CHIAMATI SECONDO IL SUO DISEGNO

(Ep. Efesini 1:9-10) Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di Sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Non v’ e dubbio che il mistero di Dio riguardo alla salvezza degli uomini peccatori sia coinciso con la venuta del Figlio suo, per sviluppare l’amore divino nei confronti delle creature e per redimere ciò che era perduto, cioè noi morti spiritualmente difronte alla giustizia di Dio.

(Ep. Colossesi 2:2) il mistero di Dio cioè Cristo. Ecco perciò che questo amore personificato da Gesù rende edotti tutti i peccatori come Dio agisca in Grazia nei loro confronti, e Lui li chiami in Cristo a entrare nel disegno benefico dell’elezione: (I Ep. Tessalonicesi 1:4) Conosciamo fratelli amati da Dio, la vostra elezione. L’elezione dei credenti non dipende da un atto personale e individuale al fine della salvezza del singolo, ma Dio include tutti nella sua offerta di Grazia e perdono riconciliando il mondo a sé.

 Perciò è bene sapere che siamo riavvicinati e rappacificati con Dio mediante il sacrificio del Figlio, o meglio ancora mediante il suo sangue. Paolo dirà come riportato in (Atti 20:28) Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che Egli ha acquistata con il proprio sangue. Ancora, (Ep. Ebrei 9:14) Quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito Eterno, offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!

Un Vangelo annunziato con potenza dello Spirito Santo

Dunque,  il messaggio evangelico viene annunziato con potenza celeste: (I Tessalonicesi 1:5-7) Infatti il nostro Vangelo non vi è stato annunziato soltanto con parole, ma anche con potenza, con lo Spirito Santo e con piena convinzione; infatti sapete come ci siamo comportati fra voi per il vostro bene…avendo ricevuto la Parola, in mezzo a molte sofferenze con la gioia che da lo Spirito Santo, tanto da diventare un esempio per tutti.

È vero anche a noi piacerebbe vedere o sentire qualcuno dei nostri lettori,  dirci che è andato a Cristo, ha ricevuto il perdono dei peccati e che ora crede per Grazia nel Dio vivente e vero. Questo ci comunicherebbe che il Signore dove viene sparso il Buon Seme del Vangelo è sempre all’opera; comunque non dubitiamo: (Ecclesiaste 11:1, 6) Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroveraiFin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani, poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio, se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni.

I Tessalonicesi ( V. 10) si erano convertiti dagli idoli a Dio, tralasciando le pratiche idolatriche che attanagliavano la loro vite, come purtroppo succede ancor oggi per milioni di persone che ammaliate da false credenze si trastullano nell’errore. Per servire Dio, era il nuovo motivo che i credenti tessalonicesi avevano scoperto e si erano subito impegnati per ricevere gioia e pace nel cuore.

Un sentimento affettuoso e tenero da parte di Paolo

(I Ep.Tessalonicesi 2:7-8) Invece siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i suoi bambini. Così nel nostro grande affetto per voi, eravamo disposti a darvi non soltanto il Vangelo di Dio ma anche le nostre proprie vite, tanto ci eravate diventati cari. Paolo sente un trasporto vero e disinteressato per questo popolo e sottolinea come il Vangelo da lui portato coinvolga Dio, Gesù e la Spirito Santo nell’amore. Possiamo dire che è un sentimento comune per quelli che predicano il Vangelo, una consapevolezza che anche noi sentiamo per i nostri cari lettori.

(I Ep. Tessalonicesi 2:4, 12) Dio prova i cuori…abbiamo esortato, confortato e scongiurato ciascuno di voi a comportarsi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. Dunque il Signore raggiunge i cuori di chi ascolta il Vangelo e chiama i peccatori a entrare a far parte della schiera dei salvati, e di coloro che ereditano il regno con Cristo. Ancora ci assicura la gioia dello Spirito Santo e la sua guida. Perciò Paolo poteva vantare del modo irreprensibile con cui si era comportato verso i Tessalonicesi, senza secondi fini se non quello di testimoniare della Verità in Cristo Gesù.

Un rallegramento derivante dalla Parola della predicazione

(I Ep. Tessalonicesi 2:13) Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio, perché quando riceveste da noi la Parola della predicazione di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini, ma quale essa è veramente, come Parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. E’ vero, la Parola di Dio opera efficacemente nei cuori dei peccatori portando esortazione, conforto e scongiurando di credere nel Figlio che dona la vita eterna.

 Dunque il traguardo era: (I Ep. Tessalonicesi 1:3) dell’opera della vostra fede, delle fatiche del vostro amore e della costanza della vostra speranza nel nostro Signore Gesù Cristo. (I Ep. Corinzi 13:13) Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza,  amore: ma la più grande di esse è l’amore. Come detto i Tessalonicesi erano impegnati e attivi nelle tre virtù elencate e questo rallegrava immensamente Paolo. ( I Ep. Tessalonicesi 2:20) Si, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia.

Una minaccia consistente: l’ira di Dio per i disubbidienti e gli indifferenti

(I Ep. Tessalonicesi 1:9-10) E per servire il Dio vivente e vero e per aspettare dai cieli il Figlio suo, che Egli ha risuscitato dai morti; cioè Gesù che ci libera dall’ira imminente. Ancora, (I Ep. Tessalonicesi 5:9-10) Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma a ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con Lui. La minaccia dell’ira divina è presente per quelli che rifiutano di ottenere la salvezza proposta in Cristo. Chi respinge la Grazia di Dio, si aggrega a quelli che (I Ep. Tessalonicesi 2:15) I quali hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti e hanno cacciato noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini. Orbene, è evidente che la moltitudine di quelli che si ritirano dalla fede per svariati motivi, accertano che la predicazione del Vangelo non ha loro giovato nulla e l’indifferenza regna nel loro cuore.

Come dirà Paolo: (I Ep. Tessalonicesi 3:5) Il Tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse risultata vana, si la fatica della predicazione e la presenza dello Spirito Santo non importava nulla per accedere alla vita eterna. Questi riottosi sono classificati dalla Parola come quelli che hanno ucciso Gesù e sono nemici che non piacciono a Dio. Ecco allora il giudizio e l’ira inappellabile, che si manifesterà al ritorno del Signore, nel suo giorno. Abbiamo volontariamente tralasciato il capitolo quattro perché già spiegato alcune volte, ma che certamente sarà oggetto di riflessione, ancora in altre note.

Conclusione

La sobrietà dei Tessalonicesi nell’attendere il Ritorno del Signore, li accomunava a quelli che avevano capito il disegno di Dio, che consisteva di salvare gli eletti, cioè quelli che avevano (I Ep. Tessalonicesi 5:8) Ma noi che siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Ancora le tre virtù collegate alla salvezza anche in questo passo. Dunque, noi pensiamo ai nostri lettori con l’intensità affettuosa come quella diffusa da Paolo, e che la predicazione della Parola di Dio consegua il suo traguardo, la fede, l’amore e la speranza. Salutandovi tutti vi raccomandiamo alla Grazia del Signore.

Ferruccio Iebole

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