E’ DEI VOSTRI ED E’ SERVO

Nell’epistola ai Colossesi, viene descritto un anonimo personaggio di nome Epafra, di cui sono elencate delle caratteristiche e dei suoi atteggiamenti, che se sottolineati possono essere un incoraggiamento e fonte d’imitazione nel cammino cristiano per ognuno di noi.

Quale appartenenza?

(Ep. Colossesi 4:12) Epafra che è dei vostri ed è servo di Cristo Gesù vi saluta. Probabilmente l’apostolo Paolo aveva una grande stima e il massimo rispetto di questo anonimo credente, ma detentore di un eccelso spessore nel servizio per il Signore Gesù. (Ep. Colossesi 4:6) Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale per sapere come dovete rispondere a ciascuno. Con queste sagge parole Paolo esortava i Colossesi a utilizzare la testimonianza evangelica ancorata alla Grazia del Signore, a spiegarla in semplicità, cioè renderla comprensibile proprio nella chiara e agevole spiegazione di cosa fosse la Grazia, vedendo nel servizio di Epafra un modello da seguire. Già, cosa è la Grazia? Essa è un’azione divina di accoglienza, indipendentemente dalla posizione dell’individuo che la riceve; questo dono, questo favore, questo fatto di profonda comprensione, ha radici nell’essenza di Dio stesso, nella sua pietà e misericordia, e nel risultato ottenuto dal Signore Gesù nel suo morire sulla croce. Un esempio chiarificatore di cosa sia la Grazia è il racconto della donna adultera (Ev. Giovanni 8:3) questa donna è stata colta sul fatto; (v. 10) Donna dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata? Questa in sintesi è la Grazia, un atto di perdono e di forza per credere nel Salvatore e nella sua potenza di assoluzione. La grazia recata dal cielo con la persona del Signore Gesù, ha preso forma durante la predicazione terrena del Salvatore ed è stata evidenziata con solennità nel suo traguardo, alla croce con il sacrificio cruento, consistente nel procurato perdono dei peccati per i peccatori ravveduti, pagato a prezzo di sangue da Cristo il Signore. L’altra menzione del nome di Epafra, è nell’Epistola ai Colossesi (1:6-7) Dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia di Dio in Verità, secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedele ministro di Cristo per voi; e ha relazione con la Grazia di Dio nella Verità. Vi può essere Grazia di Dio nella menzogna? No. Ma sotto un certo senso le religioni sono maestre nel manomettere e trasformare la Grazia di Dio in qualcosa d’altro, trascinandola nelle tenebre delle pratiche pie, e negando l’efficacia assoluta nel risultato di salvezza conseguito e proposto da Gesù Cristo. Non è così per Epafra che evidenzia le sue qualità nel servire, traendo forza dalla conoscenza della Grazia in Cristo. Credo sia bene per tutti conoscere la Grazia di Dio, per essere (Ep. Colossesi 1:9) ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale. Comprendere la Grazia di Cristo è il primo passo per sentirsi accettati da Dio così come siamo, se abbiamo fede nel suo amore, Lui ci aprirà le braccia dell’accoglienza.

Un esempio pregnante

Occorre imparare nella mansuetudine di Epafra, per acquisire il valore della predicazione semplice dell’Evangelo e raccoglierne il frutto con sapienza e intelligenza, come esortati dalla reale freschezza del messaggio. Epafra è un fedele ministro di Cristo: la parola ministro non possiede il lignaggio del nostro concetto odierno, sinonimo di personaggio di grande pregio o prestigio. Nell’antichità significava schiavo rematore di secondo piano, cioè di posizione più disagiata rispetto ai rematori del piano superiore. Con questa figura di basso rango, cioè dei rematori oppressi e fustigati, si comprende qual’ era la condizione di umiltà del servizio di Epafra; egli si considerava testimone di poco conto, ma disposto alla sofferenza, pur di parlare della Grazia. Era un fratello senza ambizioni carnali, ma esaltato da Paolo come esempio e con il titolo nobiliare di compagno d’opera o di servizio. Cosa predicava Epafra e in cosa primeggiava? Testimoniava i medesimi concetti espressi da Paolo, dicendo che la Grazia di Dio aveva operato, (Ep. Colossesi 1:12) Ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Che meravigliosa comunicazione: Dio  gratuitamente, avendoci amati e liberati dalla tenebre, ci ha messo in condizioni di partecipare, di non essere respinti, dalla sorte celeste dei riscattati dal Salvatore. Il luogo d’incontro è la luce celeste nella casa delle molte stanze: (Ev. Giovanni 14:2) nella casa del Padre mio ci sono molte dimore…Io vado a prepararvi un luogo, aveva detto Gesù. Che promessa stupenda e sorprendente ci ha fatto il Signore, ma Dio ci accerta ancora dicendo: (Ep. Colossesi 1:20) E di riconciliare con Se tutte le cose per mezzo di Lui (Cristo), avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce. La sicurezza espressa dalla Parola è di grande consolazione: sapere con certezza di essere riconciliati con Dio senza nostri meriti, ci introduce appunto nella dimensione della sua Grazia.

