SENZA ATTENERSI AL CAPO

In questo passo della Bibbia (Ep. Colossesi 2:19) senza attenersi al Capo; si esprime un concetto molto attinente al modo di intendere il Signore Gesù Cristo, la sua persona e la sua autorità, confrontandola con la nostra autonomia di giudizio e di comprensione. In altre parole, siamo chiamati a dare una risposta a quale valutazione facciamo del Salvatore del Mondo e Redentore dei credenti, altresì quale collocazione docente diamo alla Sua parola, espressa negli insegnamenti delle Sacre Lettere.

L’apostolo Paolo scriveva ai Colossesi (Cap.1:1) ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre. Queste parole ci esprimono chiaramente il pensiero paolino, il quale evidenzia come i Colossesi potevano essere denominati santi, che vuol dire separati dal mondo e non come usiamo noi correntemente il termine; e fedeli fratelli, cioè quelli che erano proclamati autentici osservanti e ubbidienti della Parola di Dio. Questo stato di fedeli, non solo dimensionava la loro sudditanza dottrinale a Cristo, ma ribadiva altresì l’impegno nell’ubbidire alla rivelazione della Parola di Dio e non alle forme disturbatrici e fuorvianti religiose degli uomini. La grazia e la pace di Dio li guidava a dichiarare che il Capo, in tutti i sensi, era Gesù Cristo e solo a Lui bisognava ubbidire con fiducia e fedeltà. Questo Capo è la testa pensante e non solo il comandante della chiesa. Per noi questo è uno stimolo potente per esaminare la nostra fede alla luce della Bibbia. Mi interrogo: sono veramente desideroso di assomigliare a quei fedeli fratelli colossesi, oppure vegeto nella mia religione, che mi da una qualche imprecisa sicurezza e non mi interroga se sono fedele biblicamente oppure no? Mi chiedo ho sufficiente luce spirituale, che mi deriva dal Vangelo per riconoscere Gesù quale Capo supremo, a cui fermamente mi attengo e voglio riferirmi? Vivo un rapporto di fedeltà verso il mio Capo, oppure ho altri capi a cui ubbidisco, perchè penso che mi proteggono? Ancora, è vero non sono molto ferrato nell’Evangelo; ma non mi preoccupo perché sono in grande e confortevole compagnia di molti altri simili a me? Recentemente un mio compagno di scuola elementare, quindi di oltre sessant’anni fa, mi diceva che pregava la Madonna perché suo figlio compie scalate in montagna e lui è in grande apprensione per i pericoli connaturati a tale disciplina. La mia risposta è stata di fare quello che ritiene giusto compiere, ma di leggere attentamente e di meditare ad esempio, il Vangelo di Giovanni, che è l’abbecedario della fede cristiana.

L’Evangelo: questo sconosciuto

Si, perché l’Evangelo  è un grande sconosciuto; viene da interrogarsi come arriverà  a noi? La Grazia e la Pace menzionata sopra, come ci giungerà senza conoscere l’Evangelo? In cosa crederemo senza le certezze della Parola di Dio? Infatti gli uomini hanno inventato le religioni cristiane, dei surrogati creati da uomini spesso di dubbia moralità, che sovente hanno altri scopi che diffondere l’Evangelo di Gesù Cristo; hanno interessi i quali riguardano piuttosto il benessere e la ricchezza personale che il bene spirituale delle anime. Ma il Capo che risiede nei cieli eterni, nel magnifico santuario celeste e glorioso a fianco del Padre,  richiede a ognuno di noi di valutare la nostra posizione in fatto di fede, per vedere se essa si può definire biblica, cristiana, dottrinale, evangelica.

Nell’Epistola ai Colossesi (2:16-23) è scritto: Nessuno dunque vi  giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto di angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, senza attenersi al Capo da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: Non toccare, non assaggiare, non maneggiare, (tutte cose destinate a scomparire con l’uso) secondo  i comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose hanno è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore, servono solo a soddisfare la carne. Abbiamo sottolineato alcuni verbi di questi passi che ci illustrano il pensiero divino. In sostanza la Parola dice:

  1. Nessuno vi giudichi,
  2. Nessuno vi derubi,
  3. Alcuni si affidano a visioni,
  4. Alcuni non si attengono al Capo,
  5. Alcuni vogliono imporre precetti,
  6. Alcuni danno valore a cose senza valore,
  7. Alcune cose soddisfano solo la carne.

