RINNOVANDO IN CONOSCENZA

L’apostolo Paolo nella sua lettera ai Colossesi (3:10) si preoccupa per questi credenti, affinchè siano rivestiti di abiti di conoscenza non fasulla o approssimativa, come ancora succede ai nostri giorni nel campo della fede, poiché molti pensano, che essendo membri di una religione siano al riparo di un futuro e severo giudizio. Paolo  il servo di Gesù, scrivendo l’epistola ci invita a scrutare se il nostro abito si va rinnovando nel senso voluto dal Salvatore: cioè con l’effigi e i riscontri nell’immagine prioritaria e fondamentale del Creatore di tutte le cose e Salvatore del mondo.

Rivestiti del nuovo

Non vi è nessuna incertezza che soggiorni nei credenti perché in essi risiede la consapevolezza di essere rivestiti (Ep. Colossesi 3:10) del nuovo,  (Ep. Colossesi 3:12) rivestiti come eletti di Dio e (Ep. Colossesi 3:14) rivestiti dell’amore che è il vincolo della perfezione. Stando ferme queste tre verità, è bene riflettere su alcune espressioni adoperate dall’apostolo Paolo per indicare e per meditare sull’opera maestosa del Signore Gesù Cristo, racchiuse in pochi termini, ma di grande spessore. Le parole sono: 1) Di Cristo; 2) Con Cristo o con Lui; 3) In Cristo. Quali sono le cose di Cristo, così importanti e degne di essere sottolineate da Paolo, tanto da occupare parte notevole dell’epistola e da considerare attentamente per i credenti? Vediamo di scrivere alcuni versetti e brevemente commentarli:

  1. (Ep. Colossesi 4:3) Possiamo annunziare il mistero di Cristo
  2. (Ep. Colossesi 3:15) E la pace di Cristo alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo
  3. (Ep. Colossesi 3:16)  La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente
  4. (Ep. Colossesi 3:1) le cose di lassù (di Cristo)
  5. (Ep. Colossesi 1:24) quel che manca alle afflizioni di Cristo
  6. (Ep. Colossesi 2:17 Ma il corpo è di Cristo
  7. (Ep. Colossesi 2:11) Ma della circoncisione di Cristo
  8. (Ep. Colossesi 1:1) Apostolo di Cristo
  9. (Ep. Colossesi 1:7) Fedele ministro di Cristo per voi
  10. (Ep. Colossesi 4:12) E’ servo di Cristo

Cristo e il suo mistero

Il primo concetto che ci viene ricordato è il Mistero di Cristo, Paolo in altra epistola dice: (Ep. Efesini 3:3-6) Come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero , di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; leggendole potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo. Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero così come ora, per mezzo dello Spirito è stato rivelato ai santi. Il mistero di Cristo, spiegato con l’aiuto dello Spirito Santo e della Parola, consiste nel comprendere come la volontà di Dio, manifestata in Cristo, sia quella salvifica, cioè quella di salvare gli uomini per grazia e mediante la fede: (Ep. Efesini 2:8) Infatti è per grazia che siete stati salvati mediante la fede. Questo è uno dei fondamenti per la salvezza delle anime.

Non pensiamo che l’accettazione di queste parole siano facili da acquisirle, capirle, e crederle. Molti nostri amici o persone a noi care sono in stato confusionale, perché non avvezzi a leggere le Sacre Scritture, per cui ci vuole pazienza e preghiera per far proprie le parole di Verità della Bibbia. Dunque Paolo, ci riferisce che il mistero non è un arcano inspiegabile: NO! Il mistero è simile a una pergamena avvolta su se stessa, la quale man mano che si srotola, fa apparire in tutta la loro lucentezza, le parole vergate dallo scrittore. Gesù, tramite l’odierno divino maestro, cioè lo Spirito Santo, svolge questo ruolo di insegnamento per farci acquistare la conoscenza mancante, per arrivare a comprendere la Verità della sua opera di salvezza. Gesù dalla destra di Dio, ovvero dal cielo, proclama ardentemente la Sua pace come indispensabile per essere introdotti nel Suo corpo, cioè la Chiesa universale.

