PIANO PERSONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (seconda parte)

 La vita è una lotta. Continua e quotidiana, è fatta di scontri e sfide da vincere e superare. A volte solo per stare a galla, a volte per non soccombere. Troppo spesso però pensiamo a una lotta contro altre persone o a una battaglia dentro di noi, senza tener conto di un fattore esterno, superiore, che agisce contro e nella nostra persona. Ed è da quello che dobbiamo difenderci, è quello che dobbiamo combattere: Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti (Efesini 6:11-12).
 

Forse per qualcuno tutto questo sembrerà strano, però la Parola di Dio ci afferma fin dalle prime pagine che c’è una lotta tra il bene e il male, tra Dio e tra tutto ciò che vi si oppone. E noi siamo coinvolti in questo combattimento. Una lotta spirituale che si combatte solo con armi spirituali.

In primo luogo l’avversario cerca di non farci arrivare a Dio, di tenerci lontano da lui. Poi, quando invece abbiamo fatto quel passo di fede che ci strappa dalle mani nemiche, cerca di disturbare e frenare il nostro cammino, sferrando attacco dopo attacco.

Abbiamo detto che ogni lotta, ogni ripresa e ripartenza, deve iniziare fortificandoci in Dio. A quel punto poi, dopo esserci riposati in lui e avendo riacquistato le forze, possiamo rivestirci della sua armatura che ci serve per la nostra lotta quotidiana: Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere (Efesini 6:13). Resistere e stare in piedi, per poi andare avanti: questa è la resilienza che Dio vuole offrirci.

Forza allora, iniziamo a vestirci: State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi (Efesini 6:14a). La cintura tiene insieme i vari elementi dell’armatura. Abbiamo bisogno di certezze, di verità assolute in un mondo di fake news e mezze verità. “Io sono la via, la verità e la vita” (Giovanni 14:6) ha detto Gesù. Non un’alternativa ad altre verità, ma LA verità, che si esprime e si manifesta nella Parola di Dio, come lo stesso Gesù ha detto: la tua parola è verità (Giovanni 17:17). Se non ci teniamo saldi a questa verità, in questa verità, il resto non reggerà. Se non la abbracciamo, se non ce la leghiamo ai fianchi, non riusciremo a vincere contro colui che “quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44).

Alla nostra armatura si aggiunge poi un secondo elemento: rivestitevi della corazza della giustizia (Efesini 6:14b). La corazza proteggeva il busto, lì dove c’è il cuore. Ed è tramite il sacrificio dell’innocente Gesù, che Dio ha offerto a noi peccatori la sua giustizia: Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui (2 Corinzi 5:21). Ed è con il cuore, che la corazza vuole proteggere, che facciamo nostra quella giustizia: infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati (Romani 10:10). Solo con un cuore protetto dalla giustizia di Dio, possiamo affrontare ogni sfida frontalmente, di petto, senza paura di essere trafitti.

Ed ecco il terzo componente: …mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace (Efesini 6:15). In ogni battaglia abbiamo bisogno di “restare in piedi”, saldi e fermi, oltre a muoverci, camminare, avanzare, superare le montagne delle difficoltà della nostra vita. E lo dobbiamo fare con le … “scarpe” giuste! Il vangelo è la buona notizia della pace, della riconciliazione fatta tra noi e Dio grazie a Gesù (Romani 5:1; Colossesi 1:19-23). Fatta la pace, abbiamo un alleato al nostro fianco, che non solo ci aiuta a stare saldi e avanzare, ma che ci dice che sarà lui stesso a prendere in mano le sorti della nostra battaglia, combattendo egli stesso per noi: Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi e vedrete la liberazione che il SIGNORE vi darà (2 Cronache 20:17). E mentre Dio combatte per noi al nostro fianco, possiamo allo stesso tempo, avendo ai piedi i suoi calzari, avanzare, passo dopo passo, con zelo, portando il buon annuncio della salvezza, proclamando la pace: Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annuncia la pace, che è araldo di notizie liete, che annuncia la salvezza (Isaia 52:7). Non solo resistenza quindi, ma anche avanzamento.

Ma l’armatura di Dio per noi non finisce qui, altri elementi fondamentali devono essere aggiunti per completare il piano personale di Dio per la nostra ripresa e resilienza. (continua)

Tratto dal blog “La nuova nascita”

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