IL VANGELO CHE VI HO ANNUNZIATO
Paolo parlando della resurrezione di Gesù Cristo menziona il fatto di come sia stato annunziato il Vangelo ai Corinzi, a meno che dice (I Ep. Corinzi 15:2) “non abbiate creduto invano”. Vi sono due affermazioni dell’apostolo: una come è stato annunziato l’Evangelo, l’altra se è stato creduto in maniera corretta. In un mondo nel quale tutti parlano di Vangelo, quelli che non sanno nulla, ma per darsi importanza parlano di mistero del Vangelo, altri che usano il Vangelo per torcerlo a propria perdizione, infine altri ancora che hanno ascoltato il messaggio ma non l’hanno ne controllato, ne ascoltato con profitto, cioè l’avevano ascoltato invano. Vorremmo chiedere incoraggiando chi ci legge, come hai ascoltato il Vangelo? Hai raggiunto la convinzione che Paolo elenca in questi passi? si è sempre in tempo a chiedere al Signore di aprire il suo scrigno di conoscenza e Grazia per raggiungere lo scopo della predicazione del Vangelo: la vita eterna.
Le specifiche caratteristiche dell’Evangelo nel capitolo quindici di I Ep. Corinzi
- Il Vangelo si annunzia, se lo si è ricevuto dal Signore stesso, (V.1-3)
- Il Vangelo e la sua Verità si riceve nel cuore, (V.1)
- Nel Vangelo si sta saldi in quello che si è ricevuto.(V.1)
- Il Vangelo ricevuto con la fede, salva se ritenuto; se ascoltato invano non produce nulla,(V.1)
- Il Vangelo annunzia che Cristo morì per i peccati secondo la Sacre Scritture,(V.3)
- Il Vangelo conferma che Cristo fu seppellito, che è stato risuscitato il terzo giorno secondo le Sacre Scritture, (v.4)
- Il Vangelo conferma che Gesù è apparso dopo la resurrezione a Cefa, ai dodici, a Giacomo e a Paolo e a cinquecento fratelli. (V. 6-7-8-9)
Dunque il Vangelo è una proclamazione della Verità perché da essa viene la fede genuina che salva, è scevra di speculazioni umane per fare dei proseliti o dei discepoli del solito guru, ma contribuisce a dare vita eterna a chi lo riceve nel cuore con sincerità e ravvedimento. Il Vangelo ricevuto nel cuore, non è un esercizio filosofico che attende il nostro consenso intellettuale ed emozionale, no è qualcosa di dinamico e vivo che rende sicuri e saldi nella Verità che si è ascoltata. Il prodotto della predicazione è la vita nuova di Cristo che si inserisce nello spirito del credente, se invece si è ascoltato invano, si entra a far parte degli schernitori e dei dileggiatori del messaggio.
Il Vangelo di Cristo è una forza dirompente (I Ep. Corinzi 1:24) Predichiamo Cristo potenza di Dio e Sapienza di Dio; potenza di Dio per chi crede, che annunzia la morte del Salvatore come offerta riconciliatrice con Dio e che annulla la forza del peccato, offrendo in cambio la Grazia di Dio per essere perdonati eternamene. Le Sacre Scritture, cioè la Parola di Dio conferma che i fatti narrati nel Vangelo sono la realizzazione delle profezie, che Gesù è il Messia e nello stesso tempo il Redentore dell’umanità. La sua resurrezione in conformità alle Sacre Scritture, è il sigillo da parte di Dio che il sacrificio della croce è sufficiente, se creduto per fede, a salvare le anime perdute che si ravvedono e vanno a Gesù in fiducia. Infine Gesù è apparso ai fratelli e agli apostoli in progressione, per confermare tutto quello che Lui aveva fatto e detto, comprese le promesse del suo futuro regno. Paolo concludeva il suo ragionamento con: (I Ep. Corinzi 15:11) Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.