Una pace universale racchiusa in un corpo

 Senza conoscere e appropriarci della pace di Cristo, cioè senza una nuova nascita con Lui, senza essere edificati:(Ep. Efesini 2:20) Siete edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, non si è introdotti nel corpo di Cristo, cioè non siamo in comunione con Gesù, non apparteniamo al Signore. E’ bene non illudersi, anche se uno ha ricevuto il rito di un battesimo, e pensa di essere annoverato nel popolo dei credenti in Cristo, quindi parte del corpo di Gesù. Il battesimo non salva nessuno, ne toglie il peccato originale, il battesimo è solamente una ubbidienza a Dio, se è nata la fede; chi salva è la pace ricevuta da Cristo, perché si è creduto nel suo sacrificio espiatorio esplicitamente compiuto sulla croce. L’acqua battesimale siamone accertati resta sempre acqua, anche se qualcuno avvalora poteri di santità inesistenti, l’acqua non cancella i peccati; è solo il sangue di Gesù l’antidoto per cancellarli. L’acqua simboleggia il lavamento e l’ubbidienza a seguire Gesù nella nuova vita. Perciò la pace interiore, quella comunicata dallo Spirito Santo all’atto di credere in Gesù, è quella che certifica la nostra appartenenza a Lui. Con altri termini, la Parola di Cristo ci tranquillizza nel cuore che credendo, siamo divenuti figli di Dio, e il perdono dei nostri peccati, (presenti e futuri) acquisito per la fede, ci conferma che sono stati cancellati per il potere del suo sangue sparso. Gesù Cristo il Salvatore ha operato nel credente la sua circoncisione (Ep. Colossesi 2:11) circoncisione che consiste nello spogliamento del corpo della carne. Il nostro corpo, (la nostra anima e il nostro spirito), credendo in Cristo, è circoncisa con il segno dello Spirito Santo, diviene proprietà di Gesù; Lui lo seppellisce nel suo battesimo cioè nella sua morte e lo risorge pronto per essere rivestito dalla giustizia, ottenuta da Lui stesso alla croce e colmato della pace di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza.

 Ecco perché dice che il corpo del credente è una proprietà del Signore Gesù, come accennato sopra, Suo come membra del corpo celeste, cioè la Chiesa; corpo a cui sono riservati dei doni distribuiti dallo Spirito Santo come Lui vuole. Un tale corpo, proprietà di Cristo, anela alle cose di lassù dove Cristo risiede e intercede, è un corpo che si nutre per sostenere il combattimento contro le potenze avverse, alla Parola di Dio la Bibbia; è ancora un corpo che partecipa alle sofferenze mancanti, non in fatto di salvezza di Cristo, perché tutto è compiuto (Ev. Giovanni 19:30), ma è disponibile a sostenere le prove di sofferenza nella testimonianza dell’Evangelo, la Verità. Un corpo perciò impegnato a compiere, con tutte le difficoltà del nostro essere fragile, la volontà divina dell’annuncio dell’amore di Dio rivelato nel Figlio, in Gesù Cristo. In questo servizio vi sono degli apostoli di Cristo, dei fedeli ministri di Cristo, dei servi di Cristo, come affermato da Paolo, che dimostrano la potenza della Parola e della pace del Signore, in corpi dedicati al servizio cristiano di diffusione evangelica. Ecco perché  nessun corso di studio religioso o dottrinale umano è necessario.

Cristo è tutto in tutti

Tale affermazione di: (Ep. Colossesi 3:11) Cristo è tutto e in tutti, ci conferma ciò che Gesù Cristo ha fatto in nostro favore, e che sovente ci sfugge per trascuratezza o per poca conoscenza. Allora è bene pensare ancora a ciò che Paolo scrive nell’epistola, utilizzando tuttora una piccola parola <Con Cristo o con Lui> e scoprire con i versi biblici delle benefiche Verità:

  1. (Ep. Colossesi 2:13) Vivificati con Lui perdonandoci tutti i nostri peccati.
  2. (Ep. Colossesi 2:12) Con Lui sepolti nel battesimo.
  3. (Ep. Colossesi 2:20 Siete morti con Cristo.
  4. (Ep. Colossesi 2: 12) Risuscitati con Lui mediante la fede.
  5. (Ep. Colossesi 3:1) Siete risuscitati con Cristo, ..dove è seduto alla destra di Dio.
  6. (Ep. Colossesi 3:2) La vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.
  7. (Ep. Colossesi 3:4) Anche voi sarete manifestati con Lui in Gloria.

