LA  PROMESSA DI ENTRARE NEL SUO RIPOSO

L’autore della lettera agli Ebrei introduce i suoi lettori a considerare la promessa di entrare nel riposo proposto dal Signore, mediante un percorso di fede coerente con i propositi divini, enunciati in queste brevi riflessioni, ma pregne di significato spirituale, attraverso alcuni punti che ci chiariscono non solo il percorso del riposo, ma il vero senso e il concetto del perché Dio parla e noi intendiamo la sua voce.

 

1. Il primo punto: la predicazione

 (Ep. Ebrei 4:1) Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel Suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso. Che bella notizia sapere che nessuno è escluso dal progetto divino di dimorare non solo per l’eternità di gloria, ma già oggigiorno, di poter usufruire di questo accattivante riposo e per godere le virtù insite nel luogo. La via ci viene indicata perentoriamente, il contenuto da seguire è la Parola della predicazione. E’ vero, prima di sapere che ascoltiamo la Parola di Dio, dobbiamo evidenziare che essa è la Parola della predicazione a cui dobbiamo rispondere, per entrare nel riposo. Il traguardo è il riposo come detto, reso evidente dalla predicazione che ci invita ad essere attenti e diligenti perché stiamo udendo la Buona notizia, altro termine per indicare la Parola di Dio. Visto che nessuno è escluso dal richiamo divino, dal suo appello di grazia, tuttavia la predicazione ci chiarisce che alcuni non entreranno nel riposo proposto, per il motivo della loro disubbidienza (Ep. Ebrei 4:6) ma non vi entrarono a motivo della loro disubbidienza. Dunque l’unico impedimento per non accedere al riposo proposto è non percorrere la via della fede e dell’ubbidienza alla Parola di Dio. (Ep, Ebrei 4:2) A loro però la Parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per la fede. Orbene la fiducia nel Dio che parla attraverso la Parola è il quadro da non uscire; forse non capiremo tutto, ma una cosa è indeformabile: la Buona notizia, la quale più avanti in sintesi, cercheremo di spiegare con l’aiuto del suo Spirito. Infatti la differenza all’accesso e al possesso del riposo consiste:  (Ep. Ebrei 4:3) Noi che abbiamo creduto, infatti entriamo nel riposo. Differenza benedetta per chi crede nel valore della persona del Signore Gesù, l’artefice della nuova dispensazione e del nuovo giorno.

 

2. Un secondo punto: il giuramento e un nuovo giorno

Un giuramento di Dio ornato da tutta la sua potenza e dalla sua determinazione, sembra chiudere ogni prospettiva salvifica e di riposo. (Ep Ebrei 4:3-5) Dio ha detto: così giurai nella mia ira, non entreranno nel mio riposo!…Non entreranno nel mio riposo. Chi può annullare una sentenza proclamata due volte e riportata nella Bibbia? Quale fatto di Grazia potrà far soprassedere questa divina volontà di chiusura e far ancora prosperare il traguardo di quel riposo? Dio in Grazia annunzia un nuovo giorno accompagnato da dei proclami. In cielo echeggia un voce; (Ep. Ebrei 10:7) Allora ho detto, ecco vengo (nel rotolo dl libro è scritto di Me) per fare o Dio la tua volontà.  Un primo spiraglio si apre: (Ep. Ebrei 4:7) Dio stabilisce di nuovo un giorno -Oggi- dicendo: oggi se udite la Sua voce, non indurite i vostri cuori. Dunque Il Signore toglie quel giuramento e stabilisce in deroga un nuovo giorno caratterizzato non dal tramontare del sole, ma l’Oggi, cioè sempre e in ogni momento si può accedere alla Grazia.

