UN RADUNAMENTO PER L’EDIFICAZIONE

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

 

Per chi lo desidera è disponibile il vol. 3 che raccoglie i nuovi articoli di Ferruccio Iebole. Il volume e la spedizione sono gratuiti e disponibile per tutti coloro che ne faranno richiesta qui, su fb, su info@lamostradellabibbia.com o 3334371113 (Corrado)

Sono disponibili ancora alcune copie del vol. 1  e vol. 2 (anch’esse gratis)

foto vol.3

L’apostolo Paolo nella sua corposa esposizione sulla materia dei doni dello Spirito Santo, esposta nella I Epistola ai Corinzi, si affretta a spiegare con convinzione e sapienza la specificità di alcuni di questi e a chi sono riservati.

Scrivere la Parola di Dio.

Nel capitolo quattordicesimo della prima epistola ai Corinzi si trovano espressioni molto particolari, che rivelano concetti precisi: (V.26) Quando vi riunite; (V. 34) Come si fa in tutte la chiese; (V.20) Fratelli non siate Bambini; ( V.40) Ogni cosa sia fatta con dignità e ordine. Il pensiero paolino è strutturato in modo preciso, vuol dire che nella sua mente onesta e totalmente addestrata a ragionare delle cose celesti,  eserciti per Grazia di Dio, la redazione della Scrittura in maniera lucida, non arruffata o incurante. Anzi, proprio perchè sta riflettendo per scrivere ciò che diverrà senza dubbio alcuno, accettata e confessata come Parola di Dio, il suo stato di comunione con Dio doveva essere un esperimento molto efficace e collaudato per l’ispirazione registrata. Si, perché una mente sottoposta all’influenza dello Spirito Santo, doveva cogliere le espressioni d’amore comunicate ed elaborarle in maniera comprensibile per i credenti. Il difficile compito di mediare con parole umane concetti divini ed ordini celesti con traduzioni comprensibili, non era certamente un compito facile. Paolo però era l’uomo giusto per la dedizione dimostrata, di cui godiamo di un’ampia sintesi della sua intelligenza spirituale e dell’applicazione, affinchè vi sia chiarezza di messaggi salvifici e di retta conduzione nei vari radunamenti dei credenti. Sulla cultura umana Paolo ha già scritto ampiamente, nei primi capitoli, sottolineando che l’Evangelo è di un’altra pasta, di un’altra essenza, un’altra cosa dai libri religiosi, cioè ( I Ep. Corinzi 2:4) dimostrazione di Spirito e di potenza. Sebbene lo Spirito Santo manualmente non firmi sotto gli scritti di Paolo, sono rintracciabili e reperibili i Suoi tratti di persona nell’epistole. La potenza viva della Parola diviene adatta e verificabile a incontrare il suo Ispiratore, nelle persone rinnovate dalla sua presenza e dal messaggio della Bibbia.(I Ep. Pietro 2.12) Laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio, nel giorno in cui li visiterà. Ecco la differenza tra i nati di nuovo e i religiosi.

Una visita inaspettata.

L’aspetto positivo e benaugurante è che Dio attraverso la Parola redatta, per esempio da Paolo, da Pietro, o dagli altri apostoli, promette di visitare le persone. Molti peccatori in diversi frangenti incontrano il Signore, anche attraverso alcune buone opere dei credenti, ma l’atto d’amore più proficuo è quello di indirizzare i peccatori a Gesù, accompagnati da un messaggio di salvezza preciso. Molti sono riottosi ad andare a Cristo, perché influenzati negativamente da certi indegni spettacoli e da certi spregevoli comportamenti di religiosi, che infangano la reputazione del Cristo. Resta comunque la certezza di un incontro personale, favorito proprio dallo Spirito Santo, che svela Gesù attraverso la Parola, alfine di far innamorare i peccatori del Salvatore e far conoscere la sua salvezza, offerta per grazia e per fede.( I Ep. Pietro 2:24) Egli (Gesù) ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinchè morti al peccato vivessimo per la giustizia e mediante le sue lividure siete stati guariti. E’ una posizione benedetta quella di saperci guariti da Gesù Cristo e vivere per la giustizia; come accennato precedentemente, è veramente prezioso non essere bambini nel modo di ragionare, ma di poter apprezzare le parole di edificazione, che i fratelli con doni possono dispensarci, non sottovalutando la guida e l’istruzione dello Spirito Santo. Il giorno della visita è importante, è un giorno di decisione dopo che il Signore scalda il cuore, facendo sparire le tenebre che offuscano l’intelletto. La luce evangelica splende, portando chiarezza sull’amore di Cristo verso i peccatori. Il suo corpo sanguinante e offeso dalla lancia romana, ci comunica di un cruento sacrificio e una esposizione al ludibrio e oltraggi degli uomini, per nulla impietositi dal martirio altrui. Gesù a differenza di altri, è vittorioso nella morte; risorgendo e accedendo a una gloria magnifica e celeste; oggi dal cielo proclama salvezza a chi si ravvede e si converte credendo nel Suo Nome.

Con ordine e dignità (o Onestà).

