TRA IL DIRE E IL FARE

Troppo spesso assistiamo, anche ad altissimo livello, a promesse, impegni verbali e scritti che rimangono poi solo sulla carta o sulla bocca di chi li ha pronunciati. Numerosi bla, bla, bla che non fanno altro che creare delusione e disaffezione verso chi dice e promette di fare e poi non fa.

La Parola di Dio invita costantemente alla coerenza tra il dire e il fare, tra gli impegni verbali e il loro adempimento. Questo sia che si tratti di un impegno verso altre persone che verso Dio stesso: Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall’anno scorso, avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio di fare: fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità (2 Corinzi 8:10-11); Mantieni e metti in pratica la parola uscita dalle tue labbra: opera secondo il voto che avrai fatto volontariamente al SIGNORE tuo Dio e che la tua bocca avrà pronunciato (Deuteronomio 23:23);

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità (1 Giovanni 3:18).

L’esortazione diventa anche serio ammonimento verso coloro che prendono impegni senza poi rispettarli: Meglio è per te non fare voti, che farne e poi non adempierli (Ecclesiaste 5:5); È pericoloso per l’uomo prendere alla leggera un impegno sacro e riflettere solo dopo aver fatto un voto (Proverbi 20:25).

Ma Dio non chiede agli uomini di fare quello che egli stesso non ha messo in pratica verso di loro. Chi si avvicina a Dio deve sapere che lui adempie le sue promesse, che porta a compimento quanto annunciato, perché “Dio non è un uomo, da poter mentire, né un figlio d’uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?” (Numeri 23:19). E questo lo sanno bene tutti coloro che hanno sperimentato l’adempimento delle promesse di Dio nelle loro vite: riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra che neppure una di tutte le buone parole che il SIGNORE, il vostro Dio, ha pronunciate su di voi è caduta a terra; tutte si sono compiute per voi: neppure una è caduta a terra (Giosuè 23:14).

La Scrittura contiene centinaia di riferimenti ad adempimenti di cose annunciate da Dio e molte di queste riguardano la venuta e l’opera di Gesù. Decine di volte nei vangeli viene detto, spesso da Gesù stesso, che un certo avvenimento avvenne, affinché “si adempisse la Scrittura” o “si adempisse quello che era stato detto dai profeti”.

Gesù si presentò vivente davanti ai discepoli perplessi dopo tutti i fatti che portarono alla sua morte, con queste parole: Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore nel credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano (Luca 24:25-27; vedi anche Atti 3:18). Gesù usò tutta la Scrittura, le parole contenute nelle profezie, per dimostrare che tutto quello che lo riguardava era già stato annunciato e poi completamente adempiuto.

L’invito è lo stesso anche oggi: andiamo alla fedele Parola di Dio per verificare come tutte le cose che Dio ha detto abbiamo avuto pieno adempimento. Un Dio totalmente coerente con quello che dice e totalmente fedele dal metterlo in pratica.

E se ci sono cose dette che attendono ancora il loro adempimento è solo per uno scopo ben preciso: Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento (2 Pietro 3:9).

Dio aspetta te e me, aspetta che ci rivolgiamo al Dio fedele che fa quello che dice e che vuole adempiere in noi tutte le sue buone promesse. Senza bla, bla, bla.

Tratto dal blog “La Nuova Nascita”

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