ANDARE OLTRE
(II Ep. Giovanni V. 9) Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Un vero e concreto ammonimento della Parola di Dio, ci induce a riflettere cosa vuol dire andare oltre e non rimanere nella dottrina di Cristo. Già, qual è questa dottrina di Cristo che ogni chiesa o movimento sbandiera, accreditandosi come eredi di Gesù, suoi fedeli seguaci che di più non si può, e che ripetono gesti e parole dette dal Salvatore? Questa dottrina perché non può essere travalicata, modificata e adattata ai nostri tempi e ai nostri costumi? Rispondere con argomentazioni umane sarebbe poca cosa, forse vi sarebbero approvazioni e consensi, ma quell’oltre, “invalicabile” sarebbe frantumato e disperso fragorosamente.
Cosa è la Verità
L’apostolo Giovanni nella sua seconda lettera pone senza dubbio un avvertimento di notevole importanza per verificare la qualità della nostra fede, per rimarcare e distinguere se ciò che crediamo sia la Verità vera, e se questa corrisponda a tutta la Scrittura, fonte di Verità rivelata e inalienabile per la vita spirituale del credente in Gesù Cristo. Dunque vogliamo guardare alla Parola di Dio e ispirarci ad essa, per essere della Verità e perché il nostro pensiero sia arginato dal non andare oltre. Oltrepassare è un valico non consentito, perché i rischi dell’errore sono in agguato e il risultato effimero assicurato dalla superbia spirituale e dalla stoltezza umana, non è previsto come utile e proficuo dalla Bibbia. Perciò vogliamo rimanere nei confini certi della Parola di Dio, nella Bibbia e nell’Evangelo, guidati dallo Spirito Santo divino maestro e rivelatore dei misteri di Cristo. Dunque, Giovanni avanti ogni cosa, parla della Verità, ben prima della dottrina, perché essa è assimilabile a una cornice che riquadra la Verità, ne indica i confini e gli scopi. Orbene la Verità è caratterizzata dalla presenza di Dio Padre e da Gesù Cristo che dispensano nella Verità e nell’Amore divino: Grazia, Misericordia e Pace, riscontrabile nella vita dei credenti e non solo come affermazioni vuote di significato.
Le parole di Giovanni sono chiare ed evidenti (II Ep. Giovanni V. 2-3) a motivo della Verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno: grazia, misericordia e pace saranno con noi, da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, il Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Orbene come intendere questi passi? ecco la risposta: Il Padre e il Figlio fanno confluire nel nostro cuore, se esso si apre, il loro Amore e la loro Verità, non quella degli addetti religiosi, ma quella celeste accompagnata dalla Grazia, dalla misericordia e dalla pace. Senza la dimostrazione effettiva di queste tre virtù, ci troveremmo dinanzi a una religione cara agli uomini, ma non difronte alla manifestazione della Verità. Quelli che vantano particolari accessi a Dio, che parlano in nome di Dio, negando la grazia di Dio, la misericordia di Gesù e la pace dello Spirito, parlano per conto di un altro dio, un dio dell’errore o della guerra, un dio bugiardo, senza parola, bisognoso di interpreti umani falsi e impostori, i quali aizzano cuori lontani dalla Verità che la respingono nettamente, cioè un esercito di imbroglioni e simulatori immersi nella cialtroneria (II Ep. Giovanni v.7). Quelli invece avvicinati dalla Grazia e che ne traggono subito giovamento, iniziano un percorso nuovo apprezzando la misericordia di Gesù e la pace, che viene recata nel cuore dall’Evangelo.
Il cuore umano è lontano da Dio, pieno di peccato, ma la Verità evangelica lo coinvolge con la Grazia nella riflessione sull’opera della croce, dove Gesù ha pagato il prezzo di riscatto per gli uomini e salvarli dalla morte eterna. Quindi la Verità si conosce e ci comunica questo perdono dei nostri peccati attraverso il sacrificio di Gesù. Occorre perciò accettarlo per fede questo immeritato perdono, e iniziare come dice Giovanni (V.4) camminano nella Verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre; si, percorrere la via della Verità cristiana dimorando appunto nei confini della Verità di Gesù Cristo, tracciata inequivocabilmente dalla Bibbia.