Dunque nell’ambito della fede, la nostra ricerca di Verità, deve evitare queste cose negative elencate, e avvisarci dei pericoli incombenti, se non siamo ferrati nella Parola di Dio. Come visto vi sono alcune persone religiose che vorrebbero imporre, già dai tempi di Paolo, le loro idee e i loro credi, i loro valori e le loro visioni adatte per soddisfare la carne. Con tale avviso siamo edotti che alcuni uomini religiosi, non attenendosi al Capo, introducono a loro piacimento culti volontari di falsa umiltà,  impongono ad altri insoddisfatti e indolenti nella ricerca biblica, i loro metodi e le loro imposizioni, ottenendo il risultato di non istituire dei santi e fedeli fratelli, ma degli affiliati all’errore e lontani dalla Verità dell’Evangelo. Le mire di questi assertori di menzogne e di distorsioni dalla Verità Biblica, hanno per traguardo ben preciso, il dominio dei corpi dei loro fedeli, e usano quel monopolio religioso per assuefarli in pratiche devozionali idolatriche, che porteranno all’eterna separazione di Dio. Lo diciamo con tanto rispetto: non è un battesimo che salva o ci introduce nell’elenco dei riscattati della Grazia, o ci fa assurgere a degli eredi di Dio e di Cristo. Perciò è giusto esaminarsi davanti al Signore e chiedere di essere illuminati da Lui e non deperire in una religione senza vita, lontano dal Salvatore. Non acquietiamo la nostra anima con le pratiche religiose di dubbia efficacia, che stordiscono l’intelletto e il cuore. Ambiamo a leggere e meditare la Bibbia, per costruire in noi una fede biblica.

Il pensiero di Gesù Cristo

Paolo però ribadisce che a fronte di quelle deviazioni, risplende la Verità di quelli che si attengono al Capo nonostante le avversità; hanno capito che il loro corpo è di Cristo, anche la mente cioè lo spirito è di Cristo. Sono già inseriti spiritualmente nel corpo di Cristo, che cresce nei legami e nelle giunture perché in essi  si manifesta la volontà di Dio. Gli elementi del mondo così cari ai religiosi, non hanno nessuna influenza sul corpo di Cristo, cioè la vera Chiesa Universale. I credenti in Cristo sentono di essere qualificati in virtù della Grazia e della Pace come Santi e Fedeli Fratelli, senza alcun merito, ma dichiarati così dall’autorevole fonte cioè la Sacra Scrittura. E’ sorprendente  come la Bibbia dichiari che i credenti progrediscono nella crescita voluta da Dio; in cosa consiste questa crescita? In prima cosa nell’opera dello Spirito Santo che annulla l’influenza della vanità sulla mente dell’individuo, sgonfia la sicurezza delle proprie visioni non conformi alla Parola, poi introduce il desiderio di voler far parte del corpo di Cristo.

 (Ep. Colossesi 2: 2-3) Affinché siano consolati i loro cuori, e uniti mediante l’amore siano dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. Parole preziose e illuminanti a confronto con i sotterfugi, con le parole seducenti o filosofiche, o ancora con inganni appaganti nella superstizione e nel magico. Notiamo i verbi dei passi citati:

  1. Consolati i cuori
  2. Uniti i cuori
  3. Dotati di tutta la ricchezza
  4. Dotati di Intelligenza per conoscere
  5. Conoscere il mistero di Dio
  6. Conoscere il mistero di Cristo
  7. In Cristo sono nascosti tutti tesori della sapienza e della conoscenza.

Non v’è dubbio alcuno, che questi versetti ci rischiarano la mente sulla comprensione del Capo a cui bisogna attenersi, anche se si parla di mistero. Bene , Dio attraverso la Sua Parola, dice che siamo per la sua Grazia investiti e dotati, letteralmente ci fa la dote, consistente nella Sua ricchezza. Come è questa ricchezza? E’ un’apertura di mente che invasa dalla ricchezza di Dio, ci permette perché graziosamente dotati di un tesoro, di conoscere il Mistero di Cristo (Ep. Colossesi 1:27) Cristo in voi speranza di gloria.

