BENCHE’ NON L’ABBIATE VISTO, VOI LO AMATE, CREDENDO IN LUI

Una frase cosi importante, una sintesi così perspicace, parole che nascondono una forza pronta ad essere sviscerata e carpita dalla fede, sono queste le parole scritte dall’apostolo Pietro nell’epistola. Effettivamente quando ci avviciniamo alla Bibbia con spirito aperto per capire e con il desiderio di voler essere ammaestrati da essa, siamo sovente sorpresi da questa inconsueta freschezza e dalla vera potenza della Parola. Alcuni versetti li abbiamo letti molte volte, poi ad un certo punto scopriamo verità nascoste, una rivelazione solamente per noi ci assale e ci fa riflettere, e produce una gioia irraggiungibile con le forze umane, ancora ci appare e riempie il nostro cuore di Grazia. Spero per i nostri cari lettori, che questo passo della Bibbia, possa introdurci in una parentesi di felicità.

(I Ep. Pietro 1:8) Benché non l’abbiate visto, voi lo amate, credendo in Lui. Pietro scrivendo la sua epistola vuole sottolineare come il vedere Cristo nella sua gloria, non dipenda dalla vista umana, ma sia la sensazione della fede che vede cose che a occhio nudo non si possono percepire. Nessuno può vedere l’amore come materia, ma esistono gesti che esprimono come l’amore si sente, si prova, si intuisce, si manifesta. Nel campo della fede, nell’ambito delle cose spirituali, si colgono sensazioni di Verità che appagano un cuore allenato alla Verità, il quale sa discernere dall’infatuazione, dall’inganno subdolo e orgoglioso, dalla finta verità che nasconde la menzogna e porta all’idolatria. Perciò il primo punto di questa dissertazione è che credere in Gesù Cristo, cioè aver fede in Lui, vuol dire amarlo o essere disposti ad amarlo, magari in maniera imperfetta ma allineati e preparati a ricevere Dio che è amore (Ep. I Giovanni 4:16).  Orbene, Gesù nella sua predicazione ha riflettuto parecchio sulla parola vedere, attribuendo ad essa alcuni valori, per attirare i suoi uditori verso l’amore il quale lui voleva elargire a tutti, i quali per l’orgoglio della propria vita e per rifiuto della materia amore, era da molti lasciata cadere o svanire nell’indifferenza. Noi vorremmo che, citando i passi della Bibbia, questi fossero sufficienti a diradare la nebbia dell’insensibilità e della freddezza,  introducessero nel calore dell’amore di Cristo i nostri lettori, che con pazienza ci seguono.

Vedere e non vedere, udire e non sentire

 Dunque, Gesù propone un dilemma: (Ev. Matteo 13:13) Perché vedendo non vedono, udendo non odono, né comprendono. Sembra un paradosso: se vedo, vedo; se odo, ascolto. Eppure non è così! Nel campo della fede esiste l’amore, e l’amore di Cristo bisogna riceverlo; lo posso vedere rivolto ad altri come nei miracoli, lo posso ascoltare quando chiama Lazzaro alla resurrezione, lo posso udire quando dice beati quelli che ascoltano la Parola di Dio, ma questo non ha nessun effetto sulla mia persona, se non sono in contatto per la fede con il Salvatore. Io però voglio il suo amore per me, lo voglio vedere e lo voglio udire prorompente nella mia vita, lo voglio percepire come realtà, come qualcosa di certo, non supposto o anelato, lo desidero intensamente per la mia persona e per tutti i peccatori. E’ vero molte persone non si sentono peccatori, negare l’evidenza fa parte della natura umana, dire che Dio è una invenzione degli uomini religiosi per tenere altri nella sottomissione, è molto comodo e appagante. Inveire contro chi professa una fede o commiserarlo può essere un modo per rifiutare qualsiasi approccio alla vera fede biblica. Il Signore però non smette di cercare ciò che è perito, e raggiunge come Buon Samaritano chiunque è ferito, a terra, bisognoso di soccorso; e dopo aver assistito il bisognoso lo protegge con amore nelle difficoltà.