Una verifica necessaria
Paolo si esprime così: (I Ep. Corinzi 15:1-2) Nel quale state anche saldi mediante il quale siete salvati. Orbene il Vangelo predicato in uniformità sia dagli apostoli che da Paolo, propone la salvezza ed è qui che io ascoltatore del Vangelo devo sapere se sono un salvato, se appartengo alla schiera di Gesù che è morto per i miei peccati. La verifica è molto semplice: (I Ep. Corinzi 12:3-13) Nessuno può dire Gesù è il Signore se non per lo Spirito Santo… Tutti siamo stati battezzati in un unico corpo…e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. Dunque se l’ascolto del Vangelo ha prodotto una reale confessione che Gesù è il Signore della mia vita, confermata dalla presenza nel mio cuore dello Spirito Santo, vuol dire che sono stato abbeverato alla fonte dell’acqua viva, che il battesimo mortale subito da Gesù è il mio battesimo, ora proclamo nella fede che Gesù è il mio Signore sotto la guida dello Spirito di Verità.
Questa è la sintesi della fede per decidere cosa vuol dire essere cristiano, se abbiamo altre attitudini o convinzioni è bene confrontarle con le Sacre Scritture. I fatti che riguardavano Gesù erano controllati mediante la Bibbia; anche noi dobbiamo confrontarci sinceramente con ciò che dice il Vangelo in tutta onestà, per vedere la nostra posizione alla luce della Parola di Dio.
Ma io ho già una religione, come posso pensare che non sia cristiana?
Molti miei amici mi fanno questa affermazione. Bene, io non voglio disturbare la fede di nessuno, ma esorto ad avere conferme affinché la fede in cui crediamo si rafforzi e ci convinca di essere nella Verità. La fede non ha dubbi, perché anche se della Bibbia non capiamo tutto, sappiamo che se chiediamo con fiducia avremo le giuste risposte da parte dello Spirito e da Gesù. Perciò dobbiamo essere convinti che Gesù non ha fondato una religione cristiana, ma piuttosto ha proposto una relazione personale tra Lui e Me. Se sono persuaso come dice: (I Ep. Corinzi 15:22) Poiché come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo tutti saranno vivificati, vuol dire che come morto ho bisogno di un Salvatore, non di una religione umana. Questo è l’annunzio del Vangelo, Gesù è venuto a salvare ciò che era perito, io ero perito, solo l’intervento di Gesù tramite la sua Parola mi cambia prospettiva, mi da una nuova vita. (I Ep. Corinzi 15:20) Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. È vero, Lui detiene le primizie dei morti nel senso che la sua enorme e potente mano assicura chi crede in Lui, in un destino unito alla sua glorificata persona. Chi crede in Cristo non ha dubbi sul suo futuro, sul paradiso perché sa che già è pronto e non dipende dalle sue più o meno opere di misericordia compiute, ma è pronto in virtù di Gesù che l’ha preparato e lo dona per grazia a chi crede.
Conclusione
Ecco perché invitiamo i nostri lettori a farsi trascinare benevolmente dal Vangelo, prendendolo in esame con circospezione sia le parole ragionate, che il modo di intenderle. (I Ep. Corinzi 15:49) E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste. È una vera consolazione sapere il futuro di gloria, che i credenti saranno sottoposti per virtù e amore di Gesù. Ancora un ultimo verso prima di salutarci: (I Ep. Corinzi 15: 58) Perciò fratelli miei carissimi state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la nostra fatica non è vana nel Signore. Che splendide parole di incoraggiamento dell’apostolo Paolo, che ribadisce ancora una volta di essere saldi e fermi nel Vangelo udito e confrontato nella Parola scritta. Auspichiamo che queste note possano essere di sprone e di sostegno a chi è incamminato nella via della Verità. Ricordiamo che il Signore dispensa la sua Parola di vita a chi lo cerca onestamente.
Un caro saluto a tutti.
Ferruccio Iebole
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