DIMOSTRAZIONE DI SPIRITO E DI POTENZA

Paolo in questa Lettera ai Corinzi, la prima, usa un linguaggio abbastanza complesso, pur cercando di semplificarlo al massimo, desiderando di far comprendere l’Evangelo di Cristo, cioè la sapienza di Dio a disposizione dei credenti che possano entrare nel pensiero divino. Lo scopo di Paolo è quello di evangelizzare non con sapienza umana e con argomenti filosofici che fanno la gioia dei sapienti, ma una predicazione dove sia distinguibile e ben visibile il significato della croce di Gesù Cristo. Perché l’apostolo insisteva molto su questo argomento? Perché lo certifica con: (Ep Corinzi 1:18) Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi che veniamo salvati è la potenza di Dio. Dunque ci sono due posizioni: una che giudica la croce una pazzia, l’altra una potenza di Dio che si manifesta mediante il messaggio dell’Evangelo. E’ vero per capire la Parola di Dio, Egli ci dona la Grazia e un arricchimento (v. 5) di parola e di conoscenza per giungere a un finale, dove splenderà la fedeltà di Dio e la comunione dei salvati con il Padre e il Figlio.

Ma noi predichiamo Cristo crocifisso

Così si esprimeva Paolo, intorno al suo dire, e costatava che per i Giudei era uno scandalo e per i pagani una pazzia. Allora bisogna domandarsi perché tali atteggiamenti degli uomini, anche dei più acculturati che dovrebbero soggiacere a questa potenza? Allora perché i credenti si riconoscono nella vocazione evangelica che raccoglie semplici pensieri d’amore del Redentore e rifiuta la pomposità di certe posizioni di sapienza umana? perché la pazzia di Dio è più intelligente di quella del mondo. Sovente il pensiero divino sceglie le cose ignobili secondo il mondo, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio.

La predicazione di Paolo è scevra di parola umana, la persuasione che deriva dai ragionamenti del Vangelo sono per un certo verso materia nascosta e misteriosa perché solo ora il Padre dispensa la sua sapienza nella redenzione. Infatti (I Ep. Corinzi 1:30) E’ grazie a Lui (Dio) che voi siete in Cristo Gesù, che da Lui è stato fatto per noi, sapienza, ossia giustizia, santificazione e redenzione, affinché come è scritto: chi si vanta si vanti nel Signore. Un contorno simile era impensabile per dei poveri peccatori caduti nel profondo dell’ignoranza, ma Gesù ci rialza e ci trasporta nel suo regno di grazia e di potenza, perché è stato crocifisso e libera chi crede in Lui, arricchendolo nel cuore e nella mente.

Una sapienza spirituale e profonda rivelata dallo Spirito Santo

(I Ep. Corinzi 2:10-11) A noi Dio le rivelate per mezzo dello Spirito perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio… Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Un favore immenso è stato fatto a noi, semplici uomini attratti dalla Parola di Dio, che si sono affidati alla predicazione e all’azione benefica dello Spirito, il quale fa divenire dei peccatori delle creature spirituali per intendere le cose profonde di Dio. Paolo concluderà il ragionamento esaltando che i credenti ora possiedono la mente di Cristo, certamente in miniatura ma efficace per le decisioni in giustizia e per accettare con discernimento il piano di salvezza immaginato da Dio.

Parlare come a bambini in Cristo

(I Ep. Corinzi 3:1) Ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. E’ vero, sebbene il Vangelo trasmetta la mente o il pensiero di Cristo, la gradualità nel ragionare delle cose infinite di Dio avvengono durante un percorso di fede, che aumenta in base alla rivelazione che lo Spirito concede intorno alle promesse del Signore Gesù. Perciò si inizia con il latte, (v. 2) Vi ho nutriti di latte, perché non sopportavano ancora il cibo solido, il traguardo però era conclamato (v. 9) Voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. Paolo reclamava la sua capacità di essere un savio architetto nell’edificare i credenti in vista della casa, avendo posto il fondamento, cioè la fede in Cristo, pietra angolare che sorregge tutta la costruzione. Dunque dopo il latte Paolo prospetta qualcosa di più solido come conseguenza dell’opera della croce, i premi per chi è impegnato nella propagazione del vangelo.

Chi crede nel Signore Gesù è costruito nella casa di Dio o il tempio di Dio (v. 16) Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Grande affermazione dell’apostolo verso chi ha realizzato Gesù come Salvatore, diviene un edificatore che è invitato a costruire con (v. 12) oro, argento, pietre preziose, nel senso di conseguire e ricevere in cielo quelle corone previste come ricompensa; se invece malauguratamente i materiali proposti saranno legno, fieno e paglia il fuoco del giudizio brucerà ogni cosa, lasciando spoglie le motivazioni della costruzione.

Metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre

I Ep. Corinzi 4:59 Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori, allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. Il giorno di Cristo a cui Paolo fa riferimento sovente nelle sue lettere, sarà un giorno dove l’evidenza del servizio sarà delucidato; la luce metterà in chiaro le posizioni di ognuno che ha lavorato con più o meno profitto per il cielo. (I Ep. Corinzi 6:19-20) Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi poiché siete stati comperati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo. Orbene avviandoci alla riflessione conclusiva, possiamo vedere come l’apostolo Paolo ritorni sull’azione di Dio, che concede il Suo Spirito ai peccatori ravveduti, per ricordargli come questa presenza discreta sia vigile con consigli e guida nella vita cristiana. Il prezzo esorbitante pagato da Gesù sulla croce dovrebbe essere di stimolo al comportamento responsabile di ogni credente. E’ bene rammentare il prezzo del riscatto, i simboli del pane e del vino sono eloquenti e proclamano un sacrificio consumato da un Innocente per la riconciliazione con Dio di tutti gli uomini.

Glorificate dunque Dio nel vostro corpo

Il tema di rendere gloria a Dio è pertinente, quei simboli abbiamo detto sono degli strumenti che conducono a rendere un culto a Dio, per l’amore e la pietà manifestati in Cristo verso il mondo inteso come genere umano. Perciò il nostro sforzo è quello di adorare il Signore sotto la guida dello Spirito Santo che come segnalato abita in noi e risiede nel nostro corpo. (Ep. Romani 12:1) Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto Spirituale.

Conclusione

Il culto a Dio deve partire nel riconoscere la sua misericordia, senza di essa saremmo ancora nelle tenebre, perciò chi si avvicina al Signore per rendergli un culto gradito, santo, deve verificare la presenza dello Spirito, che non si sia allontanato da noi. Poi riconoscere il prezzo del riscatto e del dono della salvezza è un altro elemento per ringraziare intensamente Dio. Il nostro culto se è spirituale presenta i nostri corpi in sacrificio vivente, cioè una disposizione di operare secondo la volontà divina. Infine la lode e l’adorazione tramite il Figlio che raccoglie e presenta l’offerta dei nostri cuori e dei corpi al Signore secondo l’azione ispiratrice dello Spirito. Bene, un culto simile, che tenga conto di queste considerazioni è quello che desideriamo per i nostri cari lettori, che si sentano sostenuti dalle nostre preghiere e invocazioni al Signore. Un saluto affettuoso a tutti.

Ferruccio Iebole  

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