A scuola d’amore

(Ev. Matteo 13:11) Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli. Il Signore ci comunica oggi, che come peccatori siamo in questa dimensione d’amore, siamo dei favoriti dalla sua Grazia, adatti a ricevere quegli insegnamenti d’amore, quelle istruzioni amorevoli che fanno capo alla sua persona, cui possiamo prendere indirizzo ed esempio. Ancora, siamo in una situazione di privilegio perché ci dice: (Ev. Matteo 13:17) In verità vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono. Dunque, convinti che non siamo nè profeti nè giusti, pur tuttavia siamo raggiunti dall’amore di Gesù Cristo, come non dirci privilegiati? e poi noi vogliamo vedere e udire, e conoscere i misteri del regno dei cieli! Allora domandiamo umilmente: Signore  vuoi condurci per mano nei sentieri della Verità, vuoi farci conoscere Dio tuo Padre, vuoi istruirci nell’Evangelo per ottenere il fine della fede? (I Ep. Pietro 1:9)  ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime. Si, perché siamo entusiasti di saper dell’amore celeste, siamo in attesa frenetica di recepire la via per salvare la nostra anima, siamo in ansia di non assomigliare a quelli del paradosso, vorremmo conoscere subito la tua ricetta immaginata per la salvezza dell’uomo. Una domanda: possiamo forse porre dei limiti o degli ostacoli a ciò che il Signore dirà? Dopo che Lui ha parlato, potremo ribattere, commentare come ci sembra tutto irreale, opporci  nei fini che ci appaiono difficili o forse irraggiungibili? Si è possibile tutto; dipende se abbiamo voglia di aprire le orecchie del cuore e vedere per capire con l’intelligenza rinnovata, ciò che propone la Divina Parola. (Ev. Matteo 13:15) per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi perché IO li guarisca. Che verità meravigliosa! Gesù vuole guarirci e la medicina è il suo amore; vuole guarirci dalla delusione delle religioni, dei sotterfugi di  uomini religiosi che si spacciano come inviati di Cristo, ma che non usano la Bibbia o il Vangelo perché non li conoscono; invece Gesù vuole guarirci dai nostri dubbi, i quali opprimono la nostra mente e vuole invece che con fiducia ci abbandoniamo alle sue cure. Il percorso d’amore è semplice come scritto nel testo citato: sono tre tappe. La prima comprendere con il cuore, la seconda convertirsi e la terza guarire.

Comprendere con il cuore

Il cuore è il centro dove risiede l’amore; Gesù ci rivolge parole d’amore attraverso l’Evangelo. Le sue parole ci devono riempire il cuore, le parole descrivono i suoi gesti d’amore e l’essenza della sua persona; (Ev. Giovanni 13:1) Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine. Bene, sulla durata del suo amore siamo rassicurati, sull’amore e sull’intensità possiamo leggere: (Ev. Giovanni 15:9) Così anch’IO ho amato voi, dimorate nel mio amore; e (Ep. Efesini 3:17-18-19) Radicati e fondati nell’amore siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi  quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. Non so se riusciamo a comprendere questo amore che ha quattro dimensioni, il quale sfocia come traguardo nella pienezza di Dio. Evidentemente senza la Grazia divina tutto svanirebbe. Domanda: come potremmo intendere un amore così caratteristico che sorpassa e annienta la nostra intelligenza e dichiara la nostra conoscenza insufficiente e offuscata? Però con il cuore possiamo almeno percepire questo amore, che vuole crescere in noi con le parole dell’Evangelo fino a farci persone radicate e fondate nell’amore di Cristo. Come peccatori siamo impossibilitati a compiere qualsiasi azione per la nostra salvezza, ma l’amore di Cristo ci pone davanti a una scelta (Ev. Giovanni 14:6) Gesù disse: IO sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di ME. Con il cuore siamo invitati a credere che Gesù sia l’unica Via da vedere, l’unica Verità da udire, l’unica Vita da conseguire dopo aver rinunciato alla nostra. Queste tre virtù concrete le possiamo definire con le Parole dell’Evangelo:

  1. La Via: (Ev. Giovanni 14:4-9) Come possiamo sapere la via? Chi ha visto ME, ha visto il Padre. Chi vede la via Gesù, vede al traguardo il volto del Padre e l’amore del Padre.
  2. La Verità: ( Giovanni 1:17) la Grazia e la Verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. Chi conosce per Grazia la Verità, è trasformato da essa, diviene una nuova creatura per glorificare Dio e il Figlio per mezzo dello Spirito Santo.
  3. La Vita: (Ev. Giovanni 17:3) Questa è la vita eterna: che conoscano TE, il solo vero Dio e Colui che TU hai mandato, Gesù Cristo. Chi conosce Cristo il mandato, conosce Dio e la sua rivelazione. Perciò amando Dio nel credere e con la fede, diveniamo:
  4. (I Ep. Giovanni 3:1) Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo; e
  5. (I Giovanni 4:7) L’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio; ancora,
  6. (I Ep. Giovanni 4: 10) Ma che Egli ha amato noi e ha mandato il Suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

Comprendere il sacrificio con il cuore

Capire il piano di salvezza con la nostra sola intelligenza o raziocinio non è sufficiente, in materia di amore occorre ragionare con la luce dell’amore, cioè dello Spirito Santo; dunque il Signore ci dice:

