Riforma Protestante e traduzioni nelle “lingue moderne”

RIFORMA PROTESTANTE E TRADUZIONE DELLA BIBBIA NELLE “LINGUE MODERNE”

E’ noto che il motto della Riforma protestante fu: “sola Grazia, sola Fede, sola Scrittura”. I Riformatori pensavano che i Cristiani dovessero leggere direttamente la Bibbia, con la sola guida dello Spirito Santo. Ma la Bibbia era solo in latino, e per poterla leggere occorreva tradurla nelle lingue parlate dalle varie nazioni. A parte quindi la traduzione inglese di John Wycliffe (di cui abbiamo parlato in precedenza),  si può dire che le traduzioni della Bibbia nelle lingue moderne d’Europa vanno considerate come diretta conseguenza della Riforma.

Riportiamo qui di seguito alcune delle tappe fondamentali del processo:

  • 1511-1516 – Il monaco tedesco Martin Lutero, leggendo la Bibbia, specialmente l’epistola ai Romani (ovviamente in latino), “riscopre” la dottrina della giustificazione per fede.
  • 1517 – Per ordine del Papa Leone X vengono effettuate in Germania delle collette per la costruzione chiesa di San Pietro in Roma. Chi offre denaro ottiene il condono delle penitenze per i peccati commessi (indulgenze). Lutero entra in aperta polemica con Roma sul preteso  “valore” delle indulgenze (pubblicazione delle “95 tesi” a Wittenberg). L’anno 1517 è indicato come inizio convenzionale della Riforma Protestante.

56

(esemplare di Bibbia in tedesco tradotta da Martin Lutero stampata nel 1593)

  • 1522 – Lutero traduce la Bibbia dal latino in tedesco in modo che i suoi connazionali la possano leggere.
  • 1526 – Il cappellano inglese William Tyndale che, in contrasto con chiesa ufficiale (cattolica), nel 1524 si era recato in Germania dove aveva conosciuto Lutero, traduce la Bibbia in inglese corrente, partendo addirittura dall’ebraico e dal greco anziché dal latino. Poi introduce clandestinamente copie stampate in Inghilterra, incontrando la fiera opposizione del famoso Enrico VIII (non ancora staccatosi dalla Chiesa di Roma). Così Tyndale viene ricercato in Olanda dalla polizia inglese, arrestato con l’inganno, processato come eretico, legato a una croce, strangolato lentamente e poi bruciato sul rogo.
  • 1530 – I Valdesi affidano a Pietro Robert, detto Olivetano (parente di Calvino), il compito di tradurre la Bibbia in francese.
  • 1532 – Il fiorentino Antonio Brucioli pubblica in italiano l’intera Bibbia, traducendola dall’ebraico e dal greco. Questa viene ritenuta in campo cattolico “una traduzione di tendenza protestante“, anche se il Brucioli non si staccò mai ufficialmente dalla Chiesa Cattolica. La versione del Brucioli non ebbe grande diffusione, tuttavia lo stesso Brucioli stampò un’edizione del Nuovo Testamento nel 1544 (foto sotto)

18

  • 1535 – Si smette di “dire messa” a Ginevra (cioè cessa il culto di rito cattolico). Vedere a proposito il graffito nel Castello di Issogne, in Val d’Aosta, riprodotto qui sotto.

19

  • 1536-1539 – Calvino pubblica a Basilea l’Istruzione della Religione Cristiana (quattro libri che costituiscono la “Summa Theologica” della Riforma).
  • 1555 – Il valdese del piemonte Giovan Luigi Pascale stampa un’edizione bilingue (italiano e francese) del Nuovo Testamento, introducendo per la prima volta in Italia la suddivisione dei versetti. Per il francese si servì della traduzione di Olivetano, riveduta da Calvino, e per l’italiano prese come guida la versione del Brucioli, rivedendola sul testo greco e rendendola più scorrevole. Nel 1560 Pascale viene condannato a morte dall’Inquisizione.
  • 1559 – Viene emessa una norma da parte della Chiesa Cattolica (ribadita poi nel 1564 dall’Indice) che per leggere la Bibbia in volgare (cioè in italiano) occorreva uno speciale permesso scritto del vescovo. Questa disposizione valeva anche all’estero, per le rispettive lingue locali parlate dal popolo. Secondo una recente interpretazione di quei fatti in campo cattolico, “le disposizioni di Paolo IV (1559) e di Pio V (1564) furono frutto di un eccessivo timore e vennero emesse solo per paura che i pensieri dei riformatori si facessero strada fra i cattolici”. Comunque, come conseguenza delle disposizioni papali, le traduzioni cattoliche cessarono e quelle “protestanti” vennero condannate.
  • 1562 – dalle stampe di Francesco Durone viene fatta a Ginevra una revisione di Filippo Rustici sulla versione del Brucioli (foto sotto)

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

  • 1607 – Finalmente il calvinista Giovanni Diodati, ““clicca qui” di origine lucchese, pubblica a Ginevra una traduzione di tutta la Bibbia, in lingua italiana, tratta dai testi originali, usando il Testo Masoretico per ‘Antico Testamento, e il Textus Receptus o di Erasmo per il Nuovo Testamento. Il Diodati conosceva bene soprattutto l’ebraico (era professore di ebraico all’Università di Ginevra). Per questo la sua traduzione dell’Antico Testamento viene molto  apprezzata anche in campo ebraico e cattolico. Inoltre, dal punto di vista stilistico, la sua versione viene ritenuta uno dei capolavori della lingua italiana del ‘600.
  • 1641 – Lo stesso Diodati rivede la sua opera, e ne fa una seconda edizione con l’aggiunta dei Salmi in rima.
  • pressoché contemporanea della versione Diodati in italiano, dobbiamo ricordare la versione inglese nota col nome di “King James Version” (effettuata durante il regno di Giacomo I d’Inghilterra). Anch’essa è derivata per il Nuovo Testamento dal Textus Receptus, ed è la versione della Bibbia che ha avuto maggior uso e diffusione nel mondo anglosassone.

DSC_0050

 la prima edizione della Bibbia tradotta dal  Diodati (1607)