CONTINUA A PARLARE E NON TACERE

Durante la lettura della Bibbia si aprono orizzonti infiniti, una frase, un versetto è sufficiente a innescare una riflessione, che, accompagnata ad una meditazione, diviene oggetto di consolazione, oppure un’esortazione è sufficiente a farci mutare opinione o comportamento. La bellezza di poter disporre della Scrittura in diverse versioni, ci arricchiscono per le traduzioni di parole o verbi che riflettono a volte la ricerca del significato più preciso che il traduttore sente; magari piccole variazioni ma importanti per lo studio. Il titolo della nota sottostante è tratto da un consiglio che il Signore stesso diede a Paolo sul modo di esporre la Parola e sulla costanza con la quale occorre parlare della Grazia sconosciuta ancor oggi agli uomini nostri contemporanei. Prendendo perciò alla lettera e non scoraggiandoci visto il numero crescente di amici,proponiamo alcune riflessioni che speriamo interessino i nostri cari lettori.

Il titolo che abbiamo estrapolato si trova in (Atti 18:9-10) Una notte il Signore disse in visione a Paolo: non temere, ma continua a parlare e non tacere…perchè io ho un popolo numeroso in questa città. Dunque la missione dell’Apostolo non doveva demordere perché il Signore sapeva e aveva previsto una grande conversione di credenti, che a loro volta sarebbero diventati nuovi testimoni, ognuno con un dono da esercitare a seconda della volontà di Dio. Prima occorreva la predicazione e la benedizione del Signore, la guida dello Spirito Santo affinchè Gesù, con il valore della sua opera e resurrezione, fossero ben comprese dai Corinzi. Anche alcuni eventi o dettagli insignificanti, o notizie pregresse assumevano importanza per concorrere alla dignitosa riuscita del progetto, per la comunicazione della Verità che è Cristo Gesù. Dunque un incontro fortuito a prima vista con Aquila e Priscilla, fabbricanti di tende come Paolo (Atti 18:2), ci informano sulla loro origine, sulla vita trascorsa in Italia e sulla loro vita presente.

Un trio che predica in modo efficace.

(Atti 18:3) Essendo del medesimo mestiere; sovente il mestiere anche transitorio, riportato nella Bibbia, determina e rivela il carattere delle persone e le loro attitudini. Aquila e Priscilla svolgono un mestiere mansueto, improntatoall’umiltà delle realizzazioni ma che richiede onestà e conoscenza nel tessuto, perizia ed esperienza nel comporre il manufatto perché resista all’usura. Le tende descrivono un tempo transitorio, come la vita dei coniugi, i quali essendo ebrei sono stati perseguitati da Claudio(importante riferimento storico): espatriati dall’Italia e raggiunta Corinto si attrezzano per il pane quotidiano non elemosinando. L’incontro con Paolo non è casuale, è detto che Paolo pur essendo cresciuto ai piedi di Gamaliele quindi adatto per cultura e studi ad essere equiparato a un professore universitario, aveva imparato il mestiere di fabbricante di tende. Ora attraverso questo umile mestiere, Paolo contatta i coniugi perseguitati, diventano presto credenti per la testimonianza e per la fede nell’Evangelo, dimostrando subito l’amore per il Signore accogliendo in casa loro l’Apostolo che era randagio.

 Aquila, Priscilla e Paolo da fabbricanti di rifugi provvisori come le tende, passano a una proposta più consistente (Ev. Giovanni 14:2) Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore, se no, vi avrei  detto forse che IO vado a prepararvi un luogo? quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinchè dove sono IO, siate anche voi. Ecco in sintesi il messaggio proposto, una speranza viva per l’eternità. Sopraggiungono (V. 5)Sila e Timoteo allievi di Paolo, così l’Apostolo potrà dedicarsi principalmente alla predicazione con due argomentazioni principali, la prima utilizzando la Parola del Vecchio Patto per spiegare le profezie riguardo il Salvatore, in secondo luogo che Gesù era davvero il Cristo, il Principe atteso. L’accoglienza dell’Evangelo nei cuori delle persone  è sempre problematico : c’è chi accetta e chi rifiuta, nulla da allora è cambiato. Gli oppositori per vari motivi sono sempre pronti al contrasto, ad esempio per incompetenza, per ripugnanza al messaggio, per il piacere della presa in giro  o come racconta la Scrittura, per il gusto di insultare gli altri come specificato al (V.6).Sebbene Paolo chiami se stesso netto dei peccati di incredulità dei suoi concittadini ebrei, non se ne va sdegnato come apparentemente sembra, ma si accomoda presso Tizio Giusto un credente con abitazione contigua alla sinagoga. Il tempo paziente di Paolo sarà lungo un anno e mezzo.