  1. Dio ha amato noi.
  2. Dio ha mandato il Suo Figlio.
  3. Gesù è il sacrificio propiziatorio.

Questo magnifico riassunto ci comunica il linguaggio di Dio, cioè che Lui ci ama, questo amore ha prodotto e si è materializzato nella venuta nel mondo del Signore Gesù Cristo, e il Figlio è diventato per amore nostro e di Dio, un sacrificio propiziatorio. (I Ep. Giovanni 2:2) Egli (Gesù) è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Domanda: avevamo bisogno di tale sacrificio? Si! Il sacrificio di Cristo ha una corrispondenza con i nostri peccati e con quelli del mondo. Forse è un’affermazione che non piace, forse è una verità che ci ferisce, ma la realtà è quella. (I Ep. Giovanni 3:8)  Colui che persiste nel  commettere il peccato proviene dal Diavolo, perché il Diavolo pecca fin dal principio. Una sentenza così amara sembra quasi inaccettabile: chi pecca ha a che fare con l’Avversario, il Diavolo, e tutti indistintamente pecchiamo. Qual è il rimedio? Chi ci libererà da questo stato di morte, perché sappiamo che il peccato genera la morte, e tutti moriamo perché siamo dei peccatori? Il rimedio è appunto il sacrificio di Gesù Cristo. Questo sacrificio del corpo e del sangue di Gesù sulla croce ha il potere di perdonare tutti  i nostri peccati e di donare nuova vita, cioè eterna, per non morire più. (I Ep. Giovanni 2:12) Figlioli, vi scrivo perché i vostri peccati sono perdonati in virtù del suo Nome; e (I Ep. Giovanni 3:8) Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del Diavolo. Che grande amore è quello di Gesù; ci ama, ci perdona e ci libera dal vincolo della morte e dal potere del Diavolo e ci dona la vita eterna per Grazia. (I Ep. Giovanni 5:11) Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Figlio suo, Chi ha il Figlio ha la vita, Chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.

Dimorare nell’amore di Gesù

Queste parole e questo amore costituiscono la base per accedere alla dimensione del capire i misteri del regno dei cieli, spiegati anche nella parabola del buon seme (Ev. Matteo 13: 23) Ma quello che ha ricevuto il seme in buona terra, è colui che ode la Parola e la comprende; egli porta del frutto. Bene, occorre:

  1. Udire la Parola: ( Giovanni 5:24) In Verità in Verità vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a Colui che mi ha mandato ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
  2. Comprenderla: ( Giovanni 6:35) Gesù disse loro: IO sono il pane della vita, chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.
  3. Portare del frutto: (Ev. Giovanni 15:2, 5, 9) E ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Dimorate in ME e IO dimorerò in voi. Colui che dimora in ME e nel quale IO dimoro, porta molto frutto. Se dimorate in ME e le mie Parole dimorano in voi domandate quello che volete e vi sarà fatto. Dimorate nel mio amore.

Queste brevi note sull’amore di Cristo Gesù sono pregnanti e ricche di insegnamenti per tutti noi, che vorremmo identificarci nelle parole  (III Ep. Giovanni v.4) Non ho gioia più grande di questa: sapere che i miei figli camminano nella Verità. Che buon proposito di camminare nella Verità e non essere smossi da nessuna trappola, da nessuna lusinga, da nessun affascinante teorema o ipotesi mistificatoria sulla Bibbia. Raggiunti dall’amore di Gesù possiamo ripetere come Paolo (Ep. Romani 8:35-37) Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Ma in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di Colui che ci ha amati.

Conclusione

(Apocalisse 1:5-6) A Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre Suo, a Lui (Gesù Cristo) sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Anche alla conclusione dei tempi, nella vicinanza della maestosa gloria che sta per manifestarsi, Gesù è ricordato come Colui che ci ama perennemente e ci ha liberati con il sacrificio propiziatorio, con il suo prezioso sangue, per trarre da comuni peccatori dei re e dei sacerdoti, che offrono sacrifici di lode e di ammirazione  al Salvatore. Essendo stati raggiunti dalla Parola e avendola creduta possiamo affermare: (Ep. Giuda v. 21) Conservatevi nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo a vita eterna. Lo pensiamo e lo speriamo per tutti i nostri cari lettori e amici che ci leggono.

Riguardate all’Agnello di Dio,

Della grazia ascoltate la voce,

Cristo parla d’amor sulla croce,

Ei v’annunzia salvezza e perdon.

Alleluia, alleluia all’Agnello,

Che morì sulla croce per me,

Alleluia, alleluia all’Agnello,

Che mi salva per Grazia e per Fè,

Che mi salva per Grazia e per Fè.

Ferruccio IEBOLE

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