CI APPLICHIAMO ANCORA DI PIU’ALLE COSE UDITE
(Ep. Ebrei2:1) Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite per timore di essere trascinati lontano da esse.
Quando udiamo la Parola di Dio che irrompe nella nostra vita o quando essa ci parla apertamente, un buon consiglio è quello di attaccarci alla rivelazione ricevuta. Infatti la Parola è annunzio di una grande salvezza e di giusta retribuzione qualora si disubbidisca o si rifiuti la Buona Novella. Questo messaggio riveste alcune caratteristiche:
- E’ stato annunziato dal Signore Gesù stesso (V.3)
- Poi confermato da quelli che lo avevano udito (V.3)
- Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro (V.4)
- Con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà. (V.4).
Dunque un tale messaggio è degno della nostra attenzione, per capire come ci troviamo difronte a una comunicazione biblica di somma importanza. Come scritto, ci viene annunziata un grande salvezza, con dei risvolti precisi che coinvolgono il Signore, i suoi discepoli, il Padre e lo Spirito Santo; componenti che confermano una volontà cui facciamo bene a interrogarci e a credere. Sovente le religioni umane sommergono il chiaro messaggio del Vangelo, lo offuscano con immagini idolatriche, mentre esso risplende per chi ha orecchie per udire e un cuore disponibile per la Verità.
Il mondo futuro in riferimento a Gesù Cristo.
La disamina in riferimento al mondo futuro, ci spiega la Parola di Dio, che ha per centro l’opera del Figlio Unigenito in quanto erede di ogni cosa e vittorioso vincitore (V:14) Su colui che aveva il potere sulla morte cioè il diavolo. Orbene la Scrittura ci rende edotti che Dio non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto, perché leggiamo: (Ep Ebrei 2:9) Però vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto affinchè per la grazia di Dio gustasse la morte per tutti. In questo passo vi è una considerazione da fare:è vero , Gesù è stato inferiore agli angeli quando ha deposto la sua onnipotenza e transitoriamente ha vestito i panni di uomo e di servo. Una parentesi necessaria per concludere un compito superiore, ricevuto dal Padre per fare la sua volontà.
Questa immagine non offusca l’essenza della sua persona impegnata in un’opera di Redenzione in favore del genere umano, anche se per certi versi lo fa apparire come un individuo immerso nella sofferenza e sopraffatto da essa. Gesù però è visto anche coronato di gloria ed onore a motivo della morte, che ingiustamente ha sofferto. Qui si apre una parentesi che è bene sottolineare, subentra dolcemente la Grazia di Dio; cosa è questa Grazia? e perché Gesù ha dovuto gustare la morte per tutti? Dunque il dramma della croce è evidente e attraverso di esso viene offerta la grazia di Dio, perché il Signore giudica sufficiente quel sacrificio per applicare a tutti, il suo perdono per i peccati commessi dagli uomini. Ora noi ci troviamo nella posizione di udire parole di Grazia e di perdono in virtù della morte di Gesù. Un risvolto importante della morte di Gesù, che la Scrittura approfondisce con un termine suggestivo, “gustasse la morte.” Questo ci fa pensare a come la morte sia stata per Gesù un fonte di amarezza, vissuta nell’abbandono del Padre e sopportata con stoico coraggio per il traguardo finale.
Interrogativo giusto.
(Ep. Ebrei 2:10) Infatti per condurre molti figli alla gloria era giusto che colui a causa del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto per via di sofferenza, l’autore della loro salvezza. L’interrogativo è dunque : perché rendere perfetto per via di sofferenze il Signore Gesù? Non era già perfetto? Doveva sopportare una prova così ardua per essere dichiarato perfetto? Molti si sono persi in questi meandri pur di sminuire la persona amata del Redentore e vomitare fango sulla sua opera. Domandiamoci, chi vedeva la perfezione di Gesù? Solo il Padre che aveva la visione perfetta del Figlio! Dunque erano gli uomini che dovevano vedere la perfezione del Figlio che per via di sofferenze, che convincevano gli umani di una perfezione acquisita per la via dolorosa delle afflizioni. Questa manifestazione di perfezione è così stata resa evidente dall’autore della salvezza degli uomini e non può più essere messa in discussione. Dunque una Grazia perfetta derivata da un perfetto sacrificio.
Un’altra conseguenza di quella morte.
(Ep. Ebrei 2:14) Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne Egli pure vi ha similmente partecipato, per rendere inefficace con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte cioè il diavolo. Ecco spiegato ancora, perché il sacrificio di Cristo doveva reclamare una giustizia perfetta resa evidente in tutto il creato, per essere dichiarata incontestabile vittoria sulle tenebre e sul suo detentore, che veniva spogliato della morte posseduta. La liberazione dalla morte è ora detenuta dal Salvatore, che la dispensa a chi con fede va a Lui per ricevere salvezza e nel contempo gli annulla il timore, la paura e la schiavitù della morte.
L’ umanizzazione di Gesù lo rende simile ai suoi fratelli ebrei, ma lo rende altresì misericordioso perché perfetto olocausto a Dio, per compiere completamente l’espiazione a favore del popolo ebraico. Soggiunge la Scrittura: (Ep. Ebrei 2:18) Infatti poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati. Si è vero, come fedele e misericordioso sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, e quelle che riguardano il popolo, Gesù ha evidenziato con la sua impeccabile condotta che può porre sotto i suoi piedi ogni cosa, quando verrà nel suo regno per prendere possesso della terra. Brevemente abbiamo commentato queste preziose verità intorno al sacrificio della croce, che Gesù ha compiuto perché siamo consolati dalla potenza del Redentore, benedetto in eterno.
Dio parla in molte maniere
L’inizio dell’Epistola agli Ebrei afferma diverse cose su come Dio parla agli uomini e se vogliamo applicarci alle cose udite, dobbiamo sapere che la voce del Signore non è mai taciuta. Per mezzo di profeti ha parlato nell’antichità, ma ora parla per mezzo del Figlio con il linguaggio amorevole del Vangelo, che annunzia lo splendore della sua gloria in cielo e con la sua potente Parola la quale dichiara perfetta la purificazione dei peccati da Lui compiuta. La sua ascesa alla destra di Dio manifesta l’assenso alla sua opera di Redenzione in conformità alla volontà del Padre. Dunque è bene che quando ci avviciniamo alla Bibbia con il desiderio di scoprire la voce di Cristo, bisogna rimanere affascinati ed entusiasti delle meraviglie della sua opera di perdono. Siamo certi che il Signore vorrà benedire queste brevi note nel pensiero dei nostri lettori, affinchè il messaggio della croce e di salvezza sia reso chiaro e procuri benedizione. Un fraterno saluto a tutti.
Ferruccio Iebole.
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