LA MIA GRAZIA TI BASTA

Un titolo così perentorio (II Ep. Corinzi 12:9) può sembrare persino eccessivo se non conoscessimo profondamente il nostro Dio, che agisce proprio in virtù e con il fine della Grazia, utilizzando le più svariate occasioni per attirare a Se i peccatori,  alla sua comunione e salvezza. (Ep. Galati 1:6) Vi ha chiamati mediante la Grazia di Cristo; infatti nel saluto all’inizio della lettera, Paolo dice: (Ep. Galati 1:3-4-5) Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato Se Stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio secondo la volontà del nostro Dio e Padre, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. E’ veramente un pensiero esplicativo in tutti i sensi, che ci accerta sulle reali intenzioni divine nei confronti di chi crede, come il Signore ha predisposto ogni cosa, anche nei dettagli più piccoli, per arrivare al fine della redenzione umana mediante la fede in Gesù.

Un grande cartello indicatore

Durante certi percorsi nelle strade ci imbattiamo in cartelloni pubblicitari che attirano l’attenzione di noi viaggiatori per le dimensioni enormi e per il messaggio promozionale secco e penetrante, senza fronzoli distorsivi. Dunque nel caso della Grazia il medesimo concetto viene sbandierato non per pubblicità o reclam, ma per accertarci della Verità. La Grazia riguarda Dio che la dona,  riguarda il peccatore che la riceve, se l’accetta e l’accoglie per la fede. E’ una Grazia adeguata e sufficiente per salvare i peccatori perché si avvale di un risultato appagante la giustizia di Dio, perché opera risolutiva e perfetta di Gesù. Purtroppo su queste conclusioni e sul risultato della croce si sono formate nei secoli incrostazioni  e oscurità, che impediscono la chiara visione di cosa sia la Grazia e cosa Gesù abbia realizzato in favore dei peccatori. Sottrarci dal presente secolo malvagio è un grande passo in amore che Gesù compie verso noi. Paolo poteva commentare a proposito dell’Evangelo con le parole: ( Ep. Colossesi 1:6) Porta frutto e cresce come avviene anche tra di voi dal giorno che ascoltaste e conosceste la Grazia di Dio in verità. Orbene, occorre sottolineare che: (Ep. Colossesi 1:13) Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportato nel regno del suo amato Figlio. Perciò dopo una sottrazione dal tempo malvagio, il Signore interviene con liberazione e trasporto in una dimensione regale come il regno di Cristo. Bisogna però ascoltare e conoscere questa Grazia cioè il messaggio comunicato dall’Evangelo al nostro cuore e crederlo ardentemente.

Il fine del trasporto

(Ep. Colossesi 1:22) Ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di Lui (Gesù) per mezzo della Sua morte, per farvi comparire davanti a Se santi, senza difetto e irreprensibili. Un programma eccezionale quello della morte di Gesù: (Ev. Giovanni 19:15) Allora essi gridarono <Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo>. Non sembrava un grande successo dal punto di vista umano quello ottenuto da Gesù, se dopo molto bene eseguito per i deboli, miracoli dispensati in favore del popolo malato e affamato, predicazione dell’Evangelo del Regno, per ricevere alla fine un simile trattamento.  Invece da quella apparente sconfitta e morte, una mano invisibile divina in benedizione degli uomini, operava con amore e con grazia. Capire quanto il Signore Gesù ha fatto richiede una rivelazione potente ma predisposta per tutti, Paolo testimonia: (Ep. Galati 1:12) Perché io stesso non l’ho ricevuto, ne l’ho imparato da un uomo, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo.

