RISUSCITATO PER LA NOSTRA GIUSTIFICAZIONE

 

(Ep. Romani 4:24-25) Noi crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra Giustificazione. Ancora, (Ep. Romani 6:4) Siamo dunque stati sepolti con Lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la Gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. Paolo trattando l’argomento della resurrezione fa due specifiche affermazioni di grande portata per la fede, che deve essere indirizzata esclusivamente verso il Signore Gesù Cristo e verso il Padre d’amore. Evidentemente l’argomentazione paolina tende a far notare come sia importante la resurrezione del Signore, al fine della nostra giustificazione e della gloria del Padre, nel nuovo cammino cristiano.

Dato e risuscitato

Questi due passi citati ci comunicano come la mano di Dio abbia agito nei nostri confronti, mentre noi eravamo lontani e morti spiritualmente, perciò è una gioia grandissima quando scopriamo l’intervento divino in nostro favore, che ci guarda con misericordia e amore immeritato. Scopriamo che il Salvatore è stato dato per le nostre offese e per i nostri peccati; dato vuol dire una duplice azione, dato dal Padre e che Gesù si è offerto volontariamente al nostro posto, immolandosi a Dio per cancellare il nostro debito. In questo senso Gesù ci ha acquistati a prezzo del suo corpo e del suo sangue immacolato. Ma oltre a questa morte vicaria, che produce la giustificazione, subentra la resurrezione come atto di pieno appagamento della giustizia divina, infranta dalle nostre offese e peccati ma ricomposta dall’unico sacrificio del Redentore. Perché la morte aveva raggiunto Gesù? Per la sua ubbidienza al Padre per redimere i peccatori. Certo è una verità abbastanza difficile per noi da concepire, cioè capire che siamo preziosi con tutti i nostri difetti al cuore di Gesù. Eppure, Lui ci ha amato fino al supremo sacrificio.

Un annunzio non capito

Durante la trasfigurazione, cioè quando Gesù salì sul monte e venne circondato da una gloria celeste e dalla voce del Padre, alla fine di questa esperienza straordinaria per i tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, il Salvatore avanzava una frase: (Ev. Matteo 17:9) Poi mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro questo ordine: non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo sia risuscitato dai morti. Con certezza sappiamo che i discepoli non capirono la portata della frase, ma è notevole che quella gloria celeste abbia fatto da corona all’annunzio della resurrezione del Cristo. E’ vero, la resurrezione annunzia che Gesù non muore più, (Ep. Romani 6:9) Sapendo che Cristo non muore più la morte non ha più potere su di Lui.   Ancora, annunzia che nella morte Gesù non ha conosciuto la corruzione del corpo (Atti 13:37) Ma Colui che Dio ha risuscitato, non ha subito decomposizione. Infine (Atti 10:40-41) Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e volle che Egli si manifestasse non a tutto il popolo, ma ai testimoni prescelti da Dio cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con Lui dopo la sua resurrezione dai morti. Dunque questi sono i fatti collegati alla resurrezione di Gesù, che fanno parte della testimonianza primitiva dopo la morte del Salvatore, e che se creduti si possono sintetizzarli con ( Ep. Romani 10:9) Perché se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Un annunzio positivo e  indirizzato alla vita in Cristo risorto ed ora nel cielo attorniato dalla Gloria del Padre e oggetto di fede per i credenti.

Dopo la salvezza, la proposta di un cammino con lo Spirito Santo

(Ep. Romani 8:11) Se lo Spirito di Colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti, vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Ancora (II Ep. Corinzi 5:15)  E ch’Egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Orbene questi due passi ci confermano che come lo Spirito Santo è intervenuto per dare vita a Cristo nella resurrezione, allo stesso modo ravviverà i nostri corpi per attuare un cammino di testimonianza verso il mondo, in maniera conforme alla volontà divina prestabilita. 

