PRESERO DELLE PIETRE PER TIRARGLIELE

(Ev. Giovanni 8: 59) Allora essi presero delle pietre per tirargliele, ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Il Signore usciva indenne da una disputa inconcludente per dei cuori ottusi e chiusi alla Verità, che aveva cercato di convincere con la potenza della sua Parola, avvalorata dalle Sacre Scritture che invece di far presa sugli ascoltatori, creavano un astio pernicioso e volgare nei confronti del Salvatore.

L’atto inconsulto della lapidazione corrispondeva a un odio senza motivazione, perché si poteva non essere d’accordo con il Signore senza per questo cercare di lapidarlo.( Salmo 69:4) Più numerosi dei capelli del mio capo son quelli che mi odiano senza ragione. Ancora: (Ev. Giovanni 15:25) Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza motivo. La lapidazione era un atto estremo che veniva riferito a gravi comportamenti, che esigevano lo spargimento di sangue come estrema punizione pubblica, senza che la mano dell’assassino fosse riconosciuta, per la quantità di pietre tirate  addosso alla vittima. Ma  nel caso di Gesù, il disegno evaporato nel proposito omicida, occultava anche un risvolto nascosto agli occhi dei presenti, una Scrittura doveva adempiersi. Chi la vedeva? Chi ne era a conoscenza o la ricordava?

Gesù aveva proferita una frase: (Ev. Giovanni 15: 24) Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste e hanno odiato Me e il Padre mio.  Dunque erano le opere e la Parola che essi rifiutavano di credere ed obbedire.

Un binomio inscindibile

È vero, le opere e la Parola sono i due mezzi che innestano la fede, che dispongono alla riflessione nel cospetto di Dio per riconoscere la Verità nella vita di Gesù. Lo Spirito Santo nel suo giudizio inappellabile per la bestemmia contro Lui, affermerà la punizione per quelli che convinti dalla Parola del Vangelo e dalle opere di Gesù, rifiuteranno coscientemente di riconoscere come divine le situazioni a loro favore, le respingeranno con odio senza ragione, come descritto prima. È triste, che la convinzione operata scientemente venga rifiutata e contraddetta in maniera così  odiosa verso Dio, che non potrà più accordare il perdono per questo gravissimo  peccato non più assolvibile.

La promessa annunziata al termine di questo episodio

Non aver colpa è il verdetto che Gesù pronuncia per ben due volte, verso i tutti suoi denigratori, quelli che lo volevano uccidere, ammantando di Grazia l’episodio di contestazione, e non tenendo conto dell’odio senza ragione di altri. (Ev. Giovanni 15:22) Se non fossi venuto e non avessi parlato loro,  non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. Dunque le parole e le opere testimoniano di Gesù come Salvatore, chi le rifiuta è responsabile di fronte alla giustizia divina. Gesù annunzia ancora (Ev. Giovanni 15:26) Ma quando sarà venuto il Consolatore che IO vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della Verità che procede dal Padre, Egli testimonierà di ME.

Orbene, nulla poteva sfociare in maniera più positiva per i peccatori, che avrebbero potuto usufruire di una guida più assoluta e permanente. Lo Spirito della Verità proceduto dal Padre e mandato dal Figlio, assicurava la testimonianza vera sull’operato di Gesù, vantandone il risultato conseguente cioè la salvezza dei peccatori.

Questa testimonianza particolare dello Spirito Santo intorno alla persona del Redentore, tenderà a rafforzare l’idea che Gesù è l’unico Mediatore donato agli uomini. Perciò l’opera dello Spirito sarà quella di convincere i peccatori, impiegando la sua testimonianza di Verità e spandendola con il Vangelo. Ecco perché chi si appresterà a contestare questa testimonianza sarà equiparato a un bestemmiatore contro lo Spirito (Ev. Marco 3:29) Ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato eterno.

Invece che delle pietre, una pietra angolare che riempie il mondo di sapienza e di speranza

Giobbe anticamente si interrogava su quale pietra angolare si appoggiava il mondo creato: (Giobbe 38:6) Su che furono poggiate le sue fondamenta o chi ne pose la pietra angolare? La risposta non vi era ancora, ma l’idea della pietra angolare si! Dunque quale era questa pietra angolare che doveva reggere il mondo, e soprattutto dare basamento alla nuova costruzione che edificata avrebbe stupito tutto il creato, cioè la chiesa, perché emanazione di intelligenza divina e di grazia? Quale sarebbero state le meravigliose forme e finizioni di questo nuovo edificio che vantava una pietra angolare  così preziosa come base?

