RIVELATE AI PICCOLI

La predilezione di Gesù per i piccoli è notoria, un occhio amoroso e di riguardo lo ha sempre avuto durante il suo faticoso soggiorno in terra, prendendo sovente i piccoli in braccio e dimostrando tutto l’affetto del suo cuore per i fragili e indifesi bambini. Non si possono dimenticare anche le resurrezioni operate per i piccoli.  Durante la pronuncia di questa frase i piccoli non erano i fanciulli, corrispondevano ai minimi e alle persone che volevano apprendere in semplicità il verbo dell’Evangelo. Come allora, anche oggi vi sono individui che vogliono essere ammaestrati dal Signore e cercano di sapere la via per andare con fiducia a Gesù, per conoscere come ottenere la salvezza delle loro anime. (Ev. Matteo 11:25) In quel tempo Gesù prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intendenti e le hai rivelate ai piccoli.

Ti rendo lode o Padre Signore del cielo e della terra

Per Gesù era semplice invocare il nome del Padre e rendergli lode e gloria; forse anche per noi è simile, certo non per la medesima intensità d’amore del Signore Gesù, ma la stessa fiducia la possiamo esercitare, sapendo che per mezzo di Cristo Gesù abbiamo accesso privilegiato presso il trono del Padre. E’ importante avvicinarsi a Dio con le parole di lode e di gloria, cioè imitare il Signore Gesù nei suoi atteggiamenti più umili, che rivelano quanto la volontà di Dio fosse  per Lui preminente da compierla con dedizione e impegno. La volontà di Dio richiedeva un cammino difficoltoso per il Salvatore, perché alla fine vi era l’estremo sacrificio della croce al Golgota, un olocausto tremendo in sofferenze.  

Orbene, a seguito della lode, Dio rivela cose nascoste non ai sapienti e intelligenti e le dipana a chi si sente piccolo, cioè insufficiente e bisognoso di essere investito di una sapienza che scende dall’Alto, di una rivelazione personale che abbia origine in Dio, e non in una religione o in una elaborazione teologica umana. Dunque ecco la risposta certa per chi è alla ricerca sincera e non curiosa di una relazione con il Signore, e che può fare affidamento sulla Parola di Dio cioè la Bibbia. Si, perché il punto nodale è proprio la Bibbia la quale richiede di essere creduta nella sua essenza, nel suo messaggio e nella sua guida. Seconda cosa è come dice. (Ev. Matteo 11:26) Si, Padre perché così ti è piaciuto; vi è un vero compiacimento del Padre per quelli che intendono avvicinarsi alle Sacre Scritture per essere istruiti anche dallo Spirito Santo (I Pietro 2:2-3) Come bambini appena nati desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato che il Signore è buono.

Una prima rivelazione

Come assicura Pietro, Dio è buono e si compiace verso quelli che si accostano a Lui in cerca di a Grazia e Salvezza, per questo ha provveduto il mezzo e la via per realizzare il grande progetto della redenzione in favore dei peccatori. Via e mezzo di salvezza non sono lasciati all’arbitrio dell’uomo, al suo modo di intendere Dio e la Scrittura, ma subentra la rivelazione divina come solo metro per ottenere salvezza eterna. (Ev. Matteo 11:27) Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio se non il  Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.

Dunque, la prima rivelazione coinvolge il Figlio, la nostra comprensione del progetto salvifico dipende dalla rivelazione che il Figlio fa del Padre; Lui detiene tutta la conoscenza del Padre e vuole rivelarla nella maniera da Lui scelta, che contrasta apertamente con quella ideata e sperata dagli uomini, che vorrebbero gestirla nella loro norma umana. Sulla volontà del Figlio di rivelare le condizioni per accedere alla salvezza, non vi è incertezza, per questo motivo ha lasciato la gloria del cielo per venire a cercare ciò che era perito. Gesù in questa rivelazione agisce per far emergere il vero carattere del Padre che è amore, manifestato al mondo. (Ev. Giovanni 3:16) Perchè Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio affinchè chiunque crede in Lui non perisca ma  abbia vita eterna. Dunque questo atto d’amore caratterizza tutta la fede da riporre nel Figlio, detentore della redenzione e della vita eterna da donare a quelli che credono.

