PER ESSERE VISTI

L’apostolo Paolo nella sua lettera agli Efesini nel capitolo 6, versetti 6-7, invita chi è impegnato nel servizio a compierlo in modo semplice non per essere visti o notati, tralasciando quell’orgoglio facile a infettare la personalità che utilizza il dono ricevuto, per apparire in una dimensione non propria. È una malattia che inorgoglisce e fa apparire l’individuo credente, come qualcosa di particolare nel campo spirituale, emanando sui più semplici una nota di supremazia, di sapienza e di discernimento peculiare ed esclusivo che produce dipendenza. E’ il principio del clericalismo.

Ora è evidente che chi agisce con consapevolezza dei propri limiti, con umiltà e tremore come suggerisce la Scrittura, si terrà alla larga da certi richiami culturali per non essere additato o per essere visto. Il costante approfondimento nello studio e la fedeltà nel servizio sono ben caratterizzati dall’esempio del Redentore, cui occorre prendere il modello, fatto di umiltà e di volontà amorosa per il Padre e per i peccatori.

Consigli per non essere visti

Indubbiamente la popolarità non interessava al Signore Gesù, non era nelle sue mire essere riconosciuto quale Messia o Salvatore con sistemi o strategie umane, che meravigliassero quelli che lo attorniavano momentaneamente. Ancora oggi c’è chi è tentato ad adoperare la pubblicità, la propaganda o la pressione emotiva, avallata ad esempio dalla musica, o da pesi psicologici per convincere intellettualmente a diventare da peccatori a credenti in Cristo.

Poi, ci accorgiamo che questi nuovi elementi non esprimono una fede genuina e scritturale perché aggregati su altre basi, che non sono quelle della rivelazione dello Spirito intorno alla Parola di Dio. Nascere d’acqua e di Spirito passa in secondo piano, non v’è certezza di essere stati afferrati da Cristo (Ep. Filippesi 3:12)  Sono anche stato afferrato da Cristo Gesù, e non corrono (v. 14) verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio, in Cristo Gesù. Quindi aspettiamo cocenti delusioni per il comportamento di queste persone, che nel battesimo hanno solamente realizzato un bel fresco bagno.

L’esempio di Gesù in tre episodi

(Ev. Matteo 4:5-6) Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se  Tu sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché Tu non urti con il piede contro una pietra. Dunque la prova e la tentazione per Gesù rifletteva il precario equilibrio realizzato sul pinnacolo, poi vi era la sfida per dimostrare di essere Figlio di Dio, infine di far la volontà dell’Avversario mascherata dall’invito a farsi vedere in uno spettacolare volo dal tempio e restare indenne. La eloquente risposta era: (v. 7) Non tentare il Signore Dio tuo.

 Un secondo tentativo era quello dell’olio profumato rovesciato da una donna sul corpo del Redentore: (Ev. Giovanni 12:5-6) Perché non si è venduto questo olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri? Diceva così non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e teneva la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro. L’idea di Giuda parrebbe giusta, in linea con il pensiero mondano per apparire diligenti nell’indigenza altrui e ricavarne elogi consistenti per aver mosso la liberalità e la filantropia  nei confronti degli ultimi.

Ma per il Dispensatore del pane celeste era meglio sottolineare il servizio della donna con una lode duratura nel tempo e qualificante come esempio; (v. 7) Gesù dunque disse: Lasciatela stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. Poiché i poveri li avrete sempre con voi, ma Me non mi avrete sempre. Il servizio per onorare il corpo di Gesù con olio già preparato per la morte del Signore, ormai non risultava adatto ed efficace perché quel corpo sarebbe risuscitato lo stesso, gloriosamente e pieno di luce, per cui il gran prezzo dell’olio era più adeguato a rendere onore e lode al Signore Gesù vivente in quell’istante. Era una grande visione del servizio illuminato e ispirato!