E’ evidente che non tutti i credenti sono fermati sulla via di Damasco, ma il principio è lo stesso perché fermati nella via della morte; l’Apostolo poteva soggiungere (Ep. Galati 1:15) Mi ha chiamato mediante la Sua Grazia. Punti fondamentali la Grazia e la Rivelazione per intendere (v. 16) di rivelare in me il Figlio. Eloquente: rivelare in Me, non in una religione, a un ecclesiastico particolare o a un  mio simile, no a Me, il valore della persona del Figlio e la sua opera. Come è possibile un così straordinario atto di Dio nei miei confronti, io che non sono nessuno e ho difficoltà a recepire cose meravigliose? Risposta: (Ep. Galati 3: 2) Avete ricevuto lo Spirito Santo per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Qui sta l’assunto, pensiamo di meritare la salvezza con le nostre forze, o rinunciamo avvalendoci della predicazione della fede nella Grazia di Cristo e della guida dello Spirito? Cosa rispondiamo? Ancora un quesito: (Ep. Galati 5:5) Colui che dunque vi somministra lo Spirito e opera miracoli tra di voi, lo fa per mezzo delle opere della legge o con la predicazione della fede? Rispondiamo al Signore in tutta onestà, ognuno per proprio conto.

 Una dimensione di fede nei miracoli

Il Signore  è Colui che opera miracoli, ma riconoscerli è abbastanza difficile essendo materia spirituale; racconto un episodio capitato tra il 1920-1930: un fratello invocava le preghiere dei credenti vicini presso Dio per l’operazione di cataratta che doveva subire, essendo ancora un intervento agli albori e rischioso. Dopo la riuscita impresa e riacquistata la vista, quel credente attribuiva come un miracolo di Dio la guarigione. Oggi senza titubanze andiamo all’ospedale e con un intervento di routine abbiamo i medesimi risultati. Era un miracolo o una suggestione? Quello che racconta la vicenda è che aldilà di ogni valutazione soggettiva, resta ferma una impercettibile benedizione del Signore su tutti, la quale sfugge se non compresa, ma rimane stabile e salda per governare gli eventi con giustizia e trarre da cuori riconoscenti la gratitudine, il ringraziamento e la lode per il suo Nome. Come diceva Paolo (Ep. Galati 2:21) Io non annullo la Grazia di Dio perchè se la giustizia si ottenesse per mezzo della legge, Cristo sarebbe dunque morto inutilmente. Amen.

Lo stecco nella carne di Paolo

Alcune volte dobbiamo confessare che si passa per prove le quali tendono a non scomparire e producono effetti preoccupanti per chi possiede una fede non ben radicata e salda nella Parola di Dio. Commentando la sua malattia l’Apostolo riconosceva (II Ep. Corinzi 12:7-8) Mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi affinchè non insuperbisca, per tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me. Sembrerebbe a prima vista che neppure la preghiera possa cambiare le cose, eppure era Paolo non uno qualunque! La conclusione si fermava e risiedeva in quelle parole:  (Ep. Galati 2:20) Sono stato crocifisso con Cristo; non sono più io che vivo ma Cristo vive in me! Ecco spiegata la fiducia in Dio nonostante le difficoltà di dover sopportare una presenza sgradita, come subire uno schiaffeggiamento tormentoso, continuativo e satanico. Era comunque un’immensa gioia per la Grazia ricevuta che Paolo sintetizzava così: (Ep Galati 2:16) L’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Cristo e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo. Questo era ciò che Paolo predicava.

La Verità del Vangelo ci affranca per l’eternità

Dunque Paolo dopo aver camminato rettamente nella Verità, (Ep. Galati 2:5) affinchè la Verità del Vangelo rimanesse salda, e aver predicato (Ep. Galati 1:23) predica la Fede, concludeva come accennato, pensando al futuro di santità, in assenza di difetti e di irreprensibilità, qualità che solo Dio potrà attribuire a quelli con la fede esclusiva in Cristo e che hanno ricevuto in dono Grazia e Pace. Preghiamo il Signore che tutti i nostri lettori possano comprendere l’Evangelo della Grazia, per realizzare la loro salvezza nel Salvatore Gesù. Auspichiamo la luce dello Spirito per essere illuminati nella rivelazione.

Ferruccio IEBOLE

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