OSTINAZIONE

Nella Bibbia vi sono delle parole che ci raccontano come nella vita delle persone vi siano atteggiamenti superficiali che sembrano senza conseguenze, ma invece sono invisi a Dio che chiama ad assumere altra responsabilità, per non contribuire ad accumulare un tesoro d’ingiustizia che darà luogo all’ira sua e a un giudizio divino. (Ep. Romani 2:5) Tu invece con la tua ostinazione e con l’impenitenza del tuo cuore ti accumuli un tesoro d’ira per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio. Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere,(V.8)Ma ira e indignazione a quelli che per spirito di contesa invece di ubbidire alla Verità ubbidiscono all’ingiustizia. Effettivamente molti non sono interessati a ciò che la Bibbia rivela, altri non la conoscono, altri ancora vivono nell’indifferenza e soprassiedono quando sono raggiunti dal messaggio evangelico, sembra tempo perso. Salvo poi ritrovarsi in situazioni dove la fragilità dell’uomo viene allo scoperto e allora qualche domanda più specifica viene a interrogarci, molti disinteressati a Dio però sono pronti ad accusarlo di non saper gestire il mondo.

Oggi a contatto con questo flagello invisibile, che miete vittime a più non posso, molti hanno paura o temono il contagio. È umano essere turbati e ansiosi difronte a queste tragedie che non risparmiano nessuna nazione o popolazione. Ora indipendentemente da come evolverà la situazione finale del virus, due riflessioni sono salite nel cuore degli uomini, una di ostinazione e di rifiuto di Dio, l’altra di apertura alla possibilità di ascoltare la voce di Cristo che chiama a ravvedimento. Due opzioni con un finale di giudizio per i primi, di misericordia e di Grazia per i secondi.

Un quadro tragico

Paolo in questa lettera descrive come tutti gli uomini siano sottomessi al peccato. E’ illusorio pensare che qualcuno sia trovato giusto con propria giustizia e possa varcare indenne il giusto giudizio di Dio. Nella parabola, colui che non aveva l’abito da nozze, una volta scoperto quando fu giudicato un intruso ebbe la bocca chiusa; non abbozzò neppure una difesa o invocò attenuanti perché convinto di meritare la punizione. (Ep. Romani 3:10-18) Non c’è nessun giusto neppure uno. Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà no neppure uno. La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode. sotto le loro labbra c’è un veleno di serpenti La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza, I loro piedi sono veloci a spargere il sangue. Rovina e calamità sono sul loro cammini e non conoscono la via della pace. Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi.

L’illustrazione di questo passo così preciso nell’analizzare lo stato dell’uomo, richiama l’attenzione sull’essere intero, partendo dalla mente dove il senso di giustizia viene comunicato, poi vi è il cuore o la moralità che si rivela fonte di corruzione e senza bontà. La gola è un sepolcro; è evidente che uccidere o ferire mortalmente con le parole è un’arte sopraffina e raffinata, le lingue servono per costruire frodi e falsità. La bocca non è indirizzata a parole di bontà ma di maledizione e amaritudine. I piedi portano a un cammino di spargimento di sangue invece che a un percorso di pace. Per chiudere il timore del Signore è assente dall’orizzonte degli sguardi e dagli occhi. Sono sette parti dell’uomo che concorrono a definire l’uomo un peccatore, bisognoso della Grazia Divina e dell’intervento di Gesù con il suo sacrificio. Forse qualcuno dissentirà da questo quadro, è l’ostinazione che avanza, è il rifiuto di annotare quello che l’uomo è nella sua essenza. Si cercano improbabili attenuanti, ma il quadro resta tragico e non irride ai peccatori.

Lo spiraglio della Grazia e del perdono

(Ep. Romani 3:21) Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio della quale danno testimonianza la legge e i profeti, vale adire la giustizia di Dio mediante la fede in Cristo Gesù per tutti coloro che credono. Che bella notizia divina ci raggiunge; Dio ci mostra la sua giustizia preparata in Cristo per chi crede e utilizza la fede per appropriarsene. Un grande motivo per lodare e adorare Dio in Cristo per questa possibilità, lontana dal nostro modo di pensare, che però manifesta la grande sapienza e potenza di DIO che avendo inviato lo Spirito Santo ci guiderà nella Verità e nella realizzazione di questo piano di salvezza meraviglioso. Dunque se ci riconosciamo peccatori e privi della gloria di Dio, siamo pronti a ricevere la sua Grazia che consiste nell’applicare da parte dello Spirito Santo quella giustizia di Dio alla nostra vita e mutare la nostra natura.

Gesù morendo in croce acquisiva una giustizia denominata di DIO, che ora può essere applicata a chi crede per fede, che essendosi spogliato della precedente natura umana per rivestirsi in quella celeste, mediante l’avvenuto ravvedimento e la riconciliazione con Dio. Dunque è bene utilizzare le parole di (II Pietro 1:3-5) La sua divina potenza ci ha donato tutto ciò che riguardala vita e la pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina, dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. Orbene il passo è chiaro, dice espressamente che chi sfugge alla corruzione, cioè si ravvede e chiede perdono a Dio di tutti i peccati commessi, confida nel sangue versato da Gesù al Calvario, ottiene mediante la conoscenza di Cristo di divenire partecipe della natura divina. Cosa vuol dire? Ottiene dopo la confessione di peccato una nuova vita, succede la nuova nascita cioè l’applicazione di quella natura in giustizia che permetterà alla fine della vita terrena di accedere e stare con Gesù per l’eternità. Tutto questo non è fantasia, interpretazioni illusorie o bizzarrie religiose., questo è ciò che spiega la Parola come conseguenza della fede, della vocazione gloriosa e virtuosa proposta da Gesù stesso.

Dunque quelli che non sono ostinati nel loro modo di vivere, ma ascoltano le parole della Bibbia s’appropriano della proposta di questo cammino, un percorso dove Dio sarà il baluardo contro l’errore e la corruzione del mondo, garante della eternità con il Figlio. A conferma di quello che abbiamo segnalato citiamo ancora: (Ep. Romani 3:23-24) Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua Grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. E’ vero, in Gesù c’è la Grazia e la redenzione per chi crede, e la giustificazione per superare il giudizio di ira verso gli ostinati. Paolo inizierà il capito cinque con un passo meraviglioso (Ep. Romani 5:1) Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Si, giustificati da Dio entriamo in un mondo di relazioni nuovo con il Signore che si svilupperà nell’amore e in sintonia con la sua volontà.

Conclusione

Quella via della pace che gli uomini non conoscono, come precedentemente citato, è quella che Dio riserva a chi crede per fede in Gesù Cristo. La pace non è un’illusione, è un sentimento che riempie il cuore e lo trasforma in un’oasi di gioia e felicità. Vorremmo che questa esperienza fosse vissuta da tutti i nostri cari lettori per indirizzare un canto di gratitudine e lode al Signore.

Ferruccio Iebole

 

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