Al presente, bisogna altresì vivere per Colui che è risuscitato, cercando le cose di sopra, cioè quelle che attirano lo sguardo della fede e che impegnano nella testimonianza cristiana. (Ep. Colossesi 3:1) Se dunque siete stati risuscitati con Cristo cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Dunque è bene sapere che il credente in Gesù è stato battezzato nella sua morte, di conseguenza risorto con Lui nella sua resurrezione. Questa grande verità è confermata da: (Ep. Efesini 2:6-7) E ci ha risuscitati con Lui e con Lui ci ha fatto sedere nel cielo in Cristo Gesù per mostrare nei tempi futuri, l’immensa ricchezza della sua Grazia mediante la bontà che Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Quale fonte di grande gioia ci tocca, nel sapere come la bontà divina sia intervenuta in Grazia verso noi, come sia una Grazia accompagnata da immensa ricchezza e che questa derivi direttamente da Gesù risorto, che siede sul trono in attesa che i suoi nemici siano posti sotto i suoi piedi. Quando la Scrittura parla di nemici, non sono solo i demoni e Satana, ma sono anche quelli che per superficialità e noncuranza hanno rifiutato la Grazia proposta, così quelli che si sono schierati apertamente contro Gesù per filosofia o scetticismo. In sostanza  tutti quelli che messi dinanzi alla resurrezione hanno fatto orecchie da mercanti, preferendo la corruzione del mondo che la santità dei costumi cristiani. ( I Ep. Tessalonicesi 4: 8) Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa anche dono del suo Santo Spirito. Viene ancora ribadito da Paolo: (I Ep. Corinzi 15:20) Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, Primizia di quelli che sono morti.

La Primizia libera dall’ira a venire cioè imminente  

Paolo scrive ai Tessalonicesi indirizzandoli ad aspettare il Figlio di Dio discendere dai cieli, a considerare come Gesù sia il vero Liberatore e a ricordare come si siano convertiti dagli idoli a Dio per servirlo perché vivente e vero. (I Ep. Tessalonicesi 1:9-10) E come vi siete convertiti dagli idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che Egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesù che ci libera dall’ira imminente. Dunque il passaggio dei Tessalonicesi era stato molto coerente, dall’idolatria erano passati a adorare Dio e ad attendere il ritorno del Signore Gesù. Sovente quando si parla di questo argomento del ritorno del Cristo, qualcuno arriccia il naso o fa finta di non capire, perché sembra argomento inverosimile.

Perché Gesù il risorto dovrebbe venire nuovamente in terra? Per rapire i credenti rimasti in terra dopo che ha risvegliato i morti in Cristo, cioè quelli che sono guardati in sicurezza dalla sua mano e dalla mano del Padre.( I Ep. Tessalonicesi 4:16-17) Scenderà dal cielo e prima risusciteranno i morti in Cristo: poi noi viventi che saremo rimasti verremo rapiti insieme  con loro, sulle nuvole a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. Come sono consolanti questi passi che ci confermano il destino celeste dei credenti, quello lungamente agognato che diverrà realtà quando la Primizia interverrà in gloria.

Ultimo avvertimento sul Risorto

(II Ep. Timoteo 2:8) Ricordati di Gesù Cristo risorto dai morti, della stirpe di Davide secondo il mio Evangelo. Si, è bene ricordarsi del Salvatore che oltre a tutti i titoli onorifici e le eccelse qualità, riveste anche il titolo di Risorto dai morti, vantando un requisito unico nel panorama mondiale umano. Questa qualifica lo manifesta come Colui che siede sul trono e giudicherà quelli i quali si sono rifiutati di riconoscerlo come tale. Per i nostri amici e lettori delle nostre   semplici note, auspichiamo una comprensione chiara e premurosa per accedere al perdono dei peccati e a una comunione fruttuosa con Gesù, il nostro amato Redentore.

Un cordiale saluto.

 Ferruccio Iebole

Lascia una risposta

Your email address will not be published / Required fields are marked *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>