AVENDO PURIFICATO LE ANIME VOSTRE

Per purificare le nostre anime occorre essere consapevoli che non son linde come vorremmo far apparire, che chi le esamina fosse affidabile e giusto nel verdetto, fosse equanime, ancora, se ci fosse un detergente in grado di purificarle sarebbe una buona cosa conoscerlo. Non tutti sono interessati a questa azione di pulizia perché i vortici della vita sono così frenetici che manca il tempo per riflettere, altri invece si pongono il problema  e vorrebbero trovare la giusta via, la via certa e risolutiva. (I Ep Pietro 1:22) Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla Verità.

Sembrava un percorso accidentato o complicato quello di purificare le nostre anime, invece scopriamo che basta ubbidire alla Verità. Già, dove la trovo la Verità in mezzo a tante Verità, dove molti avanzano proposte dicendo che solo loro possiedono la Verità e sono così vicini a Dio, che credere a loro o a Dio praticamente è la stessa cosa. Poi vi sono dei benpensanti che a proposito di Verità, soggiungono sospirando, se ci fosse una sola religione, dove le migliori si mettessero d’accordo, tutto allora  sarebbe semplificato. La Verità secondo Pietro non è confusione di principi, da stiracchiare a seconda le convenienze umane, ma poggia su precise  e solide basi, non tentenna difronte a nessun attacco dell’errore, perché è fatta prima di una persona che si è definita Verità, Vita e Via; poi da radici in un seme incorruttibile cioè la Parola vivente e permanente di Dio. Definita la Verità vorremmo saperne di più per come appropriarcene.

L’annuncio della Parola

    L’apostolo Pietro ci ha informato che (I Ep. Pietro 1:23) Perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile ma incorruttibile cioè mediante la Parola vivente e permanente di Dio. Infatti, ogni carne è come l’erba , e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade, ma la Parola del Signore rimane in eterno. E questa è la Parola che vi è stata annunziata. Dunque possiamo fare una comparazione tra il seme della Parola e il seme dell’erba e concludere che tutti e due contengono un principio di vita e di gloria; per l’erba  è nel fiore che però svanisce quando viene reciso o si secca, mentre quello della Parola essendo incorruttibile dimora in eterno. Quindi è preferibile essere a contatto con la Parola di Dio che contiene il seme della Verità e che vuole inondare la nostra vita, annunziandoci chi è Gesù, che ha affermato: IO sono la Verità. La testimonianza della Parola viene in nostro soccorso dichiarandoci che Gesù la Verità è l’Agnello già designato avanti la fondazione del mondo (I Ep. Pietro 1:20) Già designato prima della creazione del mondo, Egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi.

Interessante, apprendiamo così che la Verità è anche un Agnello, in senso figurato  ma che esprime tratti veri e subisce  azioni  collegate a una vittima innocente e non difettosa per imperfezioni: (Ev. Giovanni 1:29) Il giorno seguente Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui, e disse: ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo! Un Agnello che Pietro raffigura come immolato per riscattare dei peccatori (I Ep. Pietro 1:18-19) riscattati… con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un Agnello senza difetto ne macchia. Un’altra comparazione: il prezioso sangue di Cristo uguale a quello di un agnello. Dunque per quale motivo Gesù versa il suo Sangue? Per  riscattare noi perduti peccatori, impossibilitati a compiere  il ristabilimento della comunione con Dio, se non per l’unico mezzo da Lui provveduto mediante una gloriosa resurrezione. Di Gesù,  l’Apostolo soggiunge: (I Ep. Pietro 1: 21) Per mezzo di Lui credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. Che belle verità bibliche, sapere  che crediamo in Dio per mezzo della Verità Gesù, che ha sacrificato la sua vita per noi, che è resuscitato dai morti, gloriosamente, e quella gloria è anche ad appannaggio nostro per fede e per speranza.

Verità da accettare per fede o semplici e pie supposizioni?

La speranza viva è quella che  Dio ha preparato  per quelli che ha fatto rinascere; cioè quelli che per fede credono alla resurrezione di Gesù dai morti. e sono indirizzati a ottenere una eredità incorruttibile senza macchia e inalterabile. Questa eredità è talmente somigliante all’Autore il quale l’ha preparata, che sono visibili le sue perfezioni con quelle dell’Agnello, anch’egli senza macchia. (I Ep. Pietro 1:2) Eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo; Grazia e pace vi siano moltiplicate.  Orbene se ubbidire alla Verità per purificare le nostre anime era il programma, qui scopriamo che la nostra ubbidienza alla Parola non solo ci ha rigenerati, ma vede all’opera lo Spirito Santo che nella santificazione e nell’ubbidienza ci cosparge del sangue della croce per dichiararci salvi, in conformità della prescienza di Dio che ci ha eletti avanti la creazione del mondo. Ecco perché siamo rinati per una speranza viva, la quale si poggia sulla resurrezione di Cristo dai morti, ed  è conservata nel cielo per voi. Che programma straordinario ha pensato il Signore per quelli che ubbidiscono alla Verità. Li conferma nell’elezione avanti la creazione, li rigenera per la fede e per l’ubbidienza all’Evangelo e con il suo sangue, li santifica mediante l’azione dello Spirito Santo, li indirizza al cielo confermandoli in una speranza viva e facendo vivere i credenti in attesa del suo ritorno in gloria.