 La potenza attivata da Dio conferisce  a noi miseri esseri e peccatori, come nella parabola del Buon Samaritano, i due talenti, per il sostentamento fino al ritorno del Soccorritore. La stessa cosa accade con chi si rifugia in Cristo, il peccatore ravveduto viene sommerso e riaffiora in uno stato adatto per comprendere la Bibbia, il messaggio di Cristo; la sua intelligenza viene raggiunta da questa grazia che permette di intendere il grande valore della croce, del sacrificio dell’Agnello di Dio, in sostanza capire la sapienza di Dio. La croce come oggetto emblematico della potenza e della sapienza di Dio, ha una forma che parla al cuore, non per farne un idolo ma per vedere rappresentate le due virtù divine impiegate per la redenzione degli uomini. Il legno diritto piantato in terra ci parla della Potenza di Dio scesa dal cielo e conficcata nella terra, il legno trasversale ci dice della Sapienza discesa dall’alto e spalancata come un abbraccio verso tutto il mondo. Questo è il mistero di Gesù Cristo, l’Unigenito che dalla croce proclama la pietà e la salvezza per chi crede, offrendo altresì vita eterna e gloria attraverso la sua divina persona.

Gesù Cristo Potenza di Dio

Il Capo della nuova stirpe, cioè dei credenti nel sacrificio della croce, ora hanno per scopo di divulgare il mistero nascosto di Cristo: (Ep. Colossesi 1:225-26) Secondo l’incarico di annunziare nella sua totalità la Parola di Dio, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. I cristiani sono ora in grado di annunziare, utilizzando la ricchezza della sapienza di Dio, questo mistero: cioè identificare Gesù come il solo Salvatore personale, come l’unico Redentore offerto al mondo, come l’insostituibile Nome  per cui si può essere salvati e l’esclusivo mediatore tra Dio e gli uomini. (Ep Romani 1:4) Dichiarato Figlio di Dio con Potenza, secondo lo Spirito di Santità mediante la resurrezione dai morti, cioè Gesù Cristo nostro Signore. Questo passo è chiaro: Paolo afferma che il Figlio viene identificato come Figlio di Dio con Potenza, non come solo Figlio di Dio, a quel punto se fosse un figlio inteso come noi intendiamo un figlio, non vi sarebbe bisogno della Potenza, ne tantomeno dell’intervento dello Spirito Santo. Invece qui Lo Spirito di santità proclama la Potenza di Dio nel Figlio divino, per rappresentarlo come un potente Salvatore che la morte non ha trattenuto; e la resurrezione, opera dove è stata utilizzata tutta la Potenza di Dio, e testimonia per chi ha fede in Gesù, la medesima Potenza la quale sarà adoperata nella resurrezione, per destare i credenti morti e per farli vivere eternamente nel cielo in gloria.

(Ep Colossesi 2:9-10) Perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, e voi avete tutto pienamente in Lui che è il Capo. Avere tutto pienamente in Lui, significa che chi ha un rapporto di fede con il Salvatore è certo di aver ottenuto il dono della vita eterna. (Ev. Giovanni 5:24) Chi ascolta la Mia Parola e crede in Colui che mi ha mandato ha vita eterna e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita. Quale preziosa conferma viene dall’Evangelo per chi crede, i credenti sono già ora detentori della vita eterna, alla resurrezione dei morti entreranno consapevoli nella gloria preparata da Cristo. Ecco perché: (Ep. I Corinzi 1:18) La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi che veniamo salvati è la Potenza di Dio. Quale iniezione di gioia e di fiducia ci recano queste parole, nel predicare la croce. Orbene, il sacrificio di Gesù Cristo ottiene due risultati inequivocabili: giudizio per chi non crede, e salvezza per chi lo riconosce come potente e divino Capo.