Un terzo esempio erano le parole riportate nell’Evangelo di Marco (15:32) Il Cristo, il Re d’Israele scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo! Anche quelli che erano stati crocifissi con Lui lo insultavano. Il desiderio della folla e degli spettatori era un gesto eclatante che dimostrasse un evento miracoloso. Chi è ammalato di miracoli, di gesti prestigiosi o prodigiosi, sovente non ha una fede che si appoggia sulla autorità della Parola di Dio; la meta è vedere l’esibizione spettacolare dell’azione finita, per essere poi indifferenti alle parole della croce, pronunciate da Gesù in agonia. Quindi l’attrazione è prevalente sulle Parole; un episodio analogo era quello di (Ev. Giovanni 2:18) I giudei allora presero adirgli: quale segno miracoloso ci mostri per fare queste cose? L’interesse era solo per i gesti, non per la Parola  che significava e significa Spirito e vita.

Il vero servizio secondo Gesù

Il servizio di Gesù è stato sovente un servizio nascosto, privo  del conforto degli apostoli, realizzato anche in solitudine per non sembrare ingombrante, avvolgente o in cerca di  esaltazione per la propria persona. (Ev. Giovanni 7:10) Salì anche Lui non palesemente, ma come di nascosto. I sentimenti popolari sul suo servizio spaziavano  da ( Ev. Giovanni 7:30) cercavano di arrestarlo, (Ev. Giovanni 12:19) Ecco il mondo gli corre dietro; (Ev. Giovanni 8:37) ma cercate di uccidermi perché la mia Parola non penetra in voi. Posizioni e prese di ruoli a seconda degli umori instabili realizzati, legati però da incredulità e odio di chi lo ascoltava.

Questi erano alcuni sentimenti che il popolo esprimeva nei suoi confronti, ma lo scopo di compiere la volontà divina per Gesù era la stella polare, il costante pensiero da portare la stessa a realizzazione, nonostante i vari condizionamenti del mondo o del popolo. (Ev. Giovanni 5:41-42) IO non prendo gloria dagli uomini, ma so che non avete l’amore di Dio in voi. Orbene, comprendiamo che per glorificare Gesù è necessario avere l’amore di Dio in noi. (Ev. Giovanni 6:15) Gesù quindi sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo Re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo.  E’ vero, l’incontro con Gesù deve avvenire in maniera solitaria, sul monte della giustificazione e nel perdono per essere pronti a glorificarlo secondo il suo insegnamento e la sua guida.

(Ev. Giovanni 12:26-28) Se uno mi serve mi segua; e là dove sono IO, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve il Padre l’onorerà. Ora l’animo mio è turbato e che dirò? Padre salvami da quest’ora? Ma per questo che sono venuto incontro a quest’ora. Padre glorifica il tuo nome! Allora venne una voce dal cielo: L’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo! Il programma dunque di servire e glorificare Dio in Cristo presuppone il seguire il Signore Gesù nel suo percorso di dedizione, consacrazione e adorazione. Paolo scriveva (Ep. Filippesi 3:24) Servite Cristo il Signore. in che maniera ?(Ep. Filippesi 4:3) Pregate nello stesso tempo anche per noi affinché  Dio ci apra una porta per la Parola. Dunque un’apertura per la rivelazione delle Sacre Scritture, poi (Ep. Colossesi3:16-17) La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantate di cuore a Dio, sotto l’impulso della Grazia, salmi, inni e cantici spirituali. Qualunque cosa facciate in parole o opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui. Bene, abbiamo la traccia per servire il Signore ribadita ancora da (Ep. Romani 12:1) Vi esorto dunque fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio, questo è il vostro culto spirituale. Quindi quest’oggi ringraziamo il Padre per mezzo di Gesù, per il privilegio di poterlo servire in maniera illuminata e spirituale. Ci sentiamo perciò uniti ai nostri cari lettori che condividono queste note. Un saluto affettuoso a tutti.  

Ferruccio Iebole

Lascia una risposta

Your email address will not be published / Required fields are marked *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>