CHIAMATI SANTI

L’inizio della lettera ai Corinzi da parte di Paolo e i suoi primi passi, proiettano una luce chiarissima sulla parola santo o santi, perché definiscono bene ciò che la Scrittura intende quando vengono usati tali termini. Siccome vogliamo essere precisi è bene valutare attentamente la Parola di Dio, al fine di non incorrere in qualche svarione o in interpretazioni fasulle. Ciò sarebbe imperdonabile perché vorremmo essere puntuali e affidabili nelle analisi proposte. (I Ep. Corinzi 1:2-3) Alla chiesa che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro Grazia a voi e Pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Invocare il nome del Signore nostro

L’Apostolo Paolo si fregia di questo dono titolato facendo risalire (v.1) alla sua vocazione, prescelta operata da Dio, la facoltà di usare tale termine cioè Apostolo, in quanto titolare come dodicesimo, che prendeva il posto di Giuda Iscariota il traditore. Sulla sua elezione non fatta da uomini, non vi sono dubbi, lo afferma rievocando come testimone la suprema volontà di Dio in fatto di servizio per la diffusione dell’Evangelo. Ecco in sintesi, perchè Paolo può chiamare la Grazia e la Pace del Signore a testimoniare della scelta divina fatta sulla sua persona. L’Apostolo nello scrivere alla chiesa di Corinto voleva far arrivare e condividere l’alto livello spirituale raggiunto da lui nella conoscenza della Verità, condividere i risvolti del suo servizio e la testimonianza in questi primi anni di proclamazione evangelica della Parola di Dio.

La sua esperienza nel cammino con il Signore per la diffusione della fede, insegnata e trasmessa una volta per sempre, come dirà l’apostolo Giuda, lo portava a determinare i destinatari dei suoi scritti con il termine di santificati o santi. Nella nostra cultura quando evochiamo la parola santo, pensiamo ad un personaggio vicino a Gesù, che per meriti acquisiti possa intervenire in favore degli uomini che li pregano. Una differenza sostanziale tra le due dimensioni o modo di pensare e di essere, i santi secondo Paolo sono quelli che vantano requisiti ben precisi e senza ombra di dubbi. Dunque, santi sono quelli che vengono chiamati tali perché è successo qualcosa di evidente: invocano il nome di Gesù. Molti avevano invocato quel nome quando il Salvatore era in terra con alterni risultati, dipesi dalla fede adoperata. Ora invece i santi avevano questa caratteristica invocavano costantemente il nome di Gesù per trarre consenso e guida, per fare la volontà del Cristo nel servizio evangelico. Come Paolo scriverà, sottolineando che per confessare il nome di Gesù occorrerà dirlo e invocarlo solo per la potenza dello Spirito Santo; non superficialmente o con leggerezza inconsapevole, senza sapere il nome tirato in ballo.

Ricevere la Grazia e la Pace

Altro particolare: i santi avevano ricevuto Grazia e Pace dal Signore; in che modo? (Ev. Giovanni 1:16) Infatti dalla Sua pienezza abbiamo ricevuto Grazia su Grazia. Ancora: (Ev. Giovanni 1:12) Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.

Orbene è chiaro che i santi sono gli uomini peccatori che si convertono a Dio, credono all’amore del Padre e al sacrificio di Gesù sulla croce, dove ha ottenuto il perdono dei peccati. Dunque chi crede al nome di Gesù, oltre a essere un figlio di Dio, cioè rinnovato da Dio per lo Spirito Santo, gli viene conferito il dono di essere chiamato santo per la Grazia e la Pace ricevuta. (Ep. Romani 5:1) Giustificati dunque per fede, abbiamo Pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Abbiamo inteso perciò che Cristo ci ha arricchiti nei suoi doni di Parola e di conoscenza per esprimere al meglio la testimonianza; (I Ep. Corinzi 1:5-6) Perché in Lui siete stati arricchiti di ogni cosa, di ogni dono di Parola e di ogni conoscenza essendo stata confermata tra di voi la testimonianza di Cristo. I santi secondo la Scrittura sono anche quelli che: (I Ep. Corinzi 1:7) In modo che non mancate di alcun dono, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. E’ vero sono in grado di comprendere la Bibbia per la Grazia ricevuta.