Un Salvatore potente, unico Mediatore e Capo

 Viene spontaneo chiedersi, bisogna lodare, adorare, ringraziare un simile Redentore? In più è sicuro che l’offerta di salvezza da Lui operata sia sufficiente a redimere le nostre anime? Oppure occorrono gli interventi di atri mediatori, uomini che in terra o in cielo abbiano poteri straordinari, che possano spostare le anime dei defunti nel cielo da un luogo all’altro? Oppure, abbiamo ancora bisogno di defunti che ascoltino richieste e preghiere di assistenza e di soccorso per noi rimasti in terra? Come diceva il mio compagno di scuola bisogna pregare Maria per ottenere dei privilegi e della protezione? Prima di rispondere, occorre sottolineare come affermato nel passo citato prima, che la predicazione dell’Evangelo è pazzia per quelli che periscono, ma altresì bisogna dire che costoro assumono degli atteggiamenti di lotta e contrasto violento contro la Verità. Paolo scrivendo a Timoteo li classificava dicendo: (Ep. II Timoteo3: 4-5) amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà mentre ne hanno rinnegata la potenza, anche da costoro allontanati. Fatta questa riflessione dobbiamo far nostro l’invito: (Ep. Colossesi 2:20) non vi lasciate imporre dei precetti; si, vogliamo attenerci solo al Capo e alla sua Parola. Uno squarcio non indifferente nel mondo dell’aldilà, lo esprime lo scrittore dell’Epistola agli Ebrei (Cap. 12:23-24) All’assemblea dei primogeniti che sono scritti nel cielo, a Dio il giudice di tutti gli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù il Mediatore del nuovo patto e al sangue dell’aspersione, che parla meglio del sangue d’Abele. Dunque questi versetti ci confermano:

  1. C’è un’assemblea dei primogeniti cioè quelli simili all’unico Primogenito,
  2. Sono scritti nel cielo con il nome e con un inchiostro speciale,
  3. Sono presenti nella presenza dell’unico Giudice cioè Dio,
  4. I primogeniti sono anche chiamati spiriti giusti,
  5. Questi spiriti giusti devono essere resi perfetti di una perfezione celeste,
  6. Questi spiriti sono vicini a Gesù il Mediatore, perché hanno usufruito del valore vitale del nuovo patto,
  7. Patto di sangue, che parla e si esprime chiedendo perdono, misericordia, pietà e vita nuova in terra; non chiede vendetta come nel caso di Abele.

Questi spiriti o anime defunte, come visto, non hanno bisogno di niente che non sia già stato provveduto dal Signore Gesù nel suo patto, nel suo sacrificio perfetto  e nella sua mediazione iniziata alla croce in terra, e conclusa in cielo, nella presenza di Dio il Giudice. In questo squarcio non v’è posto e non si scorge nessun altro Mediatore che sia Gesù. Quindi è evidente, che nonostante gli uomini religiosi tentino di far credere di altri imbonitori o protettori in cielo, presso il Giudice c’è solo un Garante: Gesù Cristo! Si, nella Gerusalemme celeste, nella città di Dio, nella festante riunione di miriadi di angeli e di credenti, non vi sono altri spiriti di mediatori o di mediatrici; possiamo essere sicuri e accertati dall’autorevole Parola di Dio.

(Colossesi 3:3) Quando Cristo la vita vostra sarà manifestato allora anche voi sarete con Lui manifestati in gloria. Qui viene ribadito il concetto che Cristo è la vita dei credenti e questa sarà manifestata, vista, entrando ed ereditando la gloria celeste. Questo adunamento di anime credenti sono riunite come scrive Paolo  (Ep. I Tessalonicesi 4:13-17) nel cosidetto giorno di Cristo. In quel giorno gli spiriti dei morti in Cristo, cioè quelli tenuti nella sua mano risorgeranno, sono i giusti i quali ereditano la perfezione, mentre i credenti ancora in vita  in terra saranno trasformati in un batter d’occhio, per rivestire il corpo della perfezione, per incontrare il Signore nelle nuvole e nella città celeste. In questo paragrafo viene detto che i morti trapassati, quelli che hanno creduto in Cristo, nel valore della croce, hanno la loro vita garantita e nascosta in Cristo; nascosta come già nascosti erano i tesori, (Ep. Colossesi 2:3) Nel quale (Gesù) tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.  Si tutti i tesori sono a nostra disposizione nella guida dello Spirito Santo e della Parola, che vogliono indirizzarci lucidamente nella Verità biblica e nella comunione con Dio. Ci domandavamo se è giusto adorare Dio tramite Gesù e lo stesso Salvatore?  (Colossesi 3:17) fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui, ( Apocalisse 1:5-6) A Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha  fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a Lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

Dunque è bene affidarci a Gesù solo e riporre in Lui tutta la nostra fede,  in attesa del suo giorno glorioso.

 

Ti ringraziam per i beni, O Creator sovrano,

Che la tua santa mano, Sempre ci prodigò;

Ma più Ti ringraziamo, O Padre per l’amore,

Che il Cristo Salvatore, Di Te ci rivelò.

Ferruccio IEBOLE

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