breve storia

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Diversi libri sono stati scritti sul Diodati per cui ci limitiamo a dare un breve cenno della sua vita.

Giovanni Diodati nacque a Ginevra il primo giugno 1576 da Carlo Diodati e Maria Mei, fu il terzogenito di dieci figli.

I  Diodati  erano  una delle famiglie più importanti ed illustri di Lucca, Carlo era un commerciante di seta e tessuti e a motivo dei frequenti viaggi all’estero per lavoro  entrò in contatto con le nuove idee dell’umanesimo prima e della riforma poi, arrivando ad abbracciare la fede evangelica. Erano gli anni successivi alla riforma protestante che vide Lutero, suo fautore iniziale,  scagliarsi contro le indulgenze a pagamento permesse dalla Chiesa Cattolica, formulando le famose 95 tesi. Ad essa seguì la controriforma operata dalla Chiesa Romana contro i protestanti imponendo restrizioni di vario tipo fino al divieto, con un enciclica,  di tradurre e stampare la Bibbia in italiano (1564).

Fu a causa dell’impossibilità di esercitare liberamente la propria fede che la famiglia Diodati, insieme ad una sessantina di altre famiglie di Lucca furono costrette nel 1555  a riparare a Ginevra essendo additate come eretiche. A Ginevra, oltre alla possibilità di continuare i propri affari economici trovarono anche la libertà di poter esercitare la loro espressione di fede, potendo partecipare a culti evangelici regolarmente tenuti nella nostra lingua.

Il nostro Diodati nacque  quando i genitori erano già esuli a Ginevra, tuttavia non venne mai meno in lui l’attaccamento alla sua terra d’origine. Della sua infanzia ed adolescenza sappiamo ben poco, certo è che ricevette e fece suoi gli insegnamenti della fede dei genitori, e da Dio ebbe un dono particolare: una spiccata capacità per le lingue, infatti a 19 anni conseguì il diploma in teologia e l’anno successivo venne chiamato all’accademia di Ginevra (fondata da Calvino  e portata avanti da Theodoro Beza) in qualità di professore ad occupare la Cattedra di Ebraico.  Tre anni dopo, a soli 23 anni, divenne anche professore di Cattedra di Teologia mantenendo sempre quella di Ebraico, saranno ben 48 gli anni della sua attività di professore.

Nel 1600 sposò Maddalena Burlamacchi, (anch’essa di famiglia lucchese)  dal loro  matrimonio nacquero 5 figli e 4 figlie. Purtroppo fu la sua salute malferma il peso con il quale Diodati dovette convivere, senza però che questo potesse essere un impedimento al suo servizio per il Signore.

Oltre all’insegnamento nel 1608 il Diodati fu consacrato Pastore della Chiesa francese di Ginevra, ruolo che gli consentì di esercitare il dono di valente predicatore non solo nella sua città ma anche in Francia ed in Olanda. Senebier, uno storico di quel tempo, a proposito del suo ministero disse “non aveva timore di dire tutta la verità… il suo zelo passava nel cuore  dei suoi uditori e la sua pietà si riproduceva nelle azioni di coloro che lo ascoltavano

Nel 1612 gli venne chiesto, in seguito alla morte del pastore Basso, di essere anche pastore della chiesa italiana a Ginevra; questo fu un ulteriore aggravio e fatica, ma per l’amore che nutriva per la comunità italiana accettò questo incarico.

La sua vita si divise fra l’insegnamento e la traduzione della Bibbia, e terminò senza veder realizzato il suo desiderio principale e cioè che gli italiani potessero leggere in libertà le Sacre Scritture. In una delle sue ultime lettere scrisse: “se c’è qualcosa di buono lo dono con franchezza alla chiesa” dovranno passare duecento anni prima la sua traduzione della Bibbia in italiano diventasse “tollerata”  e si diffondesse in Italia (a metà dell’800)

La sua chiamata alla casa del Padre avvenne il 3 ottobre del 1649.