DELLA NOSTRA COMUNE SALVEZZA

Giuda voleva scrivere della comune salvezza e lo compiva, ponendo in risalto la misericordia, la pace e l’amore di Dio, virtù indispensabili che accompagnate dall’opera salvifica di Gesù, in favore dei peccatori, concorrono per raggiungere il traguardo della fede, perciò della salvezza di tutti i credenti in Cristo.

(Ep. Giuda v. 3) Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato  costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre.

Entrare nel pensiero di Giuda per scoprire le motivazioni della sua lettera è un esercizio fruttuoso e appagante, per arrivare a capire dove l’apostolo vuole parare con le sue esortazioni. Quindi è bene scomporre il versetto per una più facile analisi:

  1. Un gran desiderio è alla base dello scritto; desiderare vuol dire auspicare e impegnarsi perché il progetto sia avviato e persegua un obiettivo cioè quello della comune salvezza: comune vuol dire su basi accettate e condivise da un certo numero di credenti, che riconoscono l’origine divina delle parole progettuali.
  2. Di scrivervi; non solo una somma di concetti espressi a parole o in predicazioni, ma scritte onde contemplare la verifica dei pensieri e delle dottrine perchè fossero rese evidenti e permanenti, in una eredità inalienabile, e perché chi sarebbe divenuto possessore della fede, si ritrovasse a essere consolato dalla giustezza dei concetti e indirizzato nella via unica della redenzione.
  3. Costretto; una forza superiore induce a compiere il desiderio dello scrivere, questa potenza è la libera volontà dello Spirito Santo, che impossessandosi dell’ardore dei credenti, li dota di doni particolari e di ispirazione per concludere positivamente il progetto di scrittura.
  4. A farlo; il traguardo del testo non dipende solo da desiderio o dalla costrizione cui si può disattendere, occorre farlo, realizzarlo, renderlo visibile in una realizzazione pregevole e comprensibile. Giuda lo farà con immensa gioia.
  5. Per esortarvi; uno degli scopi dello scritto, della lettera, è l’esortazione, cioè il mezzo per dare una spinta, un aiuto e una cooperazione nel fine del redatto, nella potenza delle parole adatte a incanalare la luce per meditare e progredire nella conoscenza di Dio.
  6. A combattere strenuamente; Il cammino della fede implica diversi aspetti, di riflessione, di gioia, di sofferenza e di combattimento ecc. Giuda comunica che la fede cioè la dottrina insegnata, va difesa strenuamente, con dedizione e strategia sapiente derivante dalla Scrittura, senza arretramenti nella Verità comunicata e compresa mediante la Grazia di Cristo e la guida dello Spirito Santo.
  7. La fedetrasmessa ai santi una volta per sempre; sulla trasmissione della Verità della Parola, non vi sono dubbi di sorta, è vera! Per questo motivo gli attacchi alla Bibbia sono sempre stati nei secoli inauditi, virulenti o subdoli. L’affermazione della dottrina richiede una lotta, ma il risultato vittorioso è sicuro, niente può ostacolare la trasmissione dell’Evangelo, della buona notizia che Gesù è il Salvatore, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo e salva gratuitamente chi si affida a Lui. Questa fede possiede una caratteristica è stata trasmessa una volta per sempre, quindi sussiste nell’eternità, è immutabile e non bisognosa di modifiche o revisioni. Chi si arroga il diritto della manipolazione è nell’errore e nella mala fede, perché cerca di offuscare una cosa inalterabile, dimostra anche di non aver nulla a che spartire con la santità, ricevuta dai semplici lettori della Bibbia e di non aver ricevuto la vita insita nelle Sacre Scritture.

Argomentazioni pertinenti

Per rendere congruo l’insegnamento sprizzante e manifesto dall’Epistola, Giuda argomenta proponendo una riflessione su tre elementi del creato, ponderando attentamente sopra:

  1. Gli uomini, finti credenti
  2. Gli angeli , divenuti diavoli
  3. Le città o i cittadini, simulatori in negativo per eccellenza.

Infine nominando tre uomini dell’Antico Patto che rappresentano tre personaggi con modi di procedere degni di riprensione e di giudizio da parte di Dio; essi sono:

  1. Caino
  2. Balaam
  3. Core

Essi ricoprono il ruolo di esempi negativi per il popolo dei riscattati, e ammonimento per assumere un comportamento di veri testimoni della Verità. Con l’elencazione di questi modelli, Giuda passa in rassegna i comportamenti, per contro dice: (Ep. Giuda v. 17) Ma voi carissimi, ricordatevi di ciò che gli Apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto. Utilissimo suggerimento.

Dunque: (Ep. Giuda v. 4-5) Perché si sono infiltrati fra voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la Grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo. Ora voglio  ricordare a voi che avete da tempo conosciuto tutto questo, che il Signore dopo aver tratto in salvo il popolo dal paese d’Egitto, fece in seguito perire quelli che non credettero.

L’analisi del testo è chiaro; gli uomini finti sono:

  1. Infiltrati; senza i requisiti per formare una comunità,
  2. Condannati; recano un verdetto di disapprovazione,
  3. Dissoluti; concorrono ad atteggiamenti negativi quali corrompere il culto a Dio,
  4. Sgraziati; tramutano la gratuita Grazia di Cristo in qualcosa di prezzolato,
  5. Negazionisti; negano la dignità del solo Padrone e Signore,
  6. Giudicati degni di morte; con addosso la condanna di morte eterna e di separazione dalla vita,
  7. Increduli; estranei alla Verità perciò destinati alla lontananza da Dio, perchè indesiderati e non adottivi.

(Ep. Giuda v. 6)Egli ha pure custodito nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del giudizio, gli angeli che non conservarono la loro dignità e abbandonarono la dimora.

Gli angeli sono:

  1. Custoditi nelle tenebre,
  2. Guardati in catene eterne,
  3. Appartati per il giorno del giudizio,
  4. Reputati senza dignità celeste,
  5. Senza la gloriosa dimora,
  6. Simili al procedere delle città impenitenti.

(Ep. Giuda V. 7 a 10) Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno. Ciò nonostante anche questi visionari contaminando la carne nello stesso modo, disprezzando l’autorità e parlano male delle dignità. Invece l’arcangelo Michele quando contendeva con il diavolo disputando per il corpo di Mosè, non osò pronunziare contro di lui un giudizio ingiurioso, ma disse: <Ti sgridi il Signore!> Questi invece, parlano in maniera oltraggiosa di quello che ignorano e si corrompono in tutto ciò che sanno per istinto, come bestie prive di ragione. Guai a loro! Il verbo abbandonare è interessante, lo troviamo citato tre volte nel capitolo 1 dell’Epistola ai Romani su argomenti analoghi.

Il terzo esempio le città o i cittadini sono:

  1. Abbandonano volontariamente il posto di città esempio, assegnato da Dio nei confini del mondo,
  2. Si abbandonano alla fornicazione e ai vizi contro natura con i loro cittadini,
  3. Porteranno una pena eterna con un fuoco inestinguibile,
  4. Cittadini visionari, che contaminano la carne; questi abitanti sono avvezzi alle visioni spiritiche, agli oroscopi, alle idolatrie, con