Camminare nell’amore e nei suoi comandamenti
(II Ep. Giovanni v. 6) In questo è l’amore che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento in cui dovete camminare come avete imparato fin da principio. Orbene, occorre capire il grande significato della morte e della resurrezione di Gesù Cristo che ha adempiuto l’opera di riconciliazione tra gli uomini e Dio Padre, e promette vita eterna (V.3) sarà con noi in eterno. L’accettazione della Verità nel cuore di chi crede, produce amore per essa, per la Parola e per quelli che sono stati raggiunti dall’efficacia della Parola di Dio, cioè per i credenti in Cristo, quelli che credono nel suo nome e riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne, come ben afferma l’apostolo. Si, la fede è una fede pubblica, non è segreta o opaca da viverla sommessamente per proprio conto. La fede in Gesù Cristo è una fede che accomuna ad altri, i quali hanno avuto la stessa nuova nascita, d’acqua e di Spirito come sottolinea la Scrittura; è una fede che deve risplendere per illuminare e attirare chi è nelle tenebre della falsa religione. La fede cristiana si materializza come amore verso gli altri, cioè comunione intensa con i riscattati dal sangue della croce, che dimorano nella stessa dottrina (II Ep, Giovanni v.1) L’anziano alla signora eletta e ai suoi figli che io amo nella verità. Si, amarsi nella Verità perché essa unisce i credenti e li rende fruitori della pace di Cristo e dello Spirito.
I suoi comandamenti
Più volte l’apostolo Giovanni parla di comandamenti nelle sue lettere, per ricordare ai credenti come è composta la Verità biblica ed evangelica. (I Ep. Giovanni 4:19) Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo. Se c’è un primato, un modo di intendere e imparare l’amore per esternarlo ad altri, questo deriva dall’esempio rivelato da Dio in Cristo: nessun amore più grande e più puro è mai apparso in terra. Per questo se amiamo lo dobbiamo inevitabilmente a Lui. (I Ep. Giovanni 5:3) Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti e i suoi comandamenti non sono gravosi. Ora l’amore di Dio si manifesta così nel comandamento: (I Ep. Giovanni 3:23) Questo è il suo comandamento che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni e gli altri secondo il comandamento che ci ha dato. Di conseguenza: (I Ep. Giovanni 4:16) Noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto; Dio è amore e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. Come sono precise le parole bibliche e come sono sperimentabili dalla nostra fede, se ci abbandoniamo al loro effetto reale. Il Signore ci pone come scopo del suo amore, se ci lasciamo amare, saremo nella Verità e questa ci farà liberi dai condizionamenti di tradizione religiosa.
L’unico costo per noi è quello di riconoscere pubblicamente Gesù: (I Ep. Giovanni 4:15) Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. Chiarissimo, occorre riconoscere Gesù per avere Dio in noi; qualcuno dirà non è troppo? No! È la promessa che Dio solennemente compie a chi ha fede in questa Verità, promettendo la sua presenza sottoforma del Suo Spirito in noi, come guida.(I Ep. Giovanni 3:24) Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in Lui. Da questo conosciamo che Egli rimane in noi dallo Spirito che ci ha dato. Penso la Scrittura sia molto chiara e ci comunichi la Verità, anche se questa a volte sfugge alla nostra limitata comprensione, però la Verità non è un mistero o un punto inaccessibile, occorre solo ascoltare e far propria la comunicazione della Parola perché essa è vivente e dona vita. (Ep. Ebrei 4:12) Infatti la Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla, essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. Per questo citiamo sempre la Bibbia per non illudere con le nostre affermazioni, ma lasciando che la Parola convinca da sola i cuori dei nostri lettori.(I Ep. Giovanni 3:19) Conosceremo che siamo della Verità e renderemo sicuri i nostri cuori davanti a Lui.
E’ un esercizio fruttuoso quello di conoscere la Verità e rendere certo il proprio cuore difronte Dio, che ripagherà questo confronto con ciò che Lui dispone in Grazia, ovvero il Suo Amore e la Sua Pace. La Verità coinvolge dunque il nostro cuore, oltre alla nostra mente e intelligenza, lo Spirito Santo illumina e consola calmando lo stato di ansia, di insufficienza nella comprensione, facendoci crescere nella conoscenza della Parola di Dio.(I Ep. Giovanni 2:27) Ma quanto a voi, l’unzione che avete ricevuta da Lui rimane in voi e non avete bisogno di nessuno, ma siccome la Sua unzione vi insegna ogni cosa, rimanete il Lui come essa vi ha insegnato.
