RICEVERE LA GRAZIA DI DIO INVANO

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

Come era prevedibile ,siamo arrivati a pubblicare l’ultimo degli articoli che Ferruccio ci ha lasciato scritto prima della sua chiamata al Padre. Siamo riconoscenti al Signore per tutto quello che ci ha lasciato questo caro fratello e di cui abbiamo potuto godere. Continueremo comunque con la pubblicazione di articoli di altri fratelli 

 

(II Ep. Corinzi 6:1-2-3) Come collaboratori di Dio vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano, poichè Egli dice: Ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza Eccolo ora il tempo favorevole, eccolo ora il giorno della salvezza. L’Apostolo Paolo al  capitolo cinque di questa lettera spiega cosa è la Grazia di Dio e al capitolo sei, invita i suoi lettori a decidere di riceverla. Vogliamo seguire il ragionamento che Paolo compie per ritrovarci alla fine (II Ep. Corinzi6:16)Noi siamo il tempio del Dio vivente.

ORA, il tempo favorevole

Non v’è tempo più favorevole per conoscere Dio e suo Figlio di ORA, cioè di appropriarsi della Grazia  in questo momento se non la conosciamo, perciò lasciamo parlare la Scrittura che ci fornisce indicazioni precise sull’amore di Dio e sull’opera del Figlio per la nostra salvezza.(II Ep. Corinzi 5:18-19)Tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliato con Se per mezzo di Cristo…Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con Se il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe e ha messo in noi la parola della riconciliazione. Dunque Dio parla e ci informa dettagliatamente su cosa è la Grazia:

  1. Tutto viene da Dio,
  2. Ci ha riconciliato con Se,
  3. Il mezzo è stato Cristo Gesù,
  4. Dio non ha imputato agli uomini le loro colpe,
  5. Ha messo in noi la parola della riconciliazione,
  6. Nel nome di Cristo siate riconciliati,
  7. (Cristo), colui che non ha conosciuto peccato, Egli (Dio) Lo ha fatto diventare peccato per noi, affinchè noi diventassimo giustizia di Dio in Lui (V.21).

In queste sette mosse viene spiegato cosa è la Grazia e perché essa conduce alla salvezza, se non è rifiutata dal peccatore. Orbene il piano di salvezza è immaginato dal Padre, che alla fine chiamerà i peccatori con il nome “di nuove creature in Cristo”, nome importante perché le cose vecchie della precedente natura sono passate, tutto è stato fatto nuovo per entrare in una comunione vivente (V. 17). Dunque Dio prende un’iniziativa per riconciliare con Se il mondo, Evidentemente il mondo era lontano, avversario della volontà divina in quanto irretito nella volontà diabolica e sottomesso nelle iniquità. Le passioni malsane, l’idolatria, il rifiuto della signoria del Creatore, non hanno impedito a Dio di usare misericordia verso il mondo, che si qualificava come suo nemico acerrimo. Perché Dio si era preso il compito di riconciliare il mondo? Perché suo Figlio, il Signore Gesù Cristo si era offerto come vittima innocente di pagare il debito contratto dal mondo, ovvero dal genere umano nei confronti della giustizia divina. Infatti l’Agnello di Dio che toglie in peccato del mondo, Colui che non ha conosciuto il peccato durante la sua vita, è stato fatto peccato sulla croce per espiare in quella maniera i peccati del mondo, per subire il giudizio divino sulla sua persona innocente e pura, per offrire il suo corpo e il suo sangue come sacrificio, per poter destinare la Grazia salvifica agli uomini peccatori.

