I MIEI FIGLI CAMMINANO NELLA VERITÀ

L’apostolo Giovanni nella sua terza lettera esprime una felicità incontenibile nel vedere come i suoi figli spirituali camminassero nella Verità dell’Evangelo e come il loro comportamento e la loro testimonianza fossero degni di approvazione. Era una vera consolazione per Giovanni giunto al termine del suo servizio per il Signore, poter costatare che la sua predicazione avesse prodotto copiosi frutti e chi aveva ricevuto la Buona Notizia l’aveva trattenuta con profitto e la spargeva diligentemente con costanza.

Rallegrarsi nell’ opera Evangelistica

(III Ep. Giovanni V. 2-3-4) Carissimo io mi auguro che in ogni cosa tu prosperi e goda buona salute, come prospera l’anima tua. Mi sono rallegrato molto quando sono venuti alcuni fratelli che hanno reso testimonianza della Verità che è in te, del modo in cui tu cammini nella Verità. Non ho gioia più grande di questa sapere che i miei figli camminano nella Verità. Dunque Giovanni sottolinea come in Gaio abiti la Verità. Cosa vuol dire? Indubbiamente bisogna risalire a Gesù che pronunciava in: (Ev. Giovanni 14:6) IO sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me.

L’affermazione categorica del Signore poneva i suoi discepoli davanti a una Verità per certi versi nuova, finora intesa con fatica e non sempre con lucidità. Ora però non v’erano più tentennamenti difronte a una asserzione così decisa; Gesù si proclamava come unica Via per arrivare all’ovile delle pecore. In (Ev. Giovanni 10:9) Tutti quelli che sono venuti prima di Me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. IO son la porta; se uno entra per Me, sarà salvato, entrerà e uscirà e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; IO son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Com’era preciso il progetto del Salvatore, la Via terminava con una Porta, possiamo idealizzarla con una soprascritta che diceva: Venite a Me voi tutti che siete aggravati dai pesi e dai peccati e Io vi darò riposo. E quando si richiudeva nel retro si poteva leggere: eletti avanti la fondazione del mondo.

Si, Gesù invitava a stabilire un rapporto di fede con Lui, e prometteva una guardia sicura, non come altri pastori che in realtà erano ladri di anime o distruttori del gregge. Lui assicurava vita e cura in abbondanza, salvezza e ristoro, ed affermava di essere l’unica Via e Verità che comunica la Vita. Di solito le verità umane richiedono adesione, ma non modificano la vita delle persone; invece la Verità come nel caso di Gaio, produceva una condotta lineare, una moralità che era motivo di rallegramenti per quelli che l’osservavano ed erano attratti da un simile e virtuoso comportamento cristiano. Orbene, era la fede a dimostrare la Verità del Buon Pastore in Gaio, che ribadiva di essere il solo nome dato e concesso tra Dio e gli uomini per essere salvati.

La Verità riconosciuta nella Chiesa

(III Ep. Giovanni V. 6-7) Questi hanno reso testimonianza del tuo amore davanti alla chiesa e farai bene a provvedere al loro viaggio in modo degno di Dio; perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza prender niente dai pagani. Gaio, come detto, aveva una buona testimonianza verso quei di fuori, ma altresì nella sua chiesa locale, cioè nell’insieme dei credenti che si riunivano assieme per adorare il Signore. Giovanni lo invita a considerare quei fratelli che li avevano visitati, come inviati da Gesù Cristo. La storia si ripete ancor oggi,: noi siamo raggiunti per amore di Cristo da persone che ci propongono riflessioni bibliche le quali ci rallegrano e ci fanno ponderare sulla Verità, che è il Signore Gesù. Un’assemblea o chiesa che distingue l’amore per il nome di Cristo è benedetta. Si, perché pur vivendo in una nazione che si dichiara cristiana, pochi sanno cosa vuol dire l’amore per il nome di Cristo.

