CHI CERCATE?

La domanda di Gesù, in quella buia notte, raffigura un quesito tuttora presente nella vita di ogni individuo sulla terra. Veramente chi cerchiamo? È una domanda che c’interroga e sonda il nostro animo per scoprire i nostri affetti, i nostri interessi e le nostre aspirazioni. Possiamo rispondere con il nostro cuore su chi sono le persone, cui abbiamo una particolare affezione, quelle cui sentiamo benevolenza o tenerezza, oppure cerchiamo alcuni individui per vendicarci, per fargliela pagare per cose avverse e malvagie che hanno compiuto nei nostri confronti. Ma soprattutto, nel campo della fede chi cerchiamo? E quali percorsi siamo disposti a fare, e a quali confronti siamo preparati a sostenere, per raggiungere la certezza di conoscenza del Dio vagheggiato? E al termine della ricerca, il risultato sarà appagante oppure vi sarà una cocente delusione? Se alla fine del <chi cercate> vi fosse una persona che si chiama Verità, saremo in grado di  volerlo seguire con determinazione?

Obiettivo: la ricerca di Gesù il Nazareno

Questa ricerca di Gesù affascina tutto il mondo, tutti vogliono dire la loro sulla persona che 2000 anni fa, ha attraversato la Terra Promessa e moltissimi propongono dotte analisi per spiegare le sue origini, il suo messaggio, le sue azioni e i ricordi della figura straordinaria che ha cambiato il conteggio del tempo; una influenza differente da altri rabbi o santoni o guru, svaniti nel nulla, sfumati nei nebbiosi ricordi; dimenticati! Si, Gesù è diverso e differente, anche se una patina appiccicosa è stata immaginata e diffusa per velarne l’opera e il risultato complessivo da Lui raggiunto, attorniandolo da dubbi e interrogativi sull’esito della sua apparizione nel mondo. Anche noi non sfuggiamo a questa ricerca e le conclusioni cui siamo arrivati, le vogliamo testimoniare tramite queste riflessioni.(Ev. Giovanni 18:4-5) Chi cercate? Gli risposero Gesù il Nazareno! Gesù disse loro: IO SONO. La folla anonima che nel buio cerca Gesù, è una bella rappresentazione di coloro i quali, avvolti nelle tenebre, avanzano con delle lanterne in un terreno, avendo solo la proprietà di un nome: Gesù. I sentimenti di avversione e astio nei confronti del Salvatore, sono già conosciuti come quelli del discepolo Giuda, altri, dovuti al mestiere esercitato come i soldati, altri ancora, come i capi sacerdoti che non condividevano la sua condotta morale ed erano invidiosi, infine la folla, come dei servi di sacerdoti o semplicemente gente, che seguiva l’onda religiosa del tempo, sempre pronta a cavalcare la confusione o i fatti per curiosità. Non v’è dubbio che la varietà e l’assortimento di chi, per qualche motivo cercava Gesù erano molti,  così come nel corso della breve vita del Salvatore, varie esigenze personali di folla motivavano la ricerca di Gesù. Ad esempio, a Capernaum, all’inizio del ministerio (Ev. Marco 1:36) Simone e quelli che erano con lui, si misero a cercarlo; mentre Lui era <in un luogo deserto e là pregava>. Anche all’inizio dell’apparizione di Gesù nel mondo v’era chi lo cercava: (Ev. Matteo 2:13) Perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire. Oppure dei bisognosi di guarigioni e di miracoli accompagnati dai loro parenti (Ev. Marco 1:37) Tutti ti cercano. Altri ancora, nel corso della predicazione venivano a Lui: (Ev. Luca 6:19) tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva un potere che guariva tutti, oppure (Ev. Luca 19:2-3) Zaccheo il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù, anche sua madre e i suoi fratelli lo cercano: (Ev. Matteo 12:47) E uno gli disse: tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che  cercano di parlarti.

Uomini con lanterne

 Quante ragioni e quanti stimoli per cercare Gesù. Purtroppo chi cerca Gesù con strumenti dell’ingegno umano, come le lanterne dell’episodio dell’arresto, è destinato a non approdare a un risultato di luce splendente. Non è per mezzo di sostituti della vera luce, che si incontra Gesù per scorgerne i suoi pregi,  le sue qualità e il motivo della sua venuta in terra. Le lanterne sono emblematiche, durano per qualche tempo, come gli entusiasmi e le illusioni religiose. Chi cerca Gesù lo deve trovare solo nella rivelazione dello Spirito Santo, che illumina la Parola di Dio, il ritratto che la Bibbia ci dona del Salvatore è sufficiente a incontrarlo sul serio. Molte persone prese da eventi religiosi, o situazioni mistiche, pensano di aver trovato il Signore, alimentano questa emozione con altri espedienti per illudersi di essere nel giusto e nella dimensione cristiana, attraverso pratiche che magari richiedono sacrifici non indifferenti. Si innesta una catena di azioni o di esercizi spirituali che alla fine portano alla palese idolatria, senza rendercene chiaramente conto. Molti adorano luoghi mistici, di devozione o statue; pensando di essere approvati da Dio. Non è così!

