SEGNI DEI TEMPI (1) : IL CROLLO DELLE FONDAMENTA

Quando le fondamenta sono rovinate, che cosa può fare il giusto? (Salmo 11:3). Ovvero, quando vengono a mancare le basi portanti di una società, dei principi fondamentali di vita, cosa ci si può aspettare e cosa si può fare?

Nelle prime pagine del primo libro della Bibbia, la Genesi, troviamo alcune di queste fondamenta: un Dio creatore, il suo rapporto con l’uomo, la caduta di quest’ultimo e il piano di salvezza di Dio. Tutto questo è stato sovvertito, togliendo di fatto Dio e i suoi insegnamenti da ogni aspetto della vita umana, sostituendolo con sé stessi (Romani 1:25), negando la verità di Dio riguardo l’uomo, la sua natura e il suo bisogno di redenzione (1 Giovanni 1:8-10). Semplicemente, “Rinnegano il SIGNORE e dicono: «Non esiste… (Geremia 5:12).

Sempre in quelle prime pagine leggiamo della nascita del primo nucleo sociale dell’umanità: Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; … Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne. (Genesi 1:27-28; 2:24).

Nel piano di Dio per l’essere umano c’era la famiglia alla base di ogni futura struttura sociale, composta da un uomo e una donna, creati uguali in posizione e valore, ma diversi in ruolo. Uomo e donna con peculiarità ben precise, ma che diventano una cosa sola una volta uniti in matrimonio.

Lo stesso popolo di Dio è visto come la sua ‘sposa’ (Apocalisse 19:7; 21:2) e Gesù sceglierà la relazione tra il marito e la moglie come modello a cui ispirarsi per spiegare il rapporto tra lui e la chiesa, da lui creata grazie al suo sacrificio: Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso. Infatti nessuno ha mai odiato la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. (Efesini 5:25-32).

Tutto questo ora è stato completamente sconvolto e questi esempi Gesù non avrebbe più potuti farli oggi, alla luce di quello che sta succedendo. Non solo il matrimonio, inteso come relazione tra un uomo e una donna, non è più un’istituzione a cui riferirsi, ma nemmeno il concetto stesso di maschio e femmina è ormai considerato come assodato. Sessualità alternative o ‘liquide’ e relazioni diverse vengono equiparate, ma anche sostenute per legge, a quelle del modello voluto da Dio, a uno dei fondamenti della creazione di Dio. Anche questo è uno dei segni dei tempi che ci attendono: Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi (2 Pietro 3:3; vedi Romani 1:27; Giuda 1:7).

Come cristiani abbiamo bisogno di ribadire quali sono le nostre fondamenta e costruire su di esse. Non ascoltare, rifiutare le indicazioni di Dio, ribellarsi a esse sconvolgendole, vuole dire mettere a repentaglio anche le basi della nostra stessa esistenza: Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi è simile. È simile a un uomo il quale, costruendo una casa, ha scavato e scavato profondamente e ha posto il fondamento sulla roccia; e, venuta un’alluvione, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto smuoverla perché era stata costruita bene. Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sul terreno, senza fondamenta: la fiumana l’ha investita e subito è crollata; e la rovina di quella casa è stata grande». (Luca 6:47-49).

Purtroppo, il processo verso la totale rovina di tutte le fondamenta di Dio sembra inarrestabile (Salmo 82:5). Il cristiano allora deve resistere, “dicendo la verità con amore” (Efesini 4:15) e vivendo conseguentemente, aspettando “la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio” (Ebrei 11:10). Nell’attesa, proviamo ancora a tenere in piedi le fondamenta, magari anche provando a riparare quelle danneggiate (Isaia 58:12).

Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia!” e al mattino: “Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo!” L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? (Matteo 16:2-3).

Tratto dal blog “La nuova nascita”

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