NON ARRIVANO A MATURITA’

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

 

Per chi lo desidera è disponibile il vol. 3 che raccoglie i nuovi articoli di Ferruccio Iebole. Il volume e la spedizione sono gratuiti e disponibile per tutti coloro che ne faranno richiesta qui, su fb, su info@lamostradellabibbia.com o 3334371113 (Corrado)

Sono disponibili ancora alcune copie del vol. 1  e vol. 2 (anch’esse gratis)

foto vol.3

 

L’evangelista Luca nel capitolo otto del suo Evangelo riporta la parabola del buon seme che porta frutto. In un altro paragrafo  narra di come le donne guarite e liberate da problemi gravi nel corpo e nello spirito, seguissero con riconoscenza Gesù, mettendo a sua disposizione i loro beni materiali, per il sostentamento del Maestro e dei dodici. Il Moltiplicatore dei pani sebbene non avesse bisogno di altri per il suo mantenimento, si avvaleva dei servizi di queste donne per esaltare qualsiasi azione buona verso di Lui, e per come i frutti del buon seme caduto in terra fertile, fossero ben visibili nell’assistenza di quelle dame da Lui beneficate. E’ notevole come le donne fossero state liberate dal Signore  da spiriti maligni, da malattie e da demoni, per ribadire che la lotta contro le forze del male era un combattimento continuo, e protratto nel tempo, per cui sempre presente nei movimenti del Maestro. Il fatto che il Salvatore ponesse l’accento sull’azione deleteria e di contrasto sfacciato contro i misteri del regno di Dio, lo metteva in grado di spiegare tramite le parabole il disegno della salvezza mediante la ricezione della Parola di Dio. Purtroppo gli insegnamenti pur elementari di Gesù non venivano compresi dai discepoli, per cui occorreva una ulteriore spiegazione.

Conoscere i misteri del regno di Dio.

(Ev. Luca 8:5) Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; bisogna dire che il seminatore semina con speranza e il seme è di comprovata qualità, tale da produrre molto frutto. (Ev. Luca 8:11)  Il seme è la Parola di Dio. Il seme che sarà sparso è simile ai misteri del regno dei cieli cioè di Dio, che fa scendere in terra la semenza autorevole per la salvezza degli uomini peccatori che sono inconsapevoli del progetto, ma dall’uso del seme si determinerà il risultato. Il primo approccio è che una parte del seme cade lungo la strada (V. 5) una parte del seme cadde lungo la strada, fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. La spiegazione del passo consiste nel rilevare come il pestare del seme, voglia significare la poca cura per il messaggio di vita proposto dal Signore.

La via è quella larga, piena di impegni e di distrazioni per i passanti; perché preoccuparsi di un po’ di seme, magari più avanti ve ne sarà altro in abbondanza; attendere perché indaffarati e rimandare a una ulteriore scelta, pare una buona prospettiva. Purtroppo gli uccelli del cielo non attendono i comodi o i piani degli uomini, il seme è mangiato e portato via. I progetti svaniscono in fretta perché il Diavolo e i demoni portano via la parola dal cuore affinchè non credano e non siano salvati. Desolazione  evidente, il seme era già nel cuore accolto in un luogo convenevole, sembrava destinato a crescere, invece una mano distruttiva si impadronisce delle Parole che evaporano senza portare a salvezza e a redenzione. Notevole è la rappresentazione del Diavolo  che si cala fin nel cuore delle persone per distogliere le coscienze dal Vangelo e dalla fede nel Seminatore.

Una roccia inutile, inaffidabile e non protettiva.

(Ev. Luca 8: 13) Quelli sulla roccia sono coloro i quali quando ascoltano la Parola la ricevono con gioia, ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo, ma quando viene la prova si tirano indietro. L’esteriorità della gioia ci interroga come in questi ultimi tempi si sia data enfasi a un Vangelo gioioso ma senza temperamento o struttura. Il pericolo chiaramente espresso in questo passo dalla prova, dichiara la siccità della roccia. E’ un masso fasullo, su cui è impossibile costruire  la fede perché sebbene l’aspetto esteriore sia quello di solidità, la roccia è un inciampo perché non possiede nemmeno una cavità per attingervi dell’acqua per il seme.

