DOPO AVERLO UDITO ERA MOLTO PERPLESSO E L’ASCOLTAVA VOLENTIERI

L’impatto di Erode con il messaggio di Giovanni Battista come viene descritto in questo passo, è simile a quelli che vengono in contatto con il Vangelo e la sua proposta di salvezza. Parlare di Gesù e della sua morte vicaria in favore degli uomini peccatori è qualcosa che lascia perplessi. (Ev. Marco 6:20) Infatti Erode aveva soggezione di Giovanni, sapendo che era uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso e l’ascoltava volentieri. La positività di questi atteggiamenti sono oggetto della nostra attenzione e riflessione perché succede anche per la predicazione evangelica oggigiorno, quando si invita i nostri amici a stabilire un rapporto fruttuoso e fiducioso con Gesù.

Uno stato mistico, ideale per un travaglio spirituale

Occorre rilevare che le sensazioni di Erode dopo aver udito Giovanni Battista, erano di protezione e di ascolto interessato. Non sappiamo l’intensità di questa perplessità e dell’ascolto alettato del messaggio proclamato dal profeta di Dio, sicuramente per destare incertezza voleva dire che il parlare del Battista aveva raggiunto il cuore di Erode, e lo invitava a prendere una drastica decisione per la sua vita.

Succede così anche per molte persone, che sopraggiunte dal messaggio di pace e di vita in Cristo, rimangono perplesse per qualche tempo. Scoprire la bellezza e la proposta di vita eterna contenuta nel Vangelo, nell’invito a credere a Gesù e ad affidarsi a Lui con fede, prospetta un percorso per certi versi entusiasmante e affidabile. La freschezza dell’invito di andare a Gesù innesta sicuramente, come per Erode, una visione diversa e l’accesso a un panorama spirituale inconsueto, fatto di purezza e santità.

E’ vero ascoltando il Vangelo si entra in una situazione di felicità sconosciuta e per certi versi, si apre la mente a percepire cose nuove mai sperimentate. Il fatto è che bisogna sapere quanto dura la perplessità! Un tempo lungo? Corto? Effimero? Oppure l’ascolto evangelico viene inteso come qualcosa di felice, gioioso e forte da smuovere sentimenti e ragionamenti rimasti per tanto tempo inattivi? Si, Erode proteggeva il Battista perché era giusto e santo, come il messaggio di Gesù, bisogna proteggerlo nel cuore perché si sviluppi armoniosamente e faccia corso per produrre la fede e la salvezza eterna in chi ode.

Sovente il messaggio di Cristo pur dando inizio ad un ascolto favorevole e volenteroso, resta in un limbo inattivo; non c’è il consenso perché si accresca ed estenda la sua incipiente influenza sul cuore dell’ascoltatore, perché parla di rinunciare alla propria vita per riceverne una nuova da Gesù. L’inghippo di Erode era proprio questo; vivere con Erodiada: (V.19) perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva farlo morire, ma non poteva. Vivere con Erodiada poteva sembrare piacevole, come vivere nel peccato che pare senza conseguenze; invece non è così; l’errore porta alla desolazione, all’idolatria più ottusa e infine alla morte.

E’ dunque vero, i legami con il mondo e la vita errata sono gli intoppi perchè il Vangelo non sviluppi la vita cristiana nell’individuo, che ha udito il messaggio evangelico o ha letto la Parola di Dio. La soggezione del sapere celeste può esaurirsi in fretta, certamente il vuoto lasciato da questo sentimento è subito riempito da altri interessi che sembrano determinanti per la vita di ogni giorno. La franchezza persa o evaporata lascia il desiderio di riempire in fretta il buco con qualsiasi riempimento, purtroppo a volte con cose inutili e dannose per l’anima.

Occorre dire che la storia di Erode è emblematica sulle intenzioni che si trovano nell’animo umano e nel cuore dei peccatori. Eppure l’invito ad andare a Gesù anche se svanito, resta indelebile con un alone che rappresenta sempre un invito a recedere dal cammino assunto e a ritornare fidenti al Salvatore, che stende instancabilmente le sue braccia amorose per accoglierci. Per questo noi preghiamo ardentemente per i nostri amici che ci leggono, perchè in loro non si esaurisca l’interesse per la Parola di Dio, occasionalmente o continuamente letta, ma che sia recepita per la fede e approdi a Gesù, mediante la luce dello Spirito Santo .