Un giorno Gesù interrogava dei religiosi con queste illuminanti parole: (Ev. Giovanni 5:44) Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Nell’ambito delle religioni, si sono creati delle categorie  o degli addetti, che si circondano e si investono di gloria umana, mettono in soggezione i sottoposti o i fedeli, e traggono gloria da posizioni inventate e condivise con altri. Gli uomini delle lanterne sono contenti di vedere ed essere ammessi a questa gloria umana, perché come dice la Scrittura, non possono credere, perché con la vista ottenebrata e indirizzata verso altri lidi, che siano la gloria celeste. Il Signore però afferma che la vera Gloria, quella celeste, quella che Lui vuol dare a chi crede, deriva da Dio solo e quella è riservata a chi crede in Gesù. (Ev. Giovanni 17:10-11) E tutte le cose Mie sono Tue, e le cose Tue sono Mie; e Io sono glorificato in loro, …Padre Santo conservali nel Tuo nome, quelli che Tu mi hai dati.

Bene, bisogna togliere false aspettative: il Signore si rivela, ci parla e si trova nelle Parole dell’Evangelo, nella fonte d’acqua pura, nelle frasi che ci confermano che Lui è la Luce: (Ev. Giovanni 8:12) Io Sono la Luce del mondo; chi mi segue, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della Vita.  Dunque è vero, chi cammina nelle tenebre, magari con lanterne o torce cioè palliativi, non arriverà alla vita; per arrivarvi occorre che la voce di Cristo diventi e indichi l’orientamento, Lui la Luce, con il suo fascio di splendore tracci limpidamente la via per incontrarlo, così non si cammina più nelle tenebre perchè la Vita, Lui stesso, illumina il sentiero della vita eterna. Prendiamo con impegno, non le illusorie immaginazioni del nostro cuore, ma la Verità dell’Evangelo, parole scritte o testimoniate, che indirizzano alla Vita, non a emozioni religiose. La fede nel Signore Gesù, non ci stanchiamo di dirlo perché verificabile in milioni di credenti nati di nuovo, la troviamo nelle Sacre Scritture e nella guida dello Spirito Santo.

Anche Gesù ricerca qualcuno

Ebbene si, non solo gli uomini cercano Gesù, ma Lui stesso cerca qualcuno: (Ev. Luca 19:10) Il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito; e il suo messaggio era ristretto in una massima molto pungente con un esempio conosciutissimo, anche oggi, (Ev. Luca 17:32-33) Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la sua vita la perderà, ma chi la perderà, la preserverà. A questo punto sale spontanea una domanda: cosa vuol dire questo progetto di salvezza e come si articola? Questi due passi presi in considerazione, spiegano perfettamente il pensiero di Gesù: Lui dice che sta cercando con intensità tra i periti, cioè tra noi, morti nei nostri peccati. In che maniera cerca ? Dicendo come nella notte dell’arresto <IO SONO > che equivale a rivelare la sua identità non solo momentanea, ma quella reale, gloriosa e divina. Infatti tutti cadevano a terra e solamente quando per la seconda volta Gesù dirà <Chi cercate?> e dirà SONO IO, gli uomini si rialzeranno. L’ Io sono rivela Dio, sono Io rivela l’uomo.

 Questo preciso momento è importante nella storia del tradimento. Non si può tacere, come Giuda nel corso dell’accompagnamento di Gesù nel ministerio, avesse come dice la Scrittura, in testa un progetto: (Ev. Matteo 26:16) Da quell’ora cercava il momento opportuno per consegnarlo. E’ vero, nella nostra vita v’è un momento opportuno, per ascoltare la voce di Gesù o per tradirlo, cioè rifiutarlo. La rinuncia di ascoltare Gesù ha delle conseguenze (Ev. Matteo 2624) Ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito. Quindi occorre disporsi bene e con impegno ad ascoltare ciò che Gesù propone per la salvezza. Il primo passo è riconoscere l’identità del Cristo rivelata nelle parole IO SONO, perché esse dimensionano la persona benedetta del Salvatore, il quale compie un’opera perfetta per la redenzione delle anime dei peccatori, che credono in lui.

Purtroppo  l’opera stupenda di salvezza compiuta da Gesù, è stata nel tempo contrastata e svilita con pratiche o dissertazioni, tendenti a screditare la perfezione e a inculcare dubbi sulla sua validità. Tutta questa messinscena nel tempo ha acquisito una legittimità, che ha messo in discussione o perlomeno ha disorientato le persone, le quali ormai ignorano se Gesù abbia davvero salvato gli uomini e cosa significhi la morte del Salvatore sulla croce. Le religioni umane sono protagoniste nell’inculcare i dubbi e frapporre una montagna di distingui, atti a confondere e turbare i semplici. Infatti vanificare la Scrittura e mantenere l’uso del crocifisso  come emblema, allontanano la visione della salvezza con valore eterno, come in realtà è. La Scrittura dice: (Ep. Ebrei 13:8) Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti; perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla Grazia, non da pratiche relative a vivande, dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservavano. Perciò saldi solamente nella Grazia di Cristo, e affascinati dalla voce della Bibbia, la sua voce.

