QUELLI CHE HANNO CONOSCIUTO LA VERITA’

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

 

Per chi lo desidera è disponibile il vol. 4 che raccoglie i nuovi articoli di Ferruccio Iebole. Il volume e la spedizione sono gratuiti e disponibile per tutti coloro che ne faranno richiesta qui, su fb, su info@lamostradellabibbia.com o 3334371113 (Corrado)

Sono disponibili ancora alcune copie del vol. 1  , vol. 2 e vol. 3  (anch’esse gratis)

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L’apostolo Giovanni nella sua seconda epistola scrive: ( II Ep. Giovanni V. 2-3) A motivo della Verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno, grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, il Figlio del Padre, nella Verità e nell’Amore. Dunque secondo ciò che viene rivelato in questi passi nell’ambito della Verità e nell’Amore, luoghi indefiniti per noi umani ma reali per il Signore, dove Verità e Amore si manifestano concretamente per la presenza del Padre e del Figlio, che evidenziano i legami esistenti tra loro basati sulla Luce inaccessibile, proclamano altresì che Grazia, misericordia e pace sono a disposizione e inviati per quelli che hanno conosciuto la Verità.

Alimentati dalle virtù divine.

Giovanni (V.1)parla di amare nella verità, cosa vuol dire? Si può amare nell’indifferenza, nella menzogna o nella freddezza? Evidentemente no, per questo l’apostolo dice nella verità e nella trasparenza dei sentimenti. E’ vero, chi ama nella verità vuol dire che ha conosciuto la Verità e congiuntamente l’Amore che essa esprime. In altre parole chi possiede la Verità Gesù Cristo è raggiunto anche dal suo Amore che proietta la verità o(V.9) la dottrina di Cristo, verso le promesse eterne e  dispensa quelle tre virtù celesti tramite lo Spirito Santo. Orbene il credente nella Verità, come già accennato è dotato da parte del Signore, della Grazia necessaria per approfondire sempre più la conoscenza delle meraviglie del Cristo, dispone della misericordia, materia indispensabile se così si può dire per il cammino in terra, per la testimonianza e per risollevarsi dagli errori. Infine la pace, senza quella il cuore è in balia delle tentazioni e delle prove maligne, perciò possiamo affermare che siamo ben equipaggiati per  resistere alle incombenze della vita terrena e forniti per guardare al cielo, da dove aspettiamo con trepidazione il ritorno del Redentore.

Camminare secondo i suoi comandamenti.

Giovanni non elenca i comandamenti da osservare perché riassunti in:  (V.5-6) Quello che abbiamo avuto fin da principio amiamoci gli uni gli altri, in questo è l’amore che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Dunque l’amore per il Signore, per la sua Parola e per i fratelli, sono gli elementi necessari per protrarre una vita serena, in comunione con il Salvatore e come si diceva nella Verità. Quindi la testimonianza della Verità fortifica la fede; (I Ep. Giovanni 5:9-10) Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore, e la testimonianza di Dio è quella che Egli ha reso al Figlio suo. Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in se; chi non crede a Dio lo fa bugiardo perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio.

E’ interessante il concetto che questi passi esprimono e che servono per il comportamento umano nell’amore. Dio afferma e attesta la sua testimonianza che ha una caratteristica, è maggiore di quella degli uomini perché essa è vera, più autorevole e perché se ricevuta, esprime le ragioni del Figlio sul creato e sugli uomini e rimanda all’opera della croce.

Quindi la testimonianza divina non è una astrazione, un principio che si può non tenerne conto perché generico o poco efficace. No; è un impegno che viene comunicato ad ogni uomo che si affaccia sulla terra, nelle forme e nelle rivelazioni che Dio propone nella sua volontà. Chi è raggiunto dalla Verità di Dio, deve prendere una decisione importante, credere o rifiutare. Rifiutare equivale a far Dio un mendace e un bugiardo, chi procede in quella maniera si autoesclude dalla Grazia in Cristo ed è destinato alla eterna separazione da Dio. Quindi è di vitale importanza sapere se la testimonianza di Dio intorno a Gesù mi ha coinvolto e ho preso la giusta decisione. Saperlo condiziona tutta quanta la mia vita.