Due visioni di essere santi

Dunque questi sono i requisiti secondo l’insegnamento biblico per chiamarsi e fregiarsi del dono di santi; queste descrizioni sono chiare e avvincenti per dei cuori rinnovati dallo Spirito Santo. Che dire dell’altra definizione? Quei cosiddetti santi sono personaggi che non hanno probabilmente questo percorso o perlomeno non è questa la motivazione per essere definiti con quel termine; sono elevati a venerazione o adorazione dei fedeli, perché una chiesa li innalza per additarli come fonte di soccorso. Questa è la grande differenza: o si è fatti santi in maniera biblica cioè da Dio con limitazioni precise, o si è fatti da una organizzazione umana, rispettabile, ma sempre umana. Occorre aggiungere che secondo quello che descrive la Bibbia, i trapassati non possono avere nessuna relazione con i viventi in terra, perciò non udenti le richieste di aiuto degli uomini.

Aspettare la manifestazione del Signore Gesù Cristo

Un’altra caratteristica dei santi secondo lo scritto di Paolo è quello di aspettare con trepidazione la manifestazione del giorno di Cristo, dove i veri santi rivestiranno un corpo irreprensibile adatto per il cielo per vivere eternamente con Dio. Essere saldi nella fede e fedeli nel servizio sono le prerogative dei credenti che non si stancano di testimoniare come Gesù sia il nostro Signore, e di affermare che l’aiuto o il soccorso per ognuno di noi, deriva dall’invocazione del suo nome tre volte santo del Salvatore. (II Ep. Tessalonicesi 2:13) Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore perchè Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella Verità. Ancora: (I Ep. Pietro 1:2) Eletti secondo la presenza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito a ubbidire e a essere cosparsi dal sangue di Gesù Cristo, Grazia e Pace vi siano moltiplicate.

Un’altra peculiarità dei chiamati santi secondo la Bibbia è che credendo, subiscono la santificazione dello Spirito Santo, cioè una divisione dal mondo per essere appartati e adatti a ubbidire alla Parola. E’ di estrema importanza questa disposizione di animo a ubbidire al Vangelo, non come prospettato dal mondo, ma che lo ritiene determinante e normativo per la vita cristiana, non andando oltre ciò che è scritto nella Bibbia. Essere appartati è decisivo per intraprendere il cammino verso il cielo con l’assistenza dello Spirito Santo promesso a chi crede. E’ notevole che sia Paolo che Pietro, usino la stessa terminologia e gli stessi concetti per classificare i santificati dal Signore. Un altro invito: (II Ep. Corinzi 7:1) Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio. E’ vero nel timore del Signore siamo invitati a compiere la nostra santificazione guardando al modello Gesù, che assicura la purificazione dai peccati con il suo immacolato sangue.

La comunione con il Figlio

(I Ep. Corinzi 1:9) Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro. Orbene, una bella prospettiva raggiunge i denominati santi, la fedeltà di Dio si manifesta con una chiamata particolare alla sua comunione: cosa vuol dire? I credenti in Cristo Gesù godono di attenzione e unità spirituale con Dio, che dimostra fedeltà nell’ascolto delle richieste dei suoi figli, per i bisogni contingenti e per lo scorrere della vita, sia fisica che spirituale. Con queste delucidazioni sulla parola santi, pensiamo con affetto a quanti possono ritrovarsi nelle nostre conclusioni, prendendo per docente le Scritture Sacre, le quali avvisano sulla Verità, senza falsi scopi o infingimenti. E’ vero, invochiamo il nome di Gesù per avere a disposizione sempre più luce sulla dottrina cristiana, per respingere gli errori degli uomini propagati come verità assolute. Preghiamo il Signore per tutti i nostri lettori di queste note.

Un cordiale saluto a tutti e a ritrovarci con un altro articolo.

Ferruccio Iebole

Lascia una risposta

Your email address will not be published / Required fields are marked *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>