Come inizia una nuova testimonianza

 Così inizia una nuova predicazione che coinvolge i Corinzi pagani, non è una predicazione affrettata, si darà modo di ascoltare diverse volte l’Evangelo ai nuovi uditori  per condurli alla fede e alla salvezza. ( Ep. Romani 8:34-35) Gesù Cristo Colui che è morto e ancor più è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Una sintesi bellissima adatta a innescare la fede salvifica che accompagnerà i nuovi credenti i quali presentano delle peculiarità valide e immodificabili ancor oggi; le vogliamo elencare come sono descritte nel (V.8) ma Crispo capo della sinagoga credette al Signore insieme a tutta la sua famiglia. Molti Corinzi udendo, credevano e venivano battezzati.Dunque la successione dei fatti è questa:

  1. Udivano il fresco messaggio della salvezza operata dal Messia Gesù, l’Agnello e Salvatore del mondo, ma efficace per chi pone in Lui la fede proveniente dall’udire la sua instancabile voce, che chiama alla riconciliazione con Dio e alla conversione attraverso il suo sacrificio.( I Ep. Pietro 1:18-19) Sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo,come quello di un Agnello senza difetto ne macchia.
  2. Credere al Signore Gesù tramite la predicazione dell’Evangelo, che comunica il valore della sua morte vicaria,offerta tramite lo Spirito Santo che rinnova per la salvezza individuale del peccatore ravveduto e convertito, donandogli la vita eterna.(Ev. Giovanni 5:24) In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia Parola e crede in Colui che mi ha mandato ha vita eterna e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita.
  3. Venivano battezzati; questo metodo riservato alle persone adulte, valevole tutt’ora perché la testimonianza non è cambiata ( perciò i bambini sono esclusi perché già nelle mani di Gesù), rappresenta il coronamento della fede in Cristo del credente, resa pubblica per l’evidenza nell’aver acquisito la mente di Gesù Cristo in virtù, in pietà e in amore per il prossimo.(Atti 2:37-38) Udite queste cose essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli < Fratelli che dobbiamo fare?> E Pietro a loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei peccati e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.

Continuare a parlare.

L’Apostolo Paolo continua a predicare nonostante la crescente opposizione dei soliti arroganti, ma è bello e confortevole che intere famiglie come Crispo si convertano al Signore e si possa così progettare con più forza la testimonianza cristiana. Per Paolo le prove non mancano, ma è ammirevole la sua tenacia e forza nella sopportazione della persecuzione con l’aiuto del Signore. Occorre sottolineare che terminato il tempo del servizio a Corinto, la nuova famiglia spirituale di Paolo, cioè con Aquila e Priscilla procede in Siria dove l’argomento era sempre quello: (Atti 18:28)Dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.

Questo bell’episodio di evangelizzazione, è un sincero invito della Parola di Dio che pone sul nostro cuore la responsabilità di credenti adatti ad annunziare la Buona Notizia della Grazia in Cristo. Questo è il nostro compito di testimoni, che non vogliono indietreggiare dall’affermazione che la Bibbia è e rimarrà sempre, l’eterna Parola di Dio. I tentativi raffinati e subdoli di esegeti che la indicano come superata, non più al passo con i tempi, ermeneuti che dicono come dobbiamo interpretare le Scritture, ne possiamo fare senz’altro a meno. Ci basta lo Spirito Santo come guida infallibile. Come sopra detto da Pietro: voi riceverete il dono dello Spirito Santo, vuol dire  che il Maestro è perfetto anche nell’insegnamento personale rivolto a chi legge e medita con fede la Parola.

Non tacere.

 Non tacere è anche avvisare come la Bibbia sia stata stravolta in certi passi per piegarla a certe interpretazioni, cosa che nei tempi antichi nessuno si era mai permesso di usare simili atteggiamenti per raggiungere tali risultati. Ora la sfrontatezza dei religiosi si è dilatata a dismisura, talchè inconsapevolmente o consapevolmente gli Evangelici utilizzano Bibbie, che contengono parti della traduzione CEI; tanto ormai per alcuni editori della Bibbia siamo tutti uguali e incamminati verso l’eldorado dell’Ecumenismo. Non tacere, vuol dire anche rimanere ancorati alla verità e al sacrificio espiatorio di Gesù sufficiente a salvare i peccatori, verità purtroppo soffocata e nascosta. Per questi motivi nel nostro piccolo proponiamo e incoraggiamo la lettura della Parola a tutti i nostri lettori, cui auspichiamo di attenersi fermamente alle cose rivelate che recano pace e ristoro al cuore. Siamo sicuri: siamo un popolo numeroso. Che il Signore ci benedica tutti quanti!

Ferruccio Iebole.

 

 

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