Altro elemento determinante è ascoltare la Sua voce. (Ep. 4:7) Oggi se udite la sua voce non indurite i vostri cuori. Bene, è una questione di ascolto, di fede, di non chiudere il cuore al tempo favorevole, di far prosperare la voce e cogliere l’invito per ripristinare la comunione con il Signore. Pensare che il riposo è tornato a portata di mano, in virtù della Parola insindacabile di Dio riempie il cuore e ci coinvolge nel distinguere quella voce suadente che proclama di aver riacceso la speranza del riposo; è indubbiamente una Buona notizia. Orbene, analizzando il verso comprendiamo come udire con le orecchie del cuore o essere interessati alla nuova voce dell’Evangelo, sia di vitale importanza per arrivare all’intendimento proposto; perciò è opportuno disporre di un cuore e uno spirito preposto a recepire l’insegnamento di Gesù e a entrare nella nuova vita e nel riposo: (Ev. Giovanni 6.63) Le parole che vi ho dette sono Spirito e vita, oppure come dice più precisamente la traduzione G. Diodati: le parole che vi ragiono sono Spirito e vita.

Cosa voleva affermare Gesù? Chi riceve le sue parole che impegnano la ragione per convertirsi ed essere guidato, riceve lo Spirito Santo e la vita eterna. (Ep. Ebrei 3:12-13) Badate fratelli che non ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani dal Dio vivente, ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire <Oggi> perché nessuno di voi s’indurisca per la seduzione del peccato. E’ vero, l’Avversario metterà in atto ogni possibile deviazione per far desistere dall’intento di far nascere la fede in Cristo. Sarà una lotta serrata  ma lo Spirito veglia costantemente su di noi.

 

3. Un terzo punto: la Parola di Dio

Come accennato l’immutabile Parola di Dio viene integrata dalla Grazia, resa possibile per due elementi nuovi che mutano l’orizzonte del giuramento precedente. Il primo evento già accennato è che irrompe la volontà del Figlio di Dio che proclama la sua disponibilità a compiere l’opera di redenzione, il secondo evento è (Ep. Eb.4:14) Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Questo strabiliante evento, rompe un equilibrio in modo eclatante, tant’è che il cielo deve annotare che un’autorità nuova, cioè un Grande Sommo Sacerdote irrompe nei cieli più alti per posizionarsi in un nuovo ufficio di mediazione con un’autorevolezza sbalorditiva. Chi avrebbe potuto sconvolgere i cieli con un passaggio così imperioso? 

Un Risorto, con i segni evidenti della morte e della resurrezione, che assumeva un ruolo di Grande Sommo Sacerdote, di Colui che poteva inviare fra gli uomini lo Spirito Santo, ribadendo la Potenza della Parola di Dio e delle sue promesse. Orbene, la Parola avvalora e riafferma come l’Evangelo, il nuovo verbo, comunicatore di vita e di riposo, sia il mezzo che comunica le sconvolgenti verità intorno alla Grazia e a Gesù. (Ep. Ebrei 4: 12) Infatti la Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; Essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. Leggere questo testo non lascia indifferenti, una definizione così precisa delle funzioni della Parola non poteva essere più efficace. 

Ecco perché vi è chi crede o chi rifiuta, dopo aver conosciuto il processo di verità innescato nella propria ragione e nel cuore. Dio non costringe nessuno. Sono preziose però le parole di Gesù: (Ev. Matteo 11:28-30) Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed Io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da Me, perché io sono mansueto e umile di cuore e voi troverete riposo alle anime vostre, poichè il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero. Dunque Gesù ripristina il riposo in questa vita e in quella prossima, lo comunica con i suoi gesti d’amore e le sue parole. Sarà certamente una grande esperienza andare a Gesù e ricevere il suo perdono e il suo riposo.