La gioia rumorosa di questi ultimi tempi, accompagnata da frastuoni di batterie o di chitarre elettroniche, di canzoni inneggianti a un finto amore da ricevere a piene mani da un Salvatore incredibile nei suoi gesti, lo schermo per vedere ogni tipo di filmati che adombrano la tavola dei simboli, pare illuda questi gioiosi nuovi adepti. Purtroppo la radice del seme è di breve durata non trovando alimento e il tempo invece di scorrere per la crescita, passa per portare la secchezza. Disastro annunciato nonostante il baccano, la parola cresce nella serenità dello Spirito, che come vento avvolge silenziosamente nella Verità, ammaestrando i nuovi convertiti d’acqua e di Spirito. Questi non si tirano indietro perché la meta è tracciata e perseguita con l’assistenza del Salvatore.

Delle spine soffocanti che impediscono la maturazione.

( Ev. Luca 8: 14) Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita e non arrivano a maturazione. Una tristezza paralizzante è quella di scoprire come quelli che ascoltano perché hanno  riconosciuto il messaggio di vita e salvezza, restino in seguito come il seme cioè soffocati. Il soffocamento è qualcosa di particolare. Quando Dio punì Sodoma e Gomorra usò quel metodo, il soffocamento progressivo vissuto dalle vittime con lucidità di ciò che stava avanzando, cioè con la mancanza di ossigeno e senza trovare scampo o aiuto, con una morte che faceva vedere la tutta la drammaticità del trapasso. Così è per quelli che hanno a cuore le ricchezze e i piaceri che soverchiano la mente e lo spirito. La predicazione del Vangelo non irrora il cuore, le spine da pianticelle innocue crescendo compiono un accerchiamento lento ma letale, fino a disperdere quel seme  che non arriverà alla naturale maturazione.

Un buon terreno per produrre un raccolto cospicuo.

Il finale della parabola è confortante, non v’è solo negatività negli atteggiamenti dei peccatori, vi sono quelli che credono nel Vangelo e sono salvati. Producono un buon raccolto che rallegra il Seminatore per la fatica impegnata e la costante cura prodotta dalla sua attenzione, per salvaguardare l’ammasso della produzione. Quelli che si accostano a Gesù con la fede maturata dall’ascolto della Parola, dimostrano un terreno fertile dove il seme, distanziato da quelle manifestazioni effimere propedeutici a risultati fasulli, porta la vera gioia e il compiacimento del Signore, come nel caso delle donne a lui consacrate.

 I misteri spiegati da Gesù consistevano appunto di guardare con uno sguardo profondo alle massime illustrate dal Maestro (Ev. Luca 8:10) Affinchè vedendo non vedano e udendo non comprendano. Sembra una contraddizione: il Vangelo visto attraverso la persona di Gesù e le sue parole udite e non capite; ma non è venuto per questo? E’ vero, Gesù dispone che ancora oggi ascoltino il Vangelo della Grazia, cioè la salvezza offerta a tutti indipendentemente dai loro peccati. Il Vangelo però compie una selezione in base alle risposte dei cuori e li, si realizza la contraddizione di chi ascolta senza intendere e di chi vede ma resta cieco. La fede deve maturare alimentandosi dall’amore di Cristo, se il Redentore è vissuto con sufficienza non esploderà nulla. Se la sua luce e la sua voce troveranno spazio nel cuore di qualche peccatore, allora la raccolta sarà efficace e duratura. La messe dice il Signore è matura e va raccolta. Il giorno di Cristo nella sua gloriosa apparizione sentenzierà proprio questo, un adunamento di tutti i credenti per essere sempre con il Salvatore.

Portare frutto con perseveranza.

(Ev. Luca 8:15) La ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza. L’azione benefica della Parola di Dio trasforma il cuore in onesto e buono, prendendo forma dalle virtù del Redentore, mansueto e umile di cuore. Il credente si ritrova perciò impegnato nella testimonianza con queste qualità e con la possibilità di glorificare il nome del Salvatore e del Padre Celeste. Ciò che auspichiamo  è che i nostri cari amici che continuano e leggere le nostre semplici note, possano giungere a maturazione nella conoscenza del Signore Gesù, senza che quegli intoppi ben illustrati dalla Scrittura, possano distrarre dalla visione del Cristo e dalla sua benefica azione di conversione. Cordiali saluti a tutti.

Ferruccio Iebole.

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