E’ dei vostri

Il senso è proprio questo: Epafra appartiene a quelli che hanno compreso e ricevuto la Grazia e sono incamminati per il cielo. Per questo motivo è divenuto servo; la libertà di Cristo ha prodotto in Epafra un grande senso di servizio per Colui che l’ha redento e per i fratelli spirituali. Epafra non ha speculato su una libertà accordata, come dicono certi denigratori della Grazia,<allora una volta graziato fai quello che vuoi>; assolutamente no. Sono i cani che tornano al vomito, un graziato può anche cadere, ma il sangue di Cristo lo purifica dietro la diretta confessione. Epafra assumendo la dimensione di servo di Cristo, è una persona educata e amorosa  perché saluta i credenti, ma soprattutto esplica il suo servizio per l’avanzamento dell’Evangelo, lottando in preghiera per i salvati. Ancora (Ep. Colossesi 4:12) la saldezza dei credenti è la sua aspirazione espressa nella preghiera, elargita in favore dei fratelli, che li immagina come uomini saldi nella Verità, compiuti nella fede, disposti a compiere la volontà di Dio, cioè impegnati nella propagazione dell’Evangelo. Epafra è un tipo che si da pena per i credenti delle città vicine, sente vibrante la comunione con quelli che hanno riconosciuto la Grazia di Dio, nella persona di Gesù, e si sono accomunati nella dottrina cristiana. Ripeto il versetto già citato: (Ep. Colossesi 4: 6) Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno. Questa sintesi  ci comunica come il messaggio cristiano deve essere espresso con le tre suindicate caratteristiche, primo non essere insipido, allora ecco il riepilogo: (Ep. Colossesi 1:20) Avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce. E’ vero, Dio ha fatto pace con il peccatore per mezzo del sacrificio di Gesù. Sembra una  pazzia, ma non è così; (I Ep. Corinzi 1:18) Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi che veniamo salvati , è la potenza di Dio. Ancora: (I Ep. Corinzi 1:21) Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella Sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.  Sono affermazioni di Grazia, con sale divino perchè (I Ep. Corinzi 2:4)… La mia predicazione non consistette in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza.

Un secondo aspetto del parlare  con grazia

Daccapo, nell’’epistola viene accennato: (Ep. Colossesi 1:22-23) Ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di Lui, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a Se santi, senza difetto e irreprensibili. Al traguardo della Grazia vi sono delle qualità inaspettate per i credenti in Cristo; sono visti in maniera perfetta, a motivo delle perfezioni di Gesù. Epafra come detto, caro compagno d’opera o di predicazione, in maniera docile, partecipa al culto cristiano: (Ep. Colossesi 1:12)  Ringraziando con gioia il Padre, e (Ep. Colossesi 3:17)  Fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui. Come fedele ministro concorda con Paolo quando dice: (Ep. Colossesi 2:12-13) Siete stati con Lui sepolti,…siete anche stati risuscitati con Lui mediante la fede nella potenza di Dio,.. vi ha vivificati con Lui perdonandoci tutti i nostri peccati. Proprio perché sono così chiari questi pensieri sull’opera di Dio e di Gesù, Epafra con Paolo messaggeri d’amore nello Spirito Santo, esortano i credenti a guardare in Alto (Ep. Colossesi 3:1) Se dunque siete stati risuscitati con Cristo cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio.  Poi esprimono una esortazione per la vigilanza perchè se l’Evangelo (Ep. Colossesi 1:6) porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno che ascoltaste e conosceste la Grazia di Dio in Verità, altresì occorre fare attenzione (Ep. Colossesi 2:8-9) Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri, secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo, perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. E’ interessante come venga in questa lettera dato risalto al pericolo mondano della cultura religiosa, secondo un ben collaudato principio di assoggettare le persone con inganni e parole seducenti. Sono catene pesanti quelle religiose, che sottintendono a pie conclusioni, ma rendono schiave le persone in pratiche di dubbi esiti e mai conformi alla Grazia di Dio.

Conclusione

 Non confondiamoci, (Ep Colossesi 2:3) Nel quale (Cristo) tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti: se sono nascosti abbiamo un buon motivo per scoprirli con l’aiuto del suo Spirito e della Bibbia. Epafra li aveva scoperti, per questo si dava pena e pregava perché altri potessero accedere a questa meravigliosa Grazia. Il medesimo scopo lo abbiamo noi con questi semplici commenti sulla Parola di Dio, al fine di incoraggiare tutti i nostri lettori, che seguono la Mostra della Bibbia, a gioire con noi per la grande salvezza in Cristo. Quando leggiamo <mi piace > accompagnati da nomi di persone a noi sconosciute, ma care nel Signore, ci sentiamo un po’ come Epafra, di far conoscere il nostro amore nello Spirito.

Grazie a tutti coloro che ci leggono e approvano. 

Un fraterno saluto.

Ferruccio IEBOLE

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