Non imputare agli uomini le loro colpe

Se il Padre non imputa le colpe o i peccati agli uomini, e non utilizza un semplice colpo di spugna, dev’esservi un significato profondo che riguarda la sua giustizia. La  sentenza pronunciata all’inizio della storia umana era: l’uomo che pecca morrà! In Adamo tutti abbiamo peccato e quindi siamo passibili di morte, non solo fisica quella evidente e innegabile che vediamo tutti i giorni, ma anche di quella spirituale cioè la morte seconda. Gesù morendo in modo innocente sulla croce ha il potere di offrire a Dio la liberazione di tutte le anime peccatrici, perché il suo sacrificio accompagnato dallo Spirito Santo è stato accettato e dichiarato sufficiente per operare in Grazia da parte del Padre, soddisfatto nella sua inalterabile giustizia. Si è vero, un sacrificio cruento ha liberato dalla morte i peccatori, ora si può accedere liberamente alla Grazia accordata da Dio, che fa sapere di aver riconciliato il mondo a Se non imputando le colpe. Grande notizia di essere dei graziati e dei riconciliati presso Dio, mediante il corpo e il sangue di Gesù, confermati da una parola che è immessa in noi la quale ci responsabilizza e ci fa prendere una decisione. Perciò la fede nel nome di Cristo diventa determinante  per appropriarci del perdono divino, per usufruire della Grazia, per divenire una nuova creatura e per ricevere la salvezza eterna, cioè la certezza del paradiso, confermata in noi dallo Spirito Santo.

Una riconciliazione reciproca e certa

Nel testo proposto vi sono due posizioni: la prima Dio ci ha riconciliati e Se, la seconda noi dobbiamo essere riconciliati con Lui mediante il nome di Gesù.(II Ep. Corinzi 5:20 ) Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, vi supplichiamo nel nome di Cristo siate riconciliati con Dio. Orbene, non basta intendere la storia della croce,  conoscere di Gesù come Redentore o come Agnello, occorre sapersi riconciliati con Dio, cioè aver dato l’assenso per fede perché tutta l’opera della croce sia realizzata in noi.

 Questo implica il nostro ravvedimento, la nostra conversione, la nostra confessione dei peccati, l’ottenimento del perdono di Cristo per i peccati. In questo caso si può ben dire che la Grazia di Dio non è stata ricevuta e conosciuta invano. Ancora, l’amore di Cristo verso i peccatori ravveduti li spinge a essere dei testimoni,  dei ministri della riconciliazione, nel senso di esortare altri alla fede in Gesù. L’essere ambasciatori della Buona Novella  e dell’opera di Cristo fa rivolgere preghiere e suppliche per tutti gli uomini, affinché apprezzino lo stato di misericordia ora vigente in questo tempo e non sciupino la possibilità di ritornare a Dio mediante la sua Grazia.(II ep. Corinzi 4: 13) Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede che è espresso in questa parola della Scrittura: ho creduto perciò ho parlato, anche noi crediamo ,perciò parliamo. E’ vero,  non possiamo rimanere inerti e indifferenti sulla sorte di tanti nostri amici e conoscenti, che per superficialità sono soddisfatti di avere una religione ma non sanno se hanno ricevuto nel cuore la riconciliazione di Dio.

L’amore di Cristo costringe

(II Ep. Corinzi5:14-15) Infatti l’amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono e che Egli  morì per tutti affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato per loro.  Dunque abbiamo compreso con cognizione di causa come il piano della salvezza per l’eternità, sia meno complicato di come le religioni lo presentino e come Cristo sia l’unico nome per cui possiamo essere salvati. I nostri sforzi sono tutti indirizzati perché l’Evangelo della Grazia sia creduto nel mondo. Certo noi intendiamo come nella nostra debolezza possiamo rendere testimonianza fragile, ma  noi sappiamo altresì in chi confidiamo. (II Ep. Corinzi 5:5 a 9) Or Colui che ci ha formati per questo è Dio, il  quale ci ha dato la caparra dello Spirito. Siamo dunque pieni di fiducia e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore, poiché camminiamo per fede e non per visione, ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. Per questo ci sforziamo di essergli graditi sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo.

Conclusione

Questa nostra riflessione sull’amore del Padre, del Figlio e sulla guida dello Spirito Santo, senza arrogarci a dispensatori improbabili di grazie, ma semplicemente di indicatori per andare a Cristo il Salvatore, che con la sua rivelazione evangelica e amorosa accoglie i peccatori pentiti. Noi speriamo che queste proposte stimolino i nostri lettori ad aumentare la loro fede nella Bibbia, la Parola di Dio. Un cordiale saluto a tutti.  

Ferruccio Iebole.

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