La Scrittura ci specifica chiaramente che la morte del Signore Gesù è un fatto straordinario nei suoi effetti, che con la nostra misera intelligenza non sfioriamo neppure l’immensa profondità e complessità di tale atto. Paolo dice (Ep. Colossesi 2:10) In Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. E’ certo che difronte a tale affermazione che in Lui, cioè nel suo corpo, convive ed  esiste la pienezza della Deità, bisognerebbe definire la nostra inadeguatezza ad afferrare simili concetti e le potenzialità di quel corpo. Sono poi curiose alcune conclusioni e dispute di chi disquisisce sulla Deità di Gesù e ci vuole spiegare la pienezza di quel corpo con concetti umani. Esilarante. Fatta questa premessa, occorre dire che tutti gli umani di tutti i tempi, in potenza e secondo l’amore del Padre, sono stati inseriti nella morte del Figlio. Lui è il Salvatore, e ha immerso nella sua immeritata morte, ma permessa e realizzata con le Sue immani sofferenze, tutti gli uomini apparsi sulla faccia della terra, per indirizzarli alla redenzione.

Una fede da esercitare nella potenza di Dio

 Perché essa abbia efficacia e sviluppo, bisogna che si verifichino le successive fasi che consistono in tre cose:

  1. Il riconoscimento del Capo (Ep. Colossesi 2:10) e voi avete tutto pienamente in Lui che è il Capo.
  2. L’essere consapevoli dell’avvenuta circoncisione (Ep. Colossesi 2:11) Non fatta da mano d’uomo ma della circoncisione di Cristo.
  3. Sapere di essere risuscitati con Lui (Ep. Colossesi 2:12) risuscitati mediante la fede nella potenza di Dio.

Riassumendo: attraverso nostra personale fede riposta nel Capo, in Colui cui abita corporalmente la pienezza della Deità, e credendo per fede nella potenza di Dio il Padre, possiamo essere certi che siamo morti con Cristo sommersi nel suo battesimo e sepolti con Lui. Altresì siamo certi dell’avvenuta circoncisione del nostro corpo che precedentemente era affondato nell’incirconcisione della nostra carne e nella morte, procurata dai nostri peccati. Ma ora per la fede in Dio e in Cristo, la Scrittura ci conferma che nella morte sostitutiva di Gesù, i nostri peccati sono stati perdonati (Ep. Colossesi2:13) con Lui perdonandoci tutti i peccati, e siamo risuscitati con Lui.  

La grande liberazione

Viene da esclamare: che grande liberazione, che grande progetto e realizzazione, avvenuta per mezzo dell’amore divino. Perciò bisogna sapere che per fede nella potenza di Dio, quella morte ha prodotto una vita nuova, risuscitati con Lui Gesù e con l’assenso del Padre, dice la Parola, e se i peccati sono stati perdonati si può sprigionare veramente una nuova vita. I segni della morte sono stati lasciati al fondo di quel battesimo; siamo vivificati con Cristo affermano le Scritture. La Bibbia dice ancora vita nascosta in Cristo, ripetendo vivificati con Lui, vita manifestata in cielo da dove trae gloria, essendo proclamata e annunciata alla destra di Dio. Questa vita è quella celeste, comunicata per divenire nostra mediante la fede, che rigenera e mantiene in vita perennemente i peccatori divenuti credenti, ex morti, nonostante gli attentati (i peccati) avvenuti dopo la conversione a Gesù. Il corpo dei credenti vive in Cristo, in Lui ha la sua fonte, in Lui ha la sua garanzia, in Lui ha la sua eterna redenzione.