Intanto occorre sottolineare che il Salvatore come unico nome tra cielo e terra esclude altri nomi o altri mediatori, il suo ufficio di sommo sacerdote rifiuta e respinge qualsiasi altro nome, che alcuni religiosi pretendono inutilmente di affiancargli. L’esclusivo e unico Mediatore rivolge la sua Grazia a tutti perché Lui solo è morto sulla croce, quindi Lui solo ha pagato un prezzo liberatorio delle anime degli uomini. Il nome di Gesù genera amore perché Lui ama come il Padre gli uomini, dona un esempio qualificante quando salva chi si converte e chi si ravvede per abitare in futuro il cielo. I credenti nel nome di Gesù Cristo, quelli che confidano senza riserve o indugi di sorta, sanno di poter testimoniare del Redentore perché il Signore stesso ha parlato al loro cuore mediante la potenza delle sue Parole.

Ecco un esempio (Apocalisse 1:4-7) Grazia e Pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono e da Gesù Cristo, il Testimone fedele, il Primogenito dei morti e il Principe dei Re della terra. A Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a Lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco Egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, lo vedranno anche quelli che lo trafissero e tutte la tribù della terra faranno lamenti per Lui. Si, Amen.

Una aspettativa per chi crede e sa di essere stato lavato con il sangue di Gesù

Quando si parla di sangue e del sangue di Gesù, molti fanno fatica a collegare questo elemento alla salvezza degli uomini. Era proprio necessario un sacrificio così cruento come l’offerta di un corpo innocente per liberare le anime dal peccato e dalla morte? Si era indispensabile. Colui che detiene vari primati nella storia del mondo e del cielo, non aveva altra via che quella della immane sofferenza e morte per liberare e amare i suoi. Si, ne voleva fare un regno e dei sacerdoti a Dio e Padre suo, affinchè gli eredi potessero vedere i rapporti d’amore tra Padre e Figlio e adorassero chi è, chi era e Colui che viene. Dunque, un ritratto così preciso del Salvatore, di quello che ha fatto e di ciò che farà ancora per i riscattati, riempie di gioia chi possiede la certezza della vita eterna. E’ la Verità che è in noi, come scritto, senza meriti e che ci fa esultare in Cristo come lo esibivano Gaio, Demetrio o Giovanni per l’incontenibile gioia di appartenere a Gesù. Gaio era riconosciuto come uno la cui anima prosperava. Ecco lo stimolo nostro, vorremmo che tutte le anime dei nostri cari lettori prosperassero nell’amore di Cristo e testimoniassero della salvezza per la fede in Gesù. Lo scopo delle nostre semplici riflessioni hanno questo obiettivo, di unire il popolo dei salvati che possano sciogliere un canto di lode e adorazione al Salvatore e a suo Padre, sorretti dal suo Spirito.

Ancora un versetto che ci parla della Verità

(Apocalisse 1:17-18) Quando Lo vidi caddi ai suoi piedi come morto. Ma Egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: non temere, IO sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades. Abbiamo bisogno di sentire questa potente mano su di noi, non solo ora che viviamo periodi di epidemia molto brutti, ma superando il contingente vedere Colui i quale era morto, ma che parla tuttora e ci rassicura sull’eternità. Come scritto lui detiene il primato in ogni luogo e in ogni materia, la sua Parola di Verità ci rasserena e ci tranquillizza incoraggiandoci alla fede. Leggere la Bibbia ogni giorno ci apre a una relazione proficua con il Signore e innesta in noi uno spirito di preghiera per capire sempre più la sua volontà.

Una promessa particolare di Gesù

(Apocalisse 2:7) Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince IO ho dato di mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio. Una promessa di Gesù ai vincenti, a coloro che hanno sconfitto la timidezza e si sono avvicinati al Redentore con la fiducia nella sua voce, che hanno imparato a distinguerla e a fidarsi. E’ quello che desideriamo per i nostri lettori che indirizziamo a confidare nel nome del Salvatore. Un caro e stimato saluto a tutti.

Ferruccio Iebole

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