Una seconda rivelazione

(Ev. Matteo 11:28) Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi e IO vi darò riposo. Orbene, i piccoli sono inadeguati a ricevere il carattere di Dio; deve esserci un primo passo verso il Salvatore nell’intendere l’amore riversato sui travagliati dalla forza del peccato, per ritrovare pace e riposo nella Grazia di Cristo. E’ un’azione benefica quella di essere accolti dopo aver avuto la rivelazione del Figlio, mediante il Vangelo ascoltato o letto e illuminato dallo Spirito Santo. Conoscere in primis il riposo e la pace di Gesù nella nostra vita è l’evento più prezioso, perché si iniziano ad apprezzare le cure amorose del Redentore. L’interessamento di Gesù per i travagli e le oppressioni dei peccatori dimostra un sincero compito di ricucitura con il Padre, che solo il Figlio sa compiere in quanto unico Mediatore e Pastore.

Trasferire amore e conoscenza di Dio, per come Lui giudica e agisce, è di vitale importanza per apprendere la Verità della Parola. (Ev. Matteo 11:29-30) Prendete su di voi il mio giogo e imparate da Me, perché Io sono mansueto e umile di cuore e voi troverete riposo alle anime vostre poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero. Dunque Gesù ci invita a prendere il suo giogo che è leggero, al contrario dell’oppressione e della fatica che era ipotizzata dimorando nel mondo. E’ vero Gesù il Mansueto e l’Umile di cuore vuole toglierci dall’affanno e dal travaglio della vita lontana da Lui,  donarci riposo nelle sue braccia per farci approdare al ristoro delle anime e alla tregua dell’angoscia per il futuro.

Una terza rivelazione

(Ep. Ebrei 10:29) Di quale peggior castigo a vostro parere sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della Grazia? L’ammonimento di questo passo è conseguente a quelle parole di accoglienza proferite dal Signore Gesù, che ambiva a dare riposo ad anime travagliate. Però non tutti accettano quelle braccia accoglienti: quindi chi rifiuta, calpesta l’offerta amorosa del Figlio di Dio, considera profano il sangue offerto a Dio che supplica perdono eterno per chi si ravvede, ancora santificandolo. Infine, chi disprezza lo Spirito Santo rifiutando l’azione di conversione a Dio e respingendo la Grazia, apparsa e personificata da Gesù, compie la sua esclusione da quel riposo. La testimonianza dello Spirito al cuore dei peccatori se rifiutata, sarà come un cauterio indistruttibile di condanna messo sulla propria persona. Perciò rigettare il Signore vuol dire autocandidarsi alla eterna separazione da Dio.

Un ultimo consiglio della Parola

(Ep. Romani 12:2) Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinchè conosciate per esperienza, quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. Si, occorre la trasformazione e il rinnovamento della mente per accogliere Gesù. Questo è il compito dello Spirito  che propone la nuova nascita in Cristo per fare in seguito la volontà di Dio. Purtroppo se la rivelazione del Padre e la sua conoscenza non si è verificata nella nostra vita, invano la nostra fede sarà ancorata al Cristo. Forse avremo conoscenza storica del Cristo, oppure una visione distorta dell’opera sua, che non produce riposo, ancora, avremo un culto verso Gesù che non arriverà a compimento per il protagonismo umano e l’esclusione dello Spirito Santo. Perciò la volontà divina non prenderà corpo nell’individuo che non accoglie il giogo del Mansueto e Umile di cuore. Noi auspichiamo comprensione della volontà di Dio per tutti i nostri cari lettori, che siano illuminati da Gesù nel cammino di fede proposto dalla sua eterna Parola.  Uno stimato saluto a tutti e a rileggerci al prossimo articolo.

Ferruccio Iebole

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