzionario, dimostrazione di libertà interiore da esternare ad altri.

Purtroppo la storia di quelle aspirazioni, anche in queste celebrazioni del 150°, sono taciute ed adombrate dalla retorica di parte, come tutta la storiografia tendente a esaltare i vari Pii noni ed i re savoiardi, quali artefici dell’unità, relegando come sempre i popolani e popolari Garibaldi, Mazzini, Mameli, Pisacane o i fratelli Bandiera ecc. a ruoli minori e marginali.

I credenti Inglesi della Società Biblica Britannica e Forestiera (S.B.B.F.) nel frattempo, incuranti delle difficoltà per recapitare casse colme di Sacre Scritture in Italia, spesso di contrabbando e clandestinamente, stampano i preziosi tomi in differenti edizioni e formati, in diverse stamperie.

Uno sguardo negli anni della guerra d’indipendenza

Nel decennio degli eventi culminati col ’48, s’era stampato nel 1840 un Nuovo Testamento sotto gli auspici della S.P.C.K. stampatore W. Mc Dowall Londra, ed unito l’anno successivo, ovvero il 1841, al Vecchio Testamento per formare la Bibbia.

Una altra edizione avviene per mezzo di R. Watt Londra 1841, Bibbia in 24°, seguita da una simile dello stesso tipografo nel 1844 in 16°, quella per intenderci usata dai fratelli Bandiera per il loro avvicinamento, forse conversione al Signore visto il rifiuto del prete prima dell’esecuzione.

I quattro Evangeli versione Diodati riuniti in un tomo in 16°, nel 1846 son stampati in Svizzera a Losanna, hanno una prefazione particolare, riflessioni e note di Francesco Lamennais condannato da Roma, tradotte in italiano da Pier Silvestro Leopardi, che si dichiara sottoposto al soglio di Pietro.

Una strana mescola, ma eloquente, per come sia difficile risorgere dai morti ed essere inondati dalla luce di Cristo Ef 5/14.

Sul retro/copertina v’è una stupefacente incisione, con un pulpito/tavola emergente dallo scorrere dell’acqua: sul pianale spicca un libro aperto rivolto a chi guarda, intitolato in francese ” Evangile”, sopra il tomo un sole illuminante con in mezzo una croce.

L’interpretazione verso gli Italiani è: approfittatene della luce sull’Evangelo, libro aperto per chi lo guarda, rivela chiaramente la croce ovvero l’opera del Figlio Eterno, ed è mediata non più dall’altare papista ma da un pulpito/tavola, dove è presente un vapore a rappresentare lo Spirito Santo.

Due gradini indicano il progressivo cammino per la comprensione del messaggio, che emergono dall’acqua della Grazia.

Editore di questo libro è un singolare personaggio, tipico di quegli anni tra gli esuli, dove si trova di tutto fra l’evangelismo libero: è Stanislao Bonamici ex capuccino livornese nato nel 1815.

Abbandonato il saio nel 1841, si rifugia a Losanna, sposa la svizzera Emma Begos ed impianta una tipografia; dopo alterne fortune, con alcune pregevoli pubblicazioni e di rilievo, l’azienda non decolla e fallisce.

Nel 1852 emigra in Australia, ritornerà in Italia a Trevi, come insegnante in un liceo, morirà nel 1891.

Nel 1846 un minuscolo N.T. è stampato da Watts ed uno ancora più piccolo, nel 1847, da Combe nell’Università di Oxford, probabilmente identico a quello nascosto nel taschino, durante il noto arresto del Conte.

Nel 1848 Spottiswoode e Shaw Londra danno alla luce una Bibbia seguita dall’edizione del 1850 di identiche dimensioni, (variata solo per una pagina in meno)  in 24° per via della maneggevolezza e nell’occasione, per nasconderla in fretta, visti i tempi procellosi.

Alla metà del secolo diciannovesimo le richieste di Bibbie aumentano, Watts propone la sua imponente in 8° nel 1850, Gilbert e Rivington Londra ne presentano una, dove forse vi era stato un contributo di revisione o suggerimenti di Gabriele Rossetti.

 In questo lustro appaiono le Diodatine, revisionate dai beneamati Guicciardini, Desanctis e  Salvatore Ferretti esule a Londra, direttore dell’Eco di Savonarola, il giornale bilingue dei fuoriusciti, esuli, carbonari, ex chierici, rivoluzionari italiani ed Evangelici; è la considerata edizione S.F.B.S. del 1853/54 in 24°.

