L’UOMO ACCORTO CHE NON TENTA DIO

 L’uomo accorto vede il male e si mette al riparo, ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze (Proverbi 27:12).
 
Sembra strano, ma c’è chi pensa di essere esente da rischi, da malattie, sofferenze e quant’altro, anche se l’evidenza dice tutt’altro. C’è invece chi, consapevole del rischio che una certa situazione può provocare, ci riflette e pensa come proteggersi, cercando il riparo o la soluzione disponibile.
 

Tra i credenti c’è chi, giustamente confortato dalle numerose e meravigliose promesse del Signore, è altrettanto convinto che Dio lo proteggerà sempre e in ogni circostanza, anche se facesse scelte azzardate, contrarie alla sua volontà, o non facesse nulla per evitare il pericolo. Ma è proprio così? Dio benedice la fede anche dell’imprudente, dello sconsiderato? Chi di noi si butterebbe dall’ultimo piano di un palazzo, visto che ha fede in Dio ed è sicuro della sua protezione? Eppure c’è chi ha provato a convincere qualcuno in questo senso, facendo leva proprio sulla sua fede: Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo… Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo” e “Essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti col piede contro una pietra”». (Matteo 4:1, 5-6).

Il diavolo, nella seconda della sua triplice tentazione, chiede a Gesù di buttarsi da una notevole altezza. In fin dei conti tu dichiari di essere il Figlio di Dio, quindi… cosa vuoi che ti succeda? Per farlo e per dare forza al suo dire, il diavolo usa la Parola di Dio, il bellissimo salmo 91, un salmo pieno di promesse per coloro che si trovano in diversi tipi di prova (nemici, epidemie, paure, mali di vario genere, ecc.).

Non credo che nessuno di noi metta in dubbio il fatto che Gesù abbia potuto tranquillamente buttarsi, e che nessuno di noi possa mettere in dubbio la sua totale fiducia nel Padre e nelle sue promesse. Ma il Figlio di Dio, l’uomo dei miracoli, delle guarigioni, del potere sugli elementi naturali, delle resurrezioni, non lo fa e risponde con queste parole: Gesù gli rispose: «È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”» (Matteo 4:7).

Gesù non sfida il Padre accettando la provocazione del diavolo, non usa la sua posizione e il suo potere per fare una cosa inutile che sarebbe solo servita a soddisfare il nemico.

Sì, a volte il diavolo o chi per lui, usa anche la Parola di Dio verso chi la conosce per cercare di indurre in tentazione i suoi figli, per portarli a sfidare Dio. Anzi, è fra i suoi sistemi preferiti, usando la Bibbia fuori contesto, interpretandola falsamente o cambiandola, aggiungendo e togliendo qua e là, esattamente come ha fatto con i primi esseri umani nel giardino dell’Eden, promettendo cose ingannevoli che non poteva (e non voleva!) assolutamente fare, come il suo “No, non morirete affatto” (Genesi 3:4).

Sì, Dio protegge tutti quelli che ama. Sì, Dio risponde alle preghiere di coloro che hanno fede, in base alle loro richieste e alla sua volontà. Questo non vuol dire che al credente non succederà mai nulla, che non avrà mai malattie, che non avrà mai prove difficili. Ma Dio è lì, sempre, per aiutare, sostenere nella prova e, se è la sua volontà e il meglio per la nostra vita, per tirarcene fuori. E, soprattutto, lui non ci tenta, mai: Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno (Giacomo 1:13). A volte però Dio permette che la prova arrivi, affinché anche noi possiamo valutare la maturità e la genuinità della nostra fede.

Colui che tenta è il diavolo, colui che ci vuole spingere lontano da Dio, che vuole che lo tentiamo, che lo sfidiamo, anche quando Dio ci ha già provveduto quello di cui abbiamo bisogno, direttamente o per mezzo di altri, o ci ha già detto quello che dobbiamo fare.

Se qualcuno, mentre rischi di affogare, ti butta un salvagente, non sfidare Dio chiedendo che sia lui stesso a portartelo, senza capire che è colui che Dio ha mandato che ti sta tirando fuori dall’acqua… e se sta piovendo, o minaccia di farlo, prendi l’ombrello se non vuoi bagnarti, mentre chiedi a Dio di far uscire il sole… Se poi pensi che Dio voglia aiutare solo te, per la tua fede, ricorda che nella sua misericordia lui “fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Matteo 5:45). La differenza sta solo tra chi lo riconosce e chi no, tra chi lo ringrazia per questo e chi no. E sarà una grande differenza (Malachia 3:16-18).

Non ti buttare quindi dalla torre, per vedere se Dio ti sosterrà, se ci sono le scale per scendere. E ricordati di ringraziare Dio per le scale!

Tratto dal blog “La nuova nascita”

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