La vecchia traduzione della Bibbia di Giovanni Diodati dice onestà; con questa virtù, e <come si fa in tutte le chiese>, i credenti trovano piacere nel radunarsi nel pari consentimento e sotto la guida dello Spirito Santo, meditare la Parola per approfondire gli aspetti salvifici, che il sacrificio del Signore Gesù comporta. Le sue sofferenze sono oggetto di riflessione che portano alla lode e alla riconoscenza per questa dura prova sostenuta dal Salvatore. Anche la promessa del suo ritorno è oggetto di meditazione, perché i credenti in Cristo anelano questa apparizione, preludio della loro glorificazione. Orbene questi incontri, devono essere effettuati con ordine e onestà, riconoscendo l’alta sapienza e potenza del Signore Gesù, che ha promesso la sua presenza in mezzo ai suoi. E’ evidente che i fratelli non sono bambini nella dottrina evangelica, anzi ( I Ep. Corinzi 14:12) Poiché siete desiderosi di capacità spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa, quindi un sicuro obbiettivo è quello cercare attraverso i doni di consolare e far crescere i semplici uditori, in persone che parlano ed esprimono le grandi cose che Dio ha loro riservate, ( I Ep.Corinzi14:31) perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati. Ancora, (I Ep Corinzi 14:3) Chi profetizza invece parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. E’ veramente utile ascoltare il messaggio della Parola che fa progredire i semplici come noi, nello scopo preposto dal Signore: ( I Ep. Corinzi 14:25) Gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.  Che bello e appagante adorare Dio in Spirito e verità!

Un radunamento modello.

(I Ep. Corinzi 14:26) Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi un Salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione si faccia ogni cosa per l’edificazione. Dalle espressioni di Paolo si capisce come l’armonia spirituale sia la premessa, dove l’edificazione si sviluppa per giungere al traguardo della realizzazione, come sopra detto, <che Dio è fra voi>. In un radunamento dove i credenti proclamano Dio e non l’uomo, invocano lo Spirito come guida e non ascoltano un chierico  o un monastico di professione, adorano Dio per mezzo di Gesù il Salvatore, ricordando la croce e le sofferenze, sarà un radunamento secondo la volontà divina. Altrimenti se vi è una preminenza umana, il radunamento sarà scevro dell’edificazione per il corpo. ( I Ep Corinzi 12:27) Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua. Questa realtà di essere parte del corpo per la fede nel Signore Gesù, ci conferma che (I Ep. Corinzi 13:12) Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò pienamente, come sono stato perfettamente conosciuto. Queste affermazioni  così chiare, ci permettono di capire quale fosse l’alta visione di Paolo dell’amore di Gesù e quale fosse l’intelligenza dell’apostolo nelle cose celesti. Lui afferma comunque di possedere una percezione della conoscenza ancora parziale, ma rassicura che nell’aldilà, sarà resa perfetta.

Un radunamento imperfetto.

( I Ep. Corinzi 11:17) Vi radunate non per il meglio, ma per il peggio. Vi sono anche radunamenti per il peggio, dove prevalgono atteggiamenti contrari all’ordine e all’onestà, esaltata dall’apostolo Paolo. E’ veramente triste che i credenti siano, in certi frangenti, davvero così insensibili da rivestire i panni di indifferenza, fino a rasentare il disprezzo nei confronti di altri credenti e appannati nella visione di Cristo. Abbiamo bisogno di analizzarci e risalire al fulcro evidente e proclamatore dell’opera della croce, dove l’Agnello spiega la sua morte vicaria, perché possano arrivare a noi la considerazione delle sue sofferenze. La massima espressione per esaltare la morte del Signore, con il ricordo dei simboli del pane e del vino, cioè fare memoria del corpo e del sangue, è un radunamento speciale, coinvolgente per l’esame personale richiesto per la partecipazione ai simboli. L’essere invitati, non è essere ammessi, (I Ep. Corinzi 11:28) Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, in virtù della fede siamo ammessi alla mensa del Signore, e nella sua libertà di riscattati, liberi di ringraziarlo e di adorarlo, prendendo i simboli. Possiamo dire che se non abbiamo la visione del Cristo sofferente, che ci raduna per fare memoria di Lui, siamo ancora dimoranti in un radunamento imperfetto, mentre Lui c’invita ad un incontro nella realtà di vita. Abbiamo perciò bisogno di entrare nella dimensione dello Spirito: (I Ep Corinzi 12:13) Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo,.. Tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. Se è vero che l’esperienza di abbeverati e battezzati fa parte della nostra persona, siamo pronti per il <Finchè venga>   

Conclusione.

Paolo grande imitatore di Cristo, poteva consigliare: (I Ep. Corinzi 11:2) Conservate le mie istruzioni come ve le ho trasmesse, si, bisogna rendersi conto quanto siamo privilegiati di intendere le Scritture, che altri hanno preparato per la gloria del Salvatore e per il bene delle anime credenti.(Isaia 10:20 ) e si appoggeranno con sincerità sul Signore, sul Santo d’Israele. E’ convincente l’essere appoggiati non su una religione, ma sul Signore e il Suo Spirito, che attraverso la Bibbia vuole rassicurarci sul cammino con Lui intrapreso, nel corso della nostra vita. Ancora in (Isaia 11:2 ) sono espresse queste parole che possono divenire la nostra invocazione < Lo Spirito del Signore riposerà su di lui, Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di timore del Signore>, sebbene siano parole indirizzate al Signore Gesù, per i credenti sono virtù concesse da Dio per il servizio e il radunamento. Auspichiamo per gli amici della Mostra della Bibbia, che  facendo proprio il versetto di (Isaia 53:11) Dopo il tormento (Gesù) dell’anima Sua vedrà la Luce e sarà soddisfatto, possano far parte della luce e della soddisfazione di Cristo Gesù il Signore.

Ferruccio Iebole

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