DAL SIGNORE RICEVERETE PER RICOMPENSA L’EREDITÀ

 (Ep. Colossesi 3:3) Sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore. Paolo in questa epistola sta parlando del servizio che i credenti in Cristo devono rendere per glorificare Gesù, per aver ricevuto da Lui il dono della salvezza e per autenticare la loro fede, volta a lavorare in testimonianza per il mondo dimorante nelle tenebre spirituali, e in ultimo stadio, in vista dell’eredità celeste preparata per quelli che si sono ravveduti mediante la predicazione del Vangelo.

 A conclusione di alcuni ragionamenti intorno al servizio, Paolo affermava: ( Ep. Colossesi 4:1) Sapendo che anche voi avete un Padrone nel cielo. Già, questo Padrone del cielo a seconda di alcuni non desta la sua presenza tra gli uomini, che sembrano abbandonati alle loro passioni, alle trasgressioni più inique, che coinvolgono le loro anime e i loro corpi in un destino senza regole, se non quelle dei più forti. Eppure Paolo scriveva: (Ep. Colossesi 3:16) La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio sotto l’impulso della Grazia, salmi, inni e cantici spirituali. È una forte rottura sul modo di pensare e di concepire la vita umana, la quale a chiaro parere di Dio, poteva essere vissuta con principi alternativi a quelli del mondo, donata nella libertà della  Santa Parola e della Grazia di Cristo.

Una Parola viva e liberatoria per delle questioni umane gravi e imprevedibili

(Ep. Colossesi 3:5-6-7) Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l’ira di Dio sui figli ribelli. E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Orbene, il rimedio per risolvere in chiave personale queste questioni, che implicano un elenco di azioni malvagie, contrarie all’autorità e  alla volontà divina sembra sia la Parola di Dio. Il Signore suggerisce che la sua Parola sia in noi in maniera abbondante, affinché la sua sapienza e la sua cura scivoli in noi, che siamo stati fermati dall’orrore delle azioni degli uomini e vorremmo trovare un conforto diverso e più appropriato, per condurre una vita più semplice e ordinata.

La rivoluzione deve però partire proprio da noi stessi, che avendo rinunciato a camminare nelle vie del mondo, abbiamo abbracciato il messaggio evangelico di Gesù Cristo e permesso che la sua Parola abiti in noi abbondantemente.

Questa condizione permette al credente di ragionare e di assumere atteggiamenti conformi alla Parola di Dio, non più con obiettivi venali e di interesse personali, ma di testimonianza verso altri,  adducendo come risultati la bontà e la Grazia di Dio nei nostri confronti, pronti a diffondersi in chi vuole ascoltare il Vangelo. Il credente è consapevole che l’ira di Dio non è una favola o qualcosa da prendere sotto gamba, ma riconosce che sarà la giusta punizione per quelli che rifiutano il perdono dei peccati, offerti dal Signore  in virtù della grazia di Cristo morto per i peccatori.   

Un quadro diverso da quello del mondo

(Ep. Colossesi 3:1-4) Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercare le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù non a quelle che sono sulla terra poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo la vita nostra sarà manifestato, allora anche voi sarete con Lui manifestati in gloria. È vero, vi è un abisso tra le due opzioni, le cose del mondo e quelle del cielo sono incompatibili e con finale diverso. Gli uomini sono chiamati a schierarsi chi con il cielo in Cristo, chi con se stesso e il mondo in opposizione al Re dei Re. I due destini sono inconciliabili; pesano le azioni malvagie del mondo in contrasto con quelle ispirate da lassù, dal cielo, dove Gesù regna alla destra di Dio. La proposta non è una vita ascetica, solitaria o estranea ai problemi umani, ma proporre di comportarsi in maniera dove la Parola di Dio abbia un chiaro indirizzo nella società, per esortarla al bene comune e all’onestà, pur ammettendo che è difficile per l’empietà degli individui.