Questo passo è veramente illuminante; ci conferma che l’unzione dello Spirito Santo è presente quando ognuno di noi, per proprio conto, leggiamo la Bibbia; cioè lo Spirito Santo ci protegge come sotto una cupola di cristallo, per non subire influenze dell’errore, ma acquisire discernimento da quello che leggiamo. Questa guida è sufficiente per giungere alla Verità, per realizzare la fede in Gesù Cristo e ricevere la salvezza personale dell’anima nostra. La sintesi del messaggio è dunque questa: (I Ep. Giovanni 5:9-10) E la testimonianza di Dio è quella che Egli ha reso al Figlio Suo, chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso al proprio Figlio. E’ splendente il concetto affermato da Giovanni; esso dichiara che Dio ci rende in noi stessi la Sua testimonianza; un fatto meraviglioso essere raggiunti da questa comunicazione, eppure è così, il Signore non mente; quindi noi pervenuti alla Verità crediamo ciò che Dio rivela del Figlio Suo e Salvatore nostro, ovvero: (I Ep. Giovanni 5:11) E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Figlio Suo.
La vita eterna è nel Figlio
Orbene, tutto sembra chiarito, Dio fa grazia in Cristo e ci promette vita eterna, confermata dalla pace dello Spirito Santo che pervade il cuore di chi crede, di chi realizza la fede in quella testimonianza e nell’opera di Gesù, e come dicevamo prima, non va oltre e rimane in questa dottrina. Si abbiamo capito che questa è la Verità di Dio, Lui la garantisce con il Suo Spirito e la riquadra come la dottrina della salvezza per tutta l’umanità. Ecco perché non vogliamo deflettere da questa dottrina, avendola capita nella semplicità della Parola di Dio e per questo motivo vogliamo citarla per i nostri cari lettori. Si diceva di camminare nella Verità, ecco lo scopo, rendere testimonianza all’Evangelo, a questa buona notizia di Dio che opera in Grazia verso l’uomo peccatore. Molte persone hanno capito Gesù Cristo come Salvatore del mondo, ma non sono disposti a farlo diventare il proprio personale Salvatore; perché?
Evidentemente non è ancora cresciuta la fede. Il motivo? ( I Ep. Giovanni 2:16) Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non viene dal Padre, ma dal mondo. Si, l’influenza del mondo impedisce lo sviluppo della fede, chi non crede al Figlio non crede in Dio, anche se afferma il contrario. Occorre che l’impedimento dell’incredulità sia tolto di mezzo, per andare con fiducia al Salvatore. (I Ep. Giovanni 1:7) Ma se camminiamo nella luce come Egli è nella luce….il sangue di Gesù Suo Figlio ci purifica da ogni peccato. Notizia straordinaria! Camminare con Dio ed essere purificati dai nostri peccati; è una dottrina veramente sconvolgente, perché tutti vorrebbero purificarsi a modo loro dai peccati, invece la Bibbia ci conferma di un solo modo di purificazione affinchè la confessione riceva l’assoluzione. Non saranno certamente i vari trucchi umani che assolvono dai peccati, molti vantano questi inesistenti poteri di perdono divino da far valere in terra e nel cielo. E’ falso!
Nessuno può cancellare i peccati e inutili sono le penitenze comminate da uomini senza scrupoli. (I Ep. Giovanni 1:9) Se confessiamo i nostri peccati Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Orbene, bisogna confessare a Dio direttamente i nostri peccati e la nostra incredulità, e attendere il suo immancabile perdono che si fonda sul sacrificio di Gesù, che ha pagato il nostro debito con il suo purissimo sangue. Questo sacrificio propiziatorio è quello che cancella i peccati degli uomini: (I Ep. Giovanni 2:1-2)…. E se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un Avvocato presso il Padre, Gesù Cristo il Giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Una certezza in più
(I Ep. Giovanni 5:20) Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere Colui che è il Vero; e noi siamo in Colui che è il Vero, cioè nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. Non vi sono dubbi di sorta, sull’identità di Gesù, vero Dio e vita eterna per chi pone la sua fede, nata dall’ascolto della Bibbia e confermata nel cuore dallo Spirito Santo.
Conclusione
Abbiamo compreso: (I Ep. Giovanni 2:12) Figlioli vi scrivo perché i vostri peccati sono perdonati in virtù del Suo nome. E’ sicuro: questa dottrina Vera del perdono dei peccati sulla base del sangue di Cristo e della fede nel Suo nome, riempie di gioia chi se ne appropria e lo fa prosperare nel cammino cristiano. Noi non vogliamo andare oltre ciò che la Bibbia afferma con lo scritto e come ci consiglia. E’ quello che speriamo anche per i nostri cari amici che costantemente ci leggono e che ringraziamo.
Lungo rivi queti ombrosi,
la sua gregge Iddio conduce,
E in ameni paschi ombrosi,
A giacere poi l’adduce,
Del suo nome per l’amore,
l’alma mia ristoro avrà,
Il Signore è il mio Pastore,
Nulla mai mi mancherà,
Il Signore è il mio Pastore,
Nulla mai mi mancherà.
Ferruccio IEBOLE
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