Amare Gesù esultando di una gioia ineffabile

(I Ep. Pietro 1:8) Benché non l’abbiate visto voi lo amate; credendo in Lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa ottenendo il fine della fede la salvezza delle anime. Com’è prezioso questo passo, compie una sintesi meravigliosa per confermarci le verità basilari dell’Evangelo e rallegrarci nel cammino di fede. Sovente vi sono persone che si trascinano stancamente in una routine di fede, la gioia ineffabile e gloriosa non la ricordano più o forse non l’hanno mai sperimentata, Eppure la Parola afferma che i credenti sono avvolti da questo stato di giubilo, certamente non tutti i giorni per infedeltà, ma godono se immersi nella preghiera e nella comunione con Dio, di uno stato particolare di felicità. In questi giorni difficili la fede di alcuni si attacca a qualsiasi cosa, sia a certi riti, a immagini o statue pensando di ricevere conforto o aiuto per non essere toccati dal virus. Evidentemente la loro fede non conosce le parole di Pietro, il quale dice che benché non vediamo il Salvatore fisicamente, non abbiamo bisogno di sue immagini perché lo amiamo e crediamo in Lui spiritualmente, ancora gioiamo  in maniera efficace.

Che differenza si scopre tra chi crede in Cristo e chi pensa di essere a posto, vivendo una religione ed essendo ligio ai dettati proposti. La differenza sta tra chi ama Gesù,  crede e gioisce,  e chi non ha mai sperimentato l’amore di Cristo è proprio questa, non conosce cosa significa la salvezza delle anime. Due cose abbiamo notato in questa riflessione: la purificazione delle anime e la salvezza delle anime Le due cose sono legate assieme e conseguenti. Chi ha bisogno di altri supporti che non sia la consolante Parola di Dio, vuol dire che è in balia di una fede non biblica; la fede biblica porta ad amare Gesù con tutto il cuore, a sperare e confidare in Lui solo, perché unico mediatore tra Dio e l’uomo. Trovare altri nomi o altri strumenti per avere guarigioni o protezioni potrà essere anche appagante, ma amare Gesù implica la guida dello Spirito Santo, che aborre ogni forma di idolatria anche non intenzionale, sottovalutata o esercitata in fin di bene. (Ep. Galati 4:8-9) in quel tempo è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dei, ma ora avete conosciuto Dio.

Per ritornare a prima, bisogna essere onesti; se non conosciamo la gioia del Signore e la certezza della salvezza occorre andare a Gesù e chiedergli di condurci in tutta umiltà verso la conversione e la rigenerazione mediante l’Evangelo. Lo Spirito Santo è pronto a incanalare le anime in questo percorso di fede, che richiede abbandono e fede in Gesù. Si deve compiere in noi il processo di amare apertamente il Salvatore, dimenticando ogni atteggiamento religioso pregresso che non serve a nulla e offusca lo splendore glorioso del Redentore. Quando con fede confesseremo il nostro stato di peccato a Gesù, lui ci perdonerà  ogni errore passato, presente e futuro. Allora la sua pace, il suo perdono e la sua gioia saranno il nostro inalienabile tesoro e potremo godere della salvezza della nostra anima, come ben descritto nel passo sopracitato.

La Salvezza delle anime

(I Ep. Pietro 5:10) Or il Dio di ogni grazia che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A Lui sia la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Abbiamo visto come il Salvatore operi in grazia verso il peccatore offrendo la salvezza delle anime per la fede. Pietro alla fine della sua lettera sottolineava ancora come Dio chiami a ravvedimento per una gloria eterna, proprio quelli che per fede insicura si affidano a ogni tipo di suggestione o di influenza  magnetica. Dio chiede di lasciare il terreno del fanatismo e della superstizione, o peggio dell’idolatria  e avviarsi nel cammino dove la sua voce sia l’unico riferimento certo e sicuro, cioè il cammino per fede. Come Abramo lasciò Ur dei Caldei, come Mosè seguì la voce di Dio fuori d’Egitto, come  Levi seguì Gesù, cosi il Signore chiama noi a sperimentare il cammino per la gloria, donandoci la sua salvezza. La perfezione è assicurata dal suo intervento come il suo braccio fortificherà la nostra debole confidanza in Lui; la certezza della meta è comunque salvaguardata dalla Sua mano. Siamo al termine della riflessione, speriamo vivamente che i nostri lettori sappiano ubbidire alla Parola per purificare le loro anime e credere in Cristo per ottenere salvezza eterna.

A risentirci presto e che il Signore ci benedica tutti quanti.

Ferruccio Iebole

 

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