La vita celeste, quella annunciata mediante l’Evangelo è una vita integra, immodificabile, immarcescibile, perché riveste la perfezione dell’opera di Gesù. (I Ep. Pietro 1:4) Per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi  che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi. Si; si tratta di potenza di Dio che tramite il Figlio Redentore ridistribuisce una figliolanza persa nel peccato adamitico, ma riacquistabile per la fede in Cristo e con Cristo. La vita risorta di Cristo è gloriosa, è incontenibile, e sarà resa visibile a tutti gli uomini, perché siano evidenziati tutti coloro che vi hanno volontariamente rinunciato e trascurato la proposta di salvezza; preferendo trattenere per se stessi, quella vita morta nei peccati e un corpo affranto dai dolori terreni. Purtroppo tale vita non è gloriosa come quella celeste, offerta e garantita da Gesù; saremo manifestati in gloria ci ricorda Paolo. Anche Pietro ci rammenta, se abbiamo conosciuto l’Evangelo di Cristo, che (I Ep. Pietro 1:21 per mezzo di Lui credete in Dio, che Lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinchè la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.

Una salvezza gloriosa per una speranza gloriosa

Dunque possiamo affermare che la vita eterna proposta da Gesù, iniziata nel suo remoto battesimo, e coinvolgente la vita odierna di ogni individuo, dopo aver riscontrato in essa tutte potenzialità per far nascere di nuovo i peccatori pentiti, e accorsi a Gesù per avere un nuovo corpo da rivestire con la giustizia di Cristo, avrà appunto, come stiamo asserendo, un seguito celeste e glorioso, cui Paolo si preoccupa di diffondere presso i Colossesi e quindi influente anche per noi abitatori del ventunesimo secolo. Attestiamo perciò il nostro piccolo compito di rinnovare in conoscenza, quella poca, che ci deriva dalla imperfetta lettura e meditazione della Bibbia.

Non potremmo concludere senza prendere in esame la terza parola <In Cristo> e dipanare anche ora alcune riflessioni:

  1. (Ep Colossesi 1:28) Presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo.
  2. (Ep. Colossesi1:2) Santi e fedeli fratelli in Cristo.
  3. (Ep. Colossesi 1:4) Sentito parlare della vostra fede in Cristo.
  4. (Ep. Colossesi 1:27) Cristo in voi la speranza della gloria.

La visione di Paolo è quella di sottolineare la perfezione dell’opera redentrice di Gesù, non bisognosa del contributo umano per realizzarsi, se non nella testimonianza, perché in Lui risiedono: (Ep. Colossesi 2:3) Nel quale (In Cristo) tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. Prima la Parola ci ha spiegato della potenza di Cristo, qui ci esprime i tesori della Sua sapienza e conoscenza. Allora a noi occorre solo la Sua perfezione: derivante dal suo sacrificio e nel servizio come modello. Credendo cioè avendo fede, siamo divenuti fratelli in Cristo e collettivamente il suo corpo spirituale come membra rinnovate, santi e fedeli usufruendo della sua perfezione per formare la Chiesa, il corpo spirituale di Gesù.

Testimoniare dopo la conoscenza  della Grazia e attraverso l’Evangelo.

 Anche nella divulgazione dell’Evangelo i credenti si avvalgono della perfezione di Cristo, mediata dal suo Spirito Santo per magnificare come Cristo abiti nei credenti e sia la loro certa speranza di gloria. Gloria immeritata, vacillante se fosse eretta sulla fedeltà o immaginazione umana, ma poiché è perfetta, non può che derivare dal Principe della vita, il Signore Gesù Cristo. La fede dei credenti in Cristo riposa sulla predicazione udita dell’Evangelo, Verità che ha avvinto il cuore di peccatori per mezzo dell’amore di Gesù, e per la consapevolezza della speranza  di gloria, riservata nel cielo, per i rinnovati in giustizia e nella pace di Cristo, conoscitori fermi della grazia di Dio in Verità. In Gesù Cristo vi è speranza di gloria, gloria che deriva dal fatto concreto del sacrificio della croce (Ep. Colossesi 1:12) Ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce, concludeva l’Apostolo Paolo

Conclusione

Essendo partiti con la frase <rinnovando la conoscenza> terminiamo con un pensiero di Giuda (V:20) Ma voi carissimi edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo a vita eterna. Così per tutti i nostri lettori e umilmente per noi, auspichiamo di poter aumentare nella grazia e nella conoscenza di Cristo Gesù il Salvatore Eterno.

La Sua gloria fu velata- D’un cruento e cupo vel

Ma sarà manifestata- Agli eletti su nel ciel.

Si, la Tua magnificenza- Contemplar potrò gran Re

E per sempre in Tua presenza- Esser reso come Te.

Ferruccio IEBOLE

 

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