ARMONIA TRA IL TEMPIO DI DIO E GLI IDOLI.

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

 
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ecco l’articolo:

 

( II Ep. Corinzi 7:1) Poiché abbiamo queste promesse, carissimi purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio. Il programma secondo Paolo per i credenti in Gesù Cristo era di conoscere e di affidarsi alle promesse di Dio, durante il cammino in questa terra. Prima di tutto bisogna apprezzare le promesse divine che accompagnano la vita di testimonianza dei credenti nel confronto con il mondo e la sua influenza, che consiste nell’affermazione di principi e scopi contrari alla fede, anche se ammantati da ragionamenti che sembrano logici e  dettati rigorosamente dalla ragione. Quindi il credente deve avere la mente adatta a saper valutare se una cosa è giusta o sbagliata alla luce della Parola di Dio, perché in caso di conflitto deve prevalere la voce della Verità, senza compromessi. Le promesse divine sono diverse e certamente adatte alle evenienze che analizzeremo in seguito, pertanto il consiglio è di purificarci da ogni contaminazione di carne e di spirito. Dunque vogliamo interrogarci con la Parola alla mano per non sbagliarci.

Purificarci da ogni contaminazione.

In questi giorni di contagio  e di infezioni in tutto il mondo, abbiamo compreso nostro malgrado cosa voglia dire ”contaminazione”; è qualcosa che sfugge al nostro controllo, possiamo solo preventivamente difenderci se abbiamo conoscenza della gravità e se prendiamo precauzioni idonee. Paolo ci avvisa, questa infezione attacca la carne cioè la nostra vita e il nostro spirito se non si è accorti  e guardinghi. La materia è complessa per il grado di intensità che affonda nella vita di chiunque, infatti la domanda dell’Apostolo è: (II Ep. Corinzi 6:16) Che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo il tempio del Dio Vivente. Qui il testo sottolinea tre cose:

  1. Armonia
  2. Il tempio di Dio
  3. Gli idoli.

Armonia vuol dire  esprimere qualcosa di  melodioso, armonico,  non c’è spazio per delle stonature le quali renderebbero  dissonante e stridente l’intero concerto, quindi bisogna essere preparati per l’equilibrio. Il tempio di Dio ci parla di una oggettività dove il Signore è presente e questa costruzione spirituale  ha una forma visibile nel nostro corpo, quindi non aleatoria ma ben piantata nella realtà della nostra vita. Quindi il luogo dove si verifica un processo di ubbidienza e di fedeltà alla presenza di Dio. Pare impossibile che persone le quali affermano di essere cristiane si inginocchino davanti agli idoli, abbraccino, bacino statue fatte dall’ingegno umano, in disprezzo di quel tempio di Dio che dovrebbe essere un vero ammonimento e deterrente per la presenza di Dio. Quindi dispiace dirlo, o non sono credenti anche se millantano di essere cristiani, oppure sono talmente immersi nell’idolatria che non importa loro nulla, se non la propria narcisistica immagine che  rendono agli altri. Ciò è molto triste.

 L’idolatria brutta infezione

L’idolatria è condannata dal Signore nel secondo comandamento della Legge(Esodo 20:4-5-6) Non farti scultura, ne immagine alcuna delle cose, che sono lassù nel cielo, o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire ,perché Io il Signore ,il tuo Dio sono un Dio geloso, punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Dunque chi vuole soffermarsi e meditare, per non risultare oppositore in modo stridente con la Parola, può analizzare il suo comportamento se vi è qualche venatura di idolatria. Quando ragiono su questo argomento con alcuni miei amici, essi mi obiettano che loro non adorano la statua ma quello che essa rappresenta, la quale per la loro fede è più efficace un’immagine o un ligneo che tutto il resto. Eppure il secondo comandamento, tolto dal numero di quelli insegnati ad esempio dalla Chiesa Romana, è preciso e corrisponde a un pertinente dettato di Dio. Il Signore parla di essere un Dio geloso, che punisce l’iniquità, non usa bontà verso quelli che lo odiano, non lo amano e non osservano i suoi comandamenti. Orbene possiamo pensarla come ci pare, ma se Paolo ci ammonisce di purificarci da ogni iniquità, sembra evidente che non ci possa essere indulgenza di sorta da parte di Dio verso quelli che apertamente venerano o adorino gli idoli. Questo atteggiamento potrà trovare comprensione e giustificazione tra gli uomini, ma non in Dio che classifica come elementi che lo odiano quelli che  assumono tali comportamenti.

Altre domande illuminanti.

( II Ep. Corinzi 6: 14) Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi, infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione tra la luce e le tenebre? Se il Signore dice di punire l’iniquità  e classifica  l’idolatria come tale, la sua giustizia si allontanerà da tutti quelli che la praticano e non troveranno pace perché la luce è contraria alle tenebre. Forse alcuni potrebbero pensare di essere scusabili, che in fin dei conti ai loro occhi non sembrano cose gravi, adorare delle statue religiose che esprimono una fede popolare.  La Parola è chiara ed emette luce spirituale non lontano da noi, ma come ha detto la Scrittura in noi, se siamo il tempio dell’Iddio Vivente. Se avviene un franco e sincero processo , abbandoneremo subito la prassi dell’idolatria, chiedendo perdono al Signore, aspettando la sua beata e gioiosa pace. Paolo proseguiva ancora nelle domande, ( II Ep. Corinzi 6:15) E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? In queste semplici domande traspare evidente che tra Cristo il distruttore dell’idolatria e i vari nomi ispiratori dei falsi dii, non vi può essere nessuna comprensione o intesa, sono due mondi che si combattono, chi è schierato per uno è inevitabilmente contro l’altro, i fedeli sono diversi dagli infedeli, hanno scopi opposti.(Ep. Romani 10.14-22) Perciò miei cari fuggite l’idolatria … O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di Lui?

Le promesse divine.

Parlavamo di promesse (II Ep. Corinzi 6:16-17-18) Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore e non toccate nulla d’impuro e Io vi accoglierò e sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente, ecco come il Signore tratta tutti coloro che convinti dalla Parola di Dio, abbandonano il culto delle immagini o delle statue, che nulla aggiungono alla vera fede, ma ostacolano intensamente la comunione con Dio.( I Ep. Pietro 1: 22) Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla Verità. E’ vero, siamo chiamati a  santificarci maneggiando la verità della Sacre Lettere e a purificarci credendo alla Verità che ha il nome di Gesù Cristo. (II Ep. Corinzi 13:59 Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova.

 

Conclusione.

Spero non abbiamo disprezzato nessuno, questa non era nostra intenzione e neanche la fede di alcuni, che vedono nella venerazione di affreschi o di statue un supporto alle loro credenze, anche se abbiamo utilizzato parole forti, perché per la Bibbia il peccato è grave; se qualcuno non sarà d’accordo accetteremo il dialogo e ascolteremo le giustificazioni e le ragioni. Il Signore ci renda tutti attenti alla sua infallibile e onnipotente Parola. Un cordiale saluto a tutti i lettori.

Ferruccio Iebole.

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