 

4. Un quarto punto: il Grande Sommo Sacerdote

I versi citati ci confermano che un Sommo Sacerdote a differenza di quelli umani, che hanno bensì usurpato quel titolo, in realtà non hanno nulla da offrire a Dio; sebbene con cerimonie pompose cerchino di illudere se stessi e i loro seguaci creduloni, non avendo dato efficacia a quel processo di ragionamento di Gesù, sempre attuale per chi ricerca la Verità, restano immersi nell’errore più distruttivo e cupo. (Ep. Ebrei 4:15) Infatti non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché Egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Ecco la differenza da altri sommi sacerdoti, Lui può simpatizzare con noi in una maniera particolare e amorosa, non solo con commiserazione, con comprensione, ma aggiungendo misericordia e soccorso al momento opportuno e un trono di Grazia. (Ep. Ebrei 4:16) Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della Grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno. Dunque è bene imprimere nella nostra mente, che al momento opportuno Gesù è al nostro fianco; per noi l’opportunità è sempre presente e l’accesso a quel trono fa parte per raggiungere il riposo. La pietà di Gesù verso gli erranti e gli ignoranti è proverbiale, come visto precedentemente l’offerta del suo giogo è dolce, leggero e sopportabile. Gesù Grande Sommo Sacerdote è un tema cui non tutti hanno dimestichezza, come espleta questa carica? In sintesi annotiamo alcuni concetti elementari che c’inducono a meditare sopra essi.

La Sua investitura è un atto concorde con il Padre, che fa parte della volontà salvifica divina per ridare riposo a tutti. (Ep. Ebrei 5:5) Così anche Cristo non si prende da Se la gloria di essere fatto Sommo Sacerdote, ma la ebbe da Colui che gli disse: Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato. Altrove Egli dice anche: Tu sei Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Per uscire da ogni equivoco di interpretazioni viene qui ribadito che Gesù è l’eterno Figlio di Dio, con origini divine come Melchisedec cioè senza genealogie. (Ep. Ebrei 7:3) Senza genealogia ,senza inizio di giorni ne di fin di vita, simile al Figlio di Dio. Questo Melchisedec rimane sacerdote in eterno. Dunque il Figlio assomiglia già a Melchisedec nell’origine, ora viene generato o chiamato ad assumere l’ufficio di Sommo Sacerdote e pur essendo già perfetto, dovrà subire la prova di alte grida, di lacrime e preghiere, e dimostrare per noi una integerrima volontà nel perseguire il più alto sacrificio, cioè la croce. Ecco perché siamo invitati ad accostarci al trono di Grazia  avvalendoci dell’ubbidienza di Gesù Cristo, perché Lui è l’autore di salvezza eterna per quelli che gli ubbidiscono.

 

5. Un quinto punto: il cambiamento del giuramento

Occorre precisare che dal punto di vista celeste le parole: Tu sei sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec hanno operato e proclamato un cambio di legge e di giuramento (Ep. Ebrei 7:12-17-20) Poiché, cambiato il sacerdozio avviene necessariamente anche un cambiamento di legge; Perché gli fu resa questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec; Questo non è avvenuto senza giuramento da parte di Colui che gli ha detto: Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei Sacerdote in eterno. Riassumendo ecco perché il riposo entra nuovamente a disposizione dei fedeli, cioè di quelli che confidano nel Grande, Sommo Sacerdote eterno. (Ep. Ebrei 8:6) Ora però Egli ha ottenuto un ministerio tanto superiore quanto migliore è il patto, fondato su migliori promesse, del quale Egli è mediatore. Orbene ecco spiegata la posizione del Figlio di Dio riguardo il sacerdozio e la sua opera di mediazione fra cielo e terra, opera ampiamente riconosciuta ed esaltata nell’arco celeste da tutti gli spiriti presenti. In quanto ad offerte, la Scrittura ci ricorda che: (Ep. Ebrei 9:26) Ma ora una volta sola alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio. Cristo Grande Sommo Sacerdote ed eccelso sacrificio per tutti, attende i peccatori ravveduti e fidenti nel suo eterno riposo.

Perciò Egli [Gesù] può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui, si avvicinano a Dio, dal momento che vive per sempre per intercedere per loro (Ebrei 7:25).

Ferruccio IEBOLE

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