(I Ep. Pietro 2:6-7) Infatti si legge nella Scrittura: ecco Io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso. Per voi che credete essa è preziosa; ma per gli  increduli la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, pietra d’inciampo e sasso di ostacolo. Ancora: (Ep. Romani 9: 32-33) Perché? Perché l’ha ricercata non per fede ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d’inciampo come è scritto: Ecco, Io metto in Sion un sasso d’inciampo e una pietra di scandalo ma chi crede in Lui non sarà deluso.

Una pietra con diverse qualità

L’analisi di questi due passi rivelano senza ombra di dubbio che la pietra angolare è una persona in cui credere per non essere delusi; il pronome Lui è eloquente, esso è una pietra che riveste qualità precise come scelta, preziosa, e che dona certezze. Qualità meravigliose adatte a un Salvatore magnifico e splendente. Dunque una pietra da considerare sul serio e come suggerito, ricercarla per avere comunione per la fede e non per opere umane. È una costante che la Parola ci inviti ad accostarci a Gesù con fede e non con opere, perché l’opera di redenzione l’ha già fatta Lui alla croce del Calvario, salvando tutti i peccatori. Egli è l’Agnello e il Salvatore del mondo.

 Notevole è la definizione di questa pietra angolare che nel cielo è considerata appunto scelta e preziosa, la quale rivela e mantiene in terra le stesse qualità, e che  ancora diventa basamento per una casa spirituale: (I Ep. Pietro 2:4- 5) Accostandovi a Lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati  per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Dunque una casa è in costruzione e il materiale per costruirlo sono delle pietre vive, che hanno assunto la qualità visiva e corporale della pietra angolare, in quanto rigenerate da Lui, sono edificate sul basamento e hanno per scopo quello di offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio.

Occorre stabilire che la casa non si avvale  di un corpo scelto, particolare, investito da chissà quale autorità clericale, ma tutti, uomini e donne sono autorizzati a offrire sacrifici spirituali, purché graditi a Dio, nel nome di Gesù, cioè secondo i suoi insegnamenti. A scanso di equivoci, possiamo qui stabilire che tutti diventano sacerdoti per un sacerdozio santo, uomini e donne, che esercitano la loro funzione negli ambiti in cui sono chiamati, con la differenza di luoghi privati o pubblici, da non confondere perché essere graditi e celebrare culti graditi, richiede l’obbedienza alle disposizioni bibliche ben documentate e scritte nella Bibbia.

Ad esempio nessuno potrà prendere un posto o una funzione che non gli è assegnata: (Apocalisse 21:14)  Le mura della città avevano dodici fondamenti e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell’Agnello. Ancora, (Ep Efesini 4:11) È Lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori per il perfezionamento dei santi, in vista dell’opera del ministerio e dell’edificazione del corpo di Cristo. Orbene abbiamo inteso che tutto è fatto con ordine per essere graditi a Dio e non con il disordine umano o la prevaricazione di alcuni. Certo è che tutti quelli che credono in Gesù e nel suo sacrificio vicario, sono considerate pietre vive e membri di un sacerdozio santo.

Un’altra visione della pietra angolare

La pietra angolare abbiamo letto, che può divenire e assumere l’immagine un sasso d’inciampo, di pietra di scandalo, di pietra rigettata dagli edificatori. Come possiamo distinguere i costruttori fasulli e contrari al disegno celeste e divino di redenzione?  Sembra che tra i costruttori, così definiti, non vi siano differenze; invece alcuni mischiandosi qui in terra, cercano di contrabbandare la loro posizione in mezzo ai veri edificatori, cioè assicurare che anche loro sono pietre vive.

Domanda: in che compagnia sei, in quale squadra ti trovi di edificatori chiamati e posti da Gesù, oppure da personaggi che fingono una adesione e un legame che in realtà non gli appartiene? Un metodo sicuro per scoprirlo è se hanno consapevolezza  di essere salvati e se in loro vive lo Spirito Santo che addita il cielo. Sovente anche le loro opere determinano la lontananza dalla fede, da quel sacerdozio spirituale e santo, perché guardano ai corpi dei loro fedeli per approfittarne  in modo sconcio, o per ridurli all’idolatria e alla perdizione eterna.

Conclusione

Noi speriamo che i nostri lettori sappiano di essere chiamati ad assumere le funzioni di sacerdoti santi dell’Iddio vivente e vero e a riconoscersi in Cristo pietre vive. Un caro saluto a tutti i lettori.

Ferruccio Iebole

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