(Ep. Colossesi 3:9) Vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di Colui che l’ha creato. Dunque chi ascolta il Vangelo e lo incorpora per la fede, acquisisce una nuova veste, cioè in senso figurativo assume una nuova identità determinata proprio dal vestito, che testimonia la morte al peccato e la vita per la conoscenza divina, che propone un rinnovo continuo perché la vesta rimanga integra e candida per il gran giorno di Cristo. La manifestazione di Gesù nel suo giorno, che apparirà glorioso nel cielo, attorniato dagli angeli, in grado di risuscitare i morti in Cristo e di tramutare in un batter d’occhio i credenti rimasti vivi in terra in  quel giorno, sarà un tempo di giubilo e di esaltazione per il Salvatore. Quel vestito attinto il giorno della conversione a Cristo, sarà l’emblema che testimonierà l’appartenenza Gesù e la chiave per accedere a glorificare  il Redentore celeste.

Non vi saranno errori di nomi o di identità nell’elenco consultativo, il vestito enumererà gli eredi cioè gli invitati a ricevere il destino e il titolo di sposa di Cristo. Sono quelli in cui la Parola di Cristo è abitata abbondantemente, ed ora nella perfezione potranno intonare quei salmi, quegli inni e quei canti spirituali adatti al gran giorno. Li eseguiranno con la perfezione del cielo, instancabilmente, per esaltare il Salvatore che ha donato salvezza agli uomini. Servite Cristo era tema in terra, nel cielo lo si farà nel tripudio e perfettamente assieme a tutti i credenti in Dio e in Cristo, suggellati dallo Spirito Santo.

La promessa sperata e attesa per tanto tempo ha luogo gloriosamente

 (Ep. Colossesi 3: 13-15) Come il Signore vi ha perdonati così fate anche voi. Al disopra di tutte queste cose rivestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione e la pace di Cristo alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori e siate riconoscenti. Orbene, l’analisi paolina ci comunica che il Signore ha perdonato i peccatori e questo è un punto fondamentale; sapere e conoscere l’amore di Cristo è basilare per avere la vita eterna. Se ciò è avvenuto durante la nostra vita noi siamo certi che siamo vincolati alla pace, chiamati a essere un corpo con il Signore. In che maniera  si effettuerà questo connubio non lo sappiamo, ma ci fidiamo di Colui che vede nell’unione dei coniugi, una sola carne, cioè un solo corpo anche se i due individui restano divisi, indipendenti e con la loro personalità. Sappiamo però come ci chiamerà (I Ep. Tessalonicesi 4:16 -17).

Ora, indipendentemente dalle aspirazioni celesti a cui siamo fermamente attirati e ansiosi, siamo indirizzati dalla Parola a concorrere per una vita terrena piena di sentimenti puri che possono attirare l’intelligenza e i ragionamenti dei nostri amici. (Ep. Colossesi 2:12) Rivestitevi dunque come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sono le virtù peculiari di Gesù che devono riversarsi sui suoi credenti, i quali devono testimoniare che la Parola abbondantemente sparsa in loro, non è stata vana o insignificante, anzi ha dato nuovo impulso nell’amore, nella pace e nella speranza. Sono tutte qualità di cui il mondo ha estremo bisogno di apprezzare e di mettere in atto.

(I Ep. Corinzi 12:13) Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un unico Spirito per formare un unico corpo …e tutti siamo stati abbeverati in un solo Spirito. E’ vero, vestiti come eletti, battezzati e abbeverati, siamo pronti a incontrare Gesù nel suo glorioso splendore e nel suo gran giorno. Il giubilo e la gloria sono a portata di mano, o meglio di cuore, basta crederlo e confidare nel Signore Gesù Cristo.

Conclusione

La ricompensa nell’eredità è pronta per chi crede in Cristo, le note che scriviamo hanno  l’obiettivo di incoraggiare i nostri amici lettori ad andare con fiducia a Gesù. per avere la vita eterna. Questo è il nostro auspicio e il nostro desiderio sincero. A tutti un saluto con cordialità e stima.  

Ferruccio Iebole 

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