I TESORI DELLA SAPIENZA E DELLA CONOSCENZA

(Ep. Colossesi 2:3) Nel quale (Gesù) tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. Nascosti non vuol dire impenetrabili o inaccessibili, piuttosto in questo caso, preservati dalla curiosità intellettuale o dalla visitazione superficiale, perché si tratta di Colui che detiene il primato in ogni campo spirituale e materiale sia nel creato che nella sfera celeste. Addentrarsi e svelare questi tesori non è una azione da sottovalutare, come se la disponibilità di questi tesori fossero alla portata di tutti senza condizioni. Se non vi fossero vincoli sarebbe senza dubbio materia di poco conto, invece quando si ha relazione con il Creatore e il Mantenitore di ogni cosa, beh occorre avvicinarsi con cautela o per i più equipaggiati con fede biblica. Paolo in questa lettera a riguardo di questi tesori (V. 2) dice che bisogna essere dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza. Dunque questa dotazione esclude la genericità, ma necessita di un approccio alla ricchezza non intesa quella materiale, ma quella per un accesso spirituale per comprendere la profondità o la pienezza delle cose nascoste.

Dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo

Una domanda, dove troveremo i requisiti per accedere a questi tesori  che illuminano la nostra intelligenza per entrare nella sapienza e nella conoscenza delle  cose celesti con la fede necessaria? Paolo risponde sottolineando due aspetti del Signore Gesù (Ep. Efesini 1:7) In Lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua Grazia; ancora (Ep. Efesini 1:18) qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi è riservata tra i santi. Orbene, ecco il suggerimento dove approvvigionarsi: dalla Grazia e dalla Gloria di Cristo  per arrivare a capire tramite una intelligenza spirituale, rischiarata dallo Spirito Santo per comprendere i tesori nascosti. La sapienza e la conoscenza non sono fine a se stesse, ma servono per conoscere a fondo il mistero di Dio.

Per secoli questo mistero è stato coperto, Pietro lo riconosce esponendo una sintesi eloquente: (1 Ep. Pietro 1:10-11-12) Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla Grazia a voi destinata, essi cercavano di sapere l’epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniavano delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguire, e fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi amministravano quelle cose che ora vi sono state annunciate da coloro che vi hanno predicato il Vangelo mediante lo Spirito Santo inviato dal cielo ; cose nelle quali gli angeli bramano penetrare con i loro sguardi.

Dunque anche Pietro, come Paolo, riconoscevano come la Grazia e la Gloria siano i due elementi fondamentali per accedere al quadro completo, per capire il piano di salvezza di Dio, offerto appunto per Grazia mediante la fede, (Ep. Efesini 2:8) Infatti è per Grazia che siete salvati mediante la fede, e ciò non viene da voi è il dono di Dio, non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti. Ora è evidente che questi passi della Bibbia ci introducono nei pensieri nascosti di Dio, che sono rivelati guardando al Figlio e alla sua opera in favore degli uomini. Il nostro approccio deve perciò riflettere e meditare  su questo argomento, il quale la Scrittura definisce mistero, ma che in Cristo è svelato.

Il mistero svelato

Allora, come già citato, vi sono tre passaggi che illustrano compiutamente  la salvezza offerta per Grazia  agli uomini:

  1. La redenzione per il sangue di Gesù,
  2. Il perdono dei peccati ottenuto da Gesù,
  3. L’eredità celeste riservata per quelli che credono..

Come asseriva Paolo in questa epistola dei Colossesi, svelando la mano di Dio, dice: (Ep. Colossesi 2: 13) Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi dico Dio vi ha vivificati con Lui, perdonandoci  tutti i nostri peccati. Ancora (Ep. Filippesi 2:7-8-9) Ma spogliò se stesso prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini, trovato esteriormente come uomo umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome. E’ un grande privilegio per noi sapere queste Verità, che le possiamo meditare, vedere l’amore del Padre e del Figlio dispensato per noi, che accediamo con fede alla predicazione  dell’Evangelo.

Pietro diceva il Vangelo predicato mediante lo Spirito Santo; non v’è conoscenza più completa che questa divulgazione della Verità accompagnata dall’opera dello Spirito. Quei tesori sono somministrati dallo Spirito perché l’opera della croce con i suoi risvolti, come redenzione, perdono dei peccati ed eredità siano compresi da chi ascolta il Vangelo. Come detto, non è materia elementare o insignificante, ma richiede la fede che deve affondare e crescere proprio dalla predicazione evangelica, traendo linfa vitale per la comprensione del messaggio. Per questo è indispensabile la presenza dello Spirito Santo  che induce i cuori e la mente a credere in Gesù Cristo.

Nella sala del tesoro insegnando

(Ev. Giovanni 8:20) Queste parole disse Gesù nella sala del tesoro, insegnando nel tempio. Quali erano queste importanti parole dette appunto in un luogo così significativo? (V.19) Gesù rispose: Voi non conoscete né Me né il Padre mio; se conosceste me conoscereste anche il Padre mio. E’ vero, il ragionamento del Redentore è sincero, invano tentava di convincere i suoi ascoltatori con ragionamenti coerenti e rivelativi sull’essenza sua e del Padre. Ma essi non intendevano perché non ascoltavano la potenza della Parola e nemmeno il luogo degli insegnamenti, la sala del tesoro, smuoveva l’indifferenza e l’opposizione manifestata. Vi sarà forse un altro episodio che potrà muovere la fiducia nel Salvatore? Si, ma occorrerà sempre la fede.

(Ev. Giovanni 8:28) Gesù disse loro: Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che IO Sono, e che non faccio nulla da Me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E Colui che Mi ha mandato è  con Me, Egli non Mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono. Prezioso proclama del Signore, che ribadisce ancora che la sua crocifissione, cioè quando sarà innalzato, si  confermerà come elemento discriminante per la conoscenza della salvezza e del mistero di Dio. (Ev. Giovanni 7:17) Se uno vuol fare la volontà di Lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se Io parlo di mio. Dunque  chi manifesta la volontà di conoscere i misteri e i tesori celesti, conoscerà senza dubbi di sorta, questa volontà salvifica di Dio, riposta nell’opera del Figlio.

Il Provveditore di ogni ricchezza necessaria

(Ep. Filippesi 4:19) Il mio Dio provvederà abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza in Cristo Gesù. Orbene, dobbiamo confidare ardentemente che il Signore non lascerà in balia dell’incertezza chi si rivolge alla sua Parola per cercare salvezza e sollievo spirituale, specie in questi momenti difficili, che sono piombati sulla vita degli uomini. La sua luce è sempre pronta a illuminare le menti degli ascoltatori del Vangelo assicurando il sostegno del suo Spirito di Verità.

Conclusione

(Ev. Giovanni 12:46) Io son venuto come luce del mondo, affinché chiunque crede in Me non rimanga nelle tenebre.  Questa eloquente promessa di Gesù riassume bene l’amore del Cristo per il peccatore, proclamando l’azione illuminante della sua Parola. E’ quello che noi auspichiamo per i nostri lettori, perché se vi fossero ancora delle tenebre o degli offuscamenti nella comprensione del piano di salvezza divino, il Signore possa allontanare questi intoppi dalla vita di ognuno.

Un forte abbraccio a tutti.

Ferruccio Iebole

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