La storia di un progressivo depauperamento

La storia di Erode ci informa ancora come noi non siamo padroni del nostro tempo, che la nostra vita non dipende dalla nostra volontà, dal nostro governo, dai nostri gusti e tantomeno dai nostri piani. Erode andrà verso una conclusione tragica per Lui e per Giovanni Battista, innocuo spettatore delle malefatte altrui e fruitore dell’odio senza ragione di avversari della Verità. Il modo tragico della fine della storia ci avvisa chiaramente che dopo l’allegrezza prodotta dal Vangelo, la perplessità e l’ascolto volenteroso si realizzava l’idolatria più umiliante e lo spargimento di sangue innocente.

E’ vero non tutte le storie di abbandono della Verità si concludono in modo raccapricciante, come sovente succedono alle corti, così dette nobili o monarchiche che nascondono pubbliche virtù e vizi privati; ma l’abbandono del Vangelo è sempre fonte di solitudine e di morte spirituale. Rifiutare l’amore di Dio in Cristo Gesù provoca uno svuotamento nella volontà umana, non si conosce a cosa si va incontro, perchè dopo aver gioito della luce della Verità e dover tornare tra le tenebre, che sembrano situazioni sfavillanti per via dell’illusione diabolica, provocano un rimpianto incolmabile. Eppure appare che Gesù sia lontano, inaccessibile, inarrivabile e che non sappia parlare al cuore in ansia e travagliato. No! Gesù è sempre vicino dove c’è un cuore e un’anima pentita , ravveduta che vuole perdono e misericordia, Lui è presente.

Non ti è lecito

La testa di Giovanni Battista era passata da un corpo imprigionato a un soldato che l’aveva decapitata, per accedere poi su un piatto alla figlia e alla madre cioè Erodiada. Una processione per approdare a mani che colavano sangue, propugnavano una strafottenza inusitata, e un dominio potente di vita e di morte su altri. Quella testa pareva contenere sempre quel primordiale messaggio che corrispondeva a: ( Ev. Marco 6:18) Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello. Evidentemente, malgrado la funzione pubblica, autorizzata e con i crismi delle leggi dello Stato, il matrimonio celebrato non era valido e regolare secondo la giustizia divina, presa pesantemente a prestito da Giovanni Battista con la celebre frase che diverrà la sentenza definitiva della sua condanna a morte.

Doveva forse il profeta fare i fatti propri per non incorrere in una punizione così cruenta? A volte sembra di essere fuori del tempo” nel dire non ti è lecito” o di interferire in vicende altrui, ma citando la Parola l’ammonizione fraterna non è mai fuori luogo, e rimane foriera di ripensamenti secondo la Bibbia. Dobbiamo pensare che la misericordia di Dio è pronta al perdono, anche se noi siamo meno flessibili della sua pietà. ( Ep. Romani 10:8) Che cosa dice invece? la Parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore, questa è la Parola della fede che noi annunziamo perchè se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore, che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Orbene con queste consolanti parole bibliche, di essere salvati mediante Cristo Gesù e per mezzo di quella confessione, possiamo dire è lecito credere nel Salvatore, per avere vita eterna e vivere nella gioia celeste già fin da ora. (Ep. Romani 10:12-13) Poiché non v’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti chiunque avrà invocato il Nome del Signore sarà salvato.

Conclusione

Invocare il Nome del Signore per essere salvati, sembra troppo facile alla nostra mente, eppure è lecito fidarsi della pietà di Dio per essere salvati. Non basta essere perplessi o ascoltare volentieri la Parola, occorre affidare tutti noi stessi al Salvatore e godere della sua redenzione. (Atti 16:30-31) Che debbo fare per essere salvato? Ed essi risposero: Credi nel Signore Gesù e sarai salvato. Nel salutare tutti i nostri amici che ci leggono settimanalmente, altresì li raccomandiamo alla Grazia del Signore perché possano crescere nella conoscenza e nella pace di Cristo. Con sincera stima.

Ferruccio Iebole

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