Perché cercate il Vivente tra i morti?

Questo passo dell’Evangelo rivolto dall’angelo alle donne, ben si addice a quelli che pensano al Signore Gesù solamente quale crocifisso; Lui è risuscitato! La croce è spoglia, come la tomba è vuota. Solo il cielo contiene il corpo glorificato e la persona di Gesù, acclamato come Salvatore del mondo, unico Mediatore tra Dio e gli uomini, Avvocato dei credenti, garanzia di eternità per i riscattati dal suo sangue, eletti secondo la Grazia a essere figli e eredi  di Dio. Gesù in terra poteva declamare al Padre: (Ev. Giovanni 18:9) Di quelli che Tu mi hai dati, non ne ho perduto nessuno, e (Ev. Giovanni 17:24) Padre io voglio che dove sono Io, siano con Me anche quelli che tu mi hai dati, affinchè vedano la mia gloria che tu mi hai data, poiché Mi hai amato prima della fondazione del mondo. Che preziosa verità: i credenti in Gesù saranno strabiliati dalla visione della gloria di Gesù, e lo stare insieme con Lui appagherà di tutte le sofferenze patite, per chi testimonia dell’Evangelo nel mondo che rifiuta la salvezza. Come dice Gesù, se vogliamo salvarci con le nostre lanterne cioè i nostri meriti o le opere buone, non approderemo alla vita; ma se rinunciamo a noi stessi, perchè dichiarati morti e peccatori, dalla Bibbia, Gesù ci verrà incontro con la sua Grazia, con la sua Vita, con la sua Luce. (Ev. Giovanni 14:69) Gesù disse: IO SONO la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me.

Le cose di prima nella via nuova

Nell’episodio della moglie di Lot, cui Gesù faceva riferimento, si distingue nitidamente come appaia l’incostanza nel cammino, pur avendolo intrapreso; il ricordo delle cose passate cioè della vita di Sodoma e Gomorra, che avessero per la donna un forte ascendente e le procurassero un rimpianto tremendo, impossibile da separarsene. Forse non saranno state delle cose straordinarie che affondavano nella malvagità o nella perversione, le quali erano presenti in quei luoghi, forse rimpiangeva solamente quell’ agiatezza di vita trascorsa nella vanità e nell’ozio: non lo sappiamo. Ciò che sappiamo, è quel semplice gesto del voltarsi indietro, diveniva la sua condanna. La moglie di Lot, voleva salvarsi la vita da sola, era in cammino per il luogo ignoto, l’approdo che sarà indicato dal Signore; ma non aveva fede nelle parole del Signore, pensava solo alla vita trascorsa. Sovente succede così alle anime; sono sorprese dalle parole dell’Evangelo, iniziano un felice percorso, poi arriva la recriminazione e il rammaricarsi per non poter fare le cose di prima, di non poter gestire la propria vita in base ai propri parametri, perchè si è iniziato il percorso della Vita e Gesù è il luminoso traguardo; però bisogna lasciare Sodoma, cioè la concupiscenza degli occhi e del corpo e non voltarsi indietro.

Noi, per i nostri lettori preghiamo Gesù che una volta illuminati dalla Bibbia, non si voltino con lo sguardo indietro. Il cammino evangelico non è semplice, ma è sicuro, certo e in avanti, nelle mani di Gesù! Resta per tutti una benedizione di Dio: (Atti 15:17) Affinchè il rimanente degli uomini e tutte le nazioni, su cui è invocato il Mio Nome cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose a Lui note fin dall’eternità.  E’ vero dove è invocato il Nome del Signore, vi è la sua guida e la sua rivelazione per quelli che lo cercano. Il salmista scriveva (Salmo 34:4-5) Ho cercato il Signore, ed Egli mi ha risposto, m’ha liberato da tutto ciò che m’incuteva terrore. Quelli che lo guardano sono illuminati, nei loro volti non c’è delusione. Amen.

Conclusione

(Ev. Matteo 6:33) Cercate prima il Regno e la Giustizia di Dio

(Ep. Colossesi 3:1-2-3-4) Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla desta di Dio. Aspirate alle cose di lassù non a quelle che sono sulla terra. Poichè voi moriste e la vostra Vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con Lui manifestati in gloria. Come sono chiari questi passi: quelli senza lanterne, quelli che non si voltano, i quali alzano lo sguardo  lassù e sono stati risuscitati con Cristo, sono adatti a riceve dal glorioso Gesù, gloria per essere manifestati con Lui. Che evento prezioso e straordinariamente magnifico, sarà questo appello! Ci sarai anche tu?

Il Signor ci chiamerà con se

I tempi finiran,

E il mattin glorioso eterno spunterà.

Nelle sante sue dimore allor i suoi s’aduneran,

Quando il grande appello si sentirà.

All’appello noi saremo

Ed in ciel c’incontreremo;

All’appello noi saremo,

quando il grande appello in ciel si sentirà.

Ferruccio IEBOLE

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