Un’azione costante di disturbo e di seduzione.

(II Ep. Giovanni (V. 7) Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali  non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo  è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo. Un’ azione deleteria e subdola viene fatta da chi contrasta Dio nella testimonianza verso il Figlio, lo fa in modo pubblico cioè nella visione di tutti per convincere sulla nullità della croce, negando il sacrificio di Gesù e la dichiarazione dello Spirito Santo. Queste persone possedute da spiriti empi  che scherniscono la redenzione e rifiutano la riconciliazione con Dio, purtroppo trovano udienza in cuori  freddi e riottosi all’Evangelo. (Ep. Giuda V. 19) Essi sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale che non ha lo Spirito. Che desolazione sapere di amici e conoscenti che rifiutano la potenza e la Grazia nell’Evangelo.

Rimanere nella dottrina e non andare oltre.

Un altro pericolo  è quello descritto nel (V.9) Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Anche in questo scorcio della Verità, ci viene fatto notare i legami tra Padre e Figlio come inalienabili e continui. Infatti così è, anche se i limiti della dottrina non vengono elencati o definiti, per il credente condotto dalla Parola e dallo Spirito di Verità non è un labirinto districarsi nella Verità. Effettivamente, occorre appressarsi ai piedi del Salvatore per imparare la dottrina e rimanervi ancorati nonostante i richiami culturali ad allentarli. La smania di andare oltre è sempre presente, preghiamo il Signore che  ci preservi dal voler primeggiare in conoscenza, che a volte gonfia e fa danni incalcolabili. Bisogna dire che il messaggio dottrinale è fermo e sintetico: ( I Ep. Giovanni 4: 14) E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. Orbene, sembra uno slogan, un messaggio che abbia perso mordente, per la consapevolezza della morte di Gesù sulla croce, fatto rimosso nel valore, eppure è il sunto dell’Amore di Dio. La Verità ribadisce ancora una massima di Vita perentoria e inflessibile: ( I Ep. Giovanni 5:12) Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita. Indiscutibile!

Camminare nella luce ed essere purificati da eventuali peccati.

Il cammino del credente è sottoposto a tentazioni e cadute, la debolezza della nostra carne è risaputa e gli sforzi per essere immuni dal peccato per quanto consistenti, non ci isolano dalle cascate, ( I Ep Giovanni 1: 7) Ma se camminiamo nella luce, com’egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio ci purifica da ogni peccato. E’ un privilegio concesso dalla Grazia di Dio di ritrovarci sempre giustificati dall’amore del Padre, che guarda alla fedeltà del Figlio nei confronti di noi peccatori.

E’ vero, come citato all’inizio, la Verità che è in noi è quella che sarà ancora con noi per l’eternità. Questo sostegno è una consolazione potente e ci fa, una volta di più, riguardare alla fedeltà di Gesù: (II Ep. Timoteo 2:13) Se lo rinnegheremo anch’Egli ci rinnegherà, se siamo infedeli Egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. Dunque possiamo riflettere sull’amore e fedeltà del Salvatore nei confronti di quelli che lo amano imperfettamente, ma che sono in attesa di ereditare la perfezione celeste. Perciò di vero cuore e con immensa gratitudine possiamo ringraziare il Signore di tanta Grazia e di tanta luce nella sua Parola; è un privilegio capire la Bibbia con l’aiuto dello Spirito Santo, che guida chi vuole rivolgersi con fiducia e rispetto a Gesù.

Conclusione.

Non sappiamo molto e ci riconosciamo insufficienti  per come ringraziare il  Signore Gesù del dono della vita eterna e della comunione con Lui, che scorre anche nella preghiera per i nostri cari lettori, che li raccomandiamo alla sua Grazia e misericordia. Un caro saluto a tutti e alla prossima meditazione, Dio permettendo.

Ferruccio Iebole.

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