Salvatore Ferretti ex prete e parente di Pio IX, convertito all’Evangelo, fondò pure un orfanotrofio per sostenere i figli poveri degli esuli italiani, dimoranti in grosse difficoltà economiche in Londra e dintorni.

Esemplare sarà la sua lotta nel pubblicare notizie e sostenere  i coniugi Madiai, imprigionati arbitrariamente e violentemente segregati, con la benedizione del clero.

Diffonderà e farà crescere un movimento di indignazione in tutto l’Occidente, specie in Inghilterra, sull’arretramento culturale e civile in Italia, e la prepotenza papista.

La Bibbia del Conte

La seconda è quella pregevolmente revisionata nel 1855, a cura del Conte Piero Guicciardini stampata in 24°, durante il suo esilio britannico a Teignmouth, ha lavorato alacremente supportato da George de Noè Walker, vecchia conoscenza, amico dai tempi toscani ed altri credenti inglesi, sotto il consenso della S.P.C.K. missione istituita per la propagazione biblica.

Questa del Conte è un’edizione in cui appaiono delle cartine geografiche colorate, con il testo su due colonne e le referenze a centro pagina; stampatore è Bagster Londra.

Una edizione nel 1855 del Nuovo Testamento dello stesso revisore, corona la sua apprezzata fatica; l’opera sarà chiamata Guicciardiniana  per differenziarla dalle altre.

Infatti sempre nel 1855 una Bibbia in 24° è stampata sotto gli auspici della S.F.B.S.

La terza del 1856 è stata promossa da Luigi Francesco De Sanctis stampata decorosamente da W.Clowes Londra: l’insigne studioso era stato coinvolto per prestigio personale in una revisione della Bibbia Diodatina e per l’accesso a certi ambienti colti da dove proveniva.

Torno al 1850:  una Bibbia di C.J.Clay Cambridge in 16° completa l’anno proficuo per la stampa in lingua Italiana.

 Un Nuovo Testamento aveva visto una edizione nel 1851 in 32° a cura della S.B.B.F.

Una buona notizia

Nel regno di Sardegna la S.B.B.F. nel 1851 riesce ad istituire un agente, nella persona del tenente Loftus Graydon, facendo emergere con grande sviluppo una diffusione della Bibbia Diodati, non più clandestina ed assumendo un nugolo di Colportori itineranti.

Questi indomiti spargeranno il buon seme di evangelica memoria, allargando la mente e cuore sulla salvezza a persone ignare, facendo riscoprire la bellezza della Parola sconosciuta e nascosta Fil.2/16.

Apro una parentesi, per segnalare due curiosità edite nel 1853: una il libro della Genesi unito all’Evangelo di Luca, stampato da R.Clay in versione Diodati, un’idea  magnifica ripresa ripresa anche nel 1871, con lo stesso Evangelo assemblato con le Epistole di Pietro, diffuso a Roma dopo l’entrata di Porta Pia; su questo tornerò ancora.

La seconda è un Evangelo di Giovanni versione Martini, utilizzato nelle scuole private inglesi per l’insegnamento dell’italiano, con il metodo di James Hamilton.

Nel 1853 è edito un N.T. da parte di Clowes.

Una edizione Americana del Nuovo Testamento

Un Nuovo Testamento nel 1854 è stampato a New York, promosso dall’American Bible Union in 8°, tradotto in forma autonoma dal greco, così reca la scritta, da un ambiguo personaggio perlomeno non ben definito storicamente: si tratta di Giacinto Achilli ex domenicano Romanista, nato a Viterbo nel 1803, divenuto priore in un convento a Napoli.

 Fuggito a Corfù  per storie poco edificanti, incontra i fratelli Bandiera, ardenti mazziniani e lettori della Bibbia.

La prossima tappa è Malta, dove conosce e s’intruffola in ambienti protestanti.

La sua vita di esule lo porta a Londra, ha contatti con Mazzini e nel 1849 è a Roma durante la nota Repubblica dei Triumviri.

Arrestato dai francesi a fine ostilità, è rinchiuso a Castel Sant’Angelo, nelle carceri vaticane pronto ad essere condannato.

Senonchè, viene soccorso da membri inglesi della politica e con uno stratagemma, concordato con i soldati francesi, riacquista la libertà trasferendosi  in seguito in Gran Bretagna nel 1850, emigrando poi in America.

Qui traduce il Nuovo Testamento in Italiano con una tiratura limitata e poco diffusa.

Bagster Londra nel 1855 stampa un N.T. imitato da Watts, che confeziona anche una Bibbia come pure Clowes.

Nel 1856 dopo la Bibbia di De Sanctis, è pubblicato da Rambò e Compagni Ginevra, un importante Nuovo Testamento con il consenso e supervisione di J.Pinkerton, già attivo in Italia nel 1848 come membro della S.B.B.F.

Fanno parte del comitato per la stampa, anche l’American Bible Society e il Comitè Italien/Suisse de Geneve.

Sono copie che invaderanno la Savoia, il Piemonte e la Lombardia.

Clowes Londra stamperà nel 1857 un Nuovo Testamento, replicato nel 1861, 1863, 1866, e 1869, imitato dalla Stamperia dell’Università di Cambridge che nel 1858 previ accordi con S.P.C.K. , ripropone la seconda edizione del  N.T. del Conte Guicciardini, con le note referenze in centro pagina.

Segue in questo anno ancora, un Nuovo Testamento stampato da Spottiswoode Londra.

Nel 1859 una edizione in 24° del N.T. Londra, appare sotto l’egida della instancabile S.B.B.F. assieme ad una Bibbia edita da W.Clowes and Sons Londra.

Questa volta si stampa in Italia

L’amore per la Parola e per gli Italiani è il bagaglio spirituale e culturale che segue i Colportori, veri campioni di sofferenze, ma tenaci, sospinti dal vento dello Spirito Ef.4/14, seguono tutte le aperture per spandere le Sacre Lettere ed ogni spiraglio dischiuso dagli eserciti garibaldini, fino alla conquista ed ambita unificazione del patrio suolo.

Già a Torino nel 1860 la Tipografia Claudiana, in accordo con la Chiesa Valdese, stampa 3.000 copie del Nuovo Testamento versione Diodati, il primo stampato dopo quello di Roma del 1849.

La seconda edizione con variazioni e concordanze, con vesti leggermente  più piccole sarà stampata a Firenze ancora nel 1860 in onore della nuova capitale.

Nel 1861in piena unificazione T.H.Bruce assume la direzione in Italia della filiale della S.B.B.F.aprendo depositi in alcune città, nonostante l’intolleranza e il disprezzo di fanatici, aizzati dai soliti ambienti papisti e clericali.

Non si può tacere anche l’impulso ed il contributo, che le nascenti chiese locali denominate “Opera di Dio in Italia”, facenti capo a Teodorico Pietrocola Rossetti, al Conte Piero Guicciardini, a Bonaventura Mazzarella e Luigi De Sanctis, ecc. operano nella distribuzione  delle Sacre Scritture, aprendo in questo decennio le prime scuole pubbliche, per insegnare a leggere e scrivere ad adulti analfabeti e bambini.

Sono evidenti difronte a queste conquiste, gli improperi,  le invettive, le minacce, i soprusi, specie sulle sepolture, accompagnate da lancio di sassi e baccani assortiti, le persecuzioni estese alle famiglie con pargoli, sovente, la perdita del lavoro e della casa, solamente perché una Bibbia, Parola di Dio, aveva raggiunto un nucleo di persone. E parlano d’amore….

Gli epiteti più velenosi sono riservati alla S.B.B.F.ed i suoi membri, in quanto protestanti e Inglesi, faranno da humus nella seconda guerra mondiale con i famosi detti e massime Mussoliniane.

Il clero non perdona la diffusione della Bibbia senza Apocrifi, senza note e senza imprimatur, troppa libertà.

Nel 1861 le Bibbie di Spottiswoode tornano in formato 8°, rilegate in pelle pregiata e artisticamente lavorate, segue pure un Nuovo Testamento, come visto, anche di Clowes.

La Claudiana a Firenze edita un N.T. nel 1862 in 24° edizione ripetuta nel 1863 e 1864, mentre sotto gli auspici della S.B.B.F. nasce un N.T. nello stesso anno e uno seguente nel 1863 dello stesso formato.

Ancora nel 1864 la Claudiana nel capoluogo toscano stampa un N.T., con referenze in colonna centrale, ripetuto nel 1867.

Watts Londra stampa un Evangelo di Giovanni di 82 pagine, anticipando quello che diverrà nel tempo, il più diffuso ed il più amato, per via del versetto 3/16 fonte di innumerevoli conversioni.

Anche le Bibbie, viste le cresciute richieste sono sfornate ad esempio nel 1862, una in 8°da Clowes, altra nel 1863/64 sempre in 8°, poi Spottiswoode nel 1867 e nel 1868 ancora in 8°, evidentemente apprezzate perché i caratteri grandi facilitano la lettura nelle famiglie.

Nel 1865 la S.P.C.K. tramite Watts stampa un Nuovo Testamento, mentre la S.B.B.F. ne promuove uno, per mezzo di Clowes ed un altro nel 1866 per l’opera di Spottiswoode.

Nel 1867 una Bibbia di Clowes ancora sotto la regia di S.B.B.F.

Una edizione curiosa nel 1867 della Tipografia Redaelli di Milano, versione Diodati, è l’Evangelo di Matteo, contiene referenze in Ebraico.

Infine nel 1868 nasce la prima Bibbia Diodati in Italiano in 8°, edita dalla Claudiana di Firenze.

Un parto con gli auspici del Sinodo Valdese, finalmente tutta la Parola stampata in Italia.

Ancora nel 1868 un N.T. italiano Diodati, è edito da Reichard tipografia di Trieste, per soddisfare le richieste di una popolazione colta ed aperta, come tutte le città di mare, abituata a scambi culturali.

 Le edizioni di Roma

Si arriva alla liberazione di Roma il 20 settembre 1870, con l’entrata da Porta Pia dei bersaglieri, tra essi Pietro Crivelli, diverrà credente con la moglie a Voghera; chissà se scorse il colportore con il carrettino di Bibbie tirato dal cane, entrare e proporre ai Romani la Parola della Vita.

Dovrebbe essere Pasquale Parodi, un ligure di Gorra frazione di Finale Ligure, entrato con Luigi Ciari altro colportore; sta di fatto che con Carlin Zanini e Gaetano Giannini celebreranno il 25 settembre 1870 un culto al Signore all’anfiteatro Flavio, nella città che vide prigioniero l’apostolo Paolo.

Per completezza d’informazione, potrebbero essere entrati in quei giorni, anche gli evangelici Luigi Mattei ed Enrico Luraschi un udinese.

Nel 1871 come accennato l’Evangelo di Luca unito alle Epistole di Pietro è distribuito a Roma, quale motivazione aveva spinto un simile abbinamento? Difficile dirlo, mancando riscontri e documentazione.

 E’ indubbio, come aveva scritto nell’Eco di Savonarola, molto tempo prima Camillo Mapei sul papa liberale, osannato dalle folle, che oltre le riforme d’ambito amministrativo non sarebbe andato, escludendo quelle religiose. Preveggenza, conoscendo l’ambiente!

Si perché è solo il Figlio dell’Uomo come espresso chiaramente in Luca 1/32, ed il fondamento della Pietra angolare e vivente, come ben descrive Pietro nell’epistola I 2/4, Ef.2/20 possono rinnovare le persone e far nascere la fede dalla Parola Rom.10/17.

Per i sordi, gli idolatri, gli avari che vivono nell’agiatezza sfrenata e rifiutano il ravvedimento proclamato dalla Bibbia, resta solamente un’attesa disperata di giudizio I Cor. 6/10.

Il cammino della Diodatina è ancora lungo, accenno che nel 1872 in Roma,  tipografia Barbera, vedrà la  luce un Nuovo Testamento stampato in diecimila esemplari, promossi dalla S.B.B.F. stabilita in Via del Corso 85, con la promozione sulla Vedetta Cristiana dell’amico di Rossetti, il pastore metodista Francesco Sciarelli.Un successo riproposto.

Poi nel 1875 ancora a Roma, la grandiosa ed imponente Bibbia da Tavola per noi, da pulpito per i Protestanti, quella presente APERTA in ogni vecchia assemblea, a significare il ministero libero dei credenti uomini, purchè sospinti dallo Spirito Santo e non dalla voglia di protagonismo in assenza di doni Ef. 4/7, I Piet.4/10.

Termino lo sguardo, sul piccolo percorso di tempo, preso in esame della Bibbia Diodati in quegli importanti anni, rammentando oltre la fedeltà di Dio, l’esempio dei pii finanziatori e diffusori inglesi, l’intenso, oscuro lavoro dei Colportori.

Purtroppo il grande salto culturale che la Bibbia avrebbe potuto portare con il Risorgimento, tempo favorevole, non vi è stato; la speranza di Gloria Col.1/27 per la popolazione è ancora oggi nascosta, ancorata a tradizioni fatalistiche e credenze astrologiche, che ben si intrecciano con la simonia e la magia dilagante.

Il nostro impegno sia quello di continuare la diffusione dell’Evangelo di Gloria, per la salvezza delle anime, come dice II Tess. 3/1 pregate perché la Parola del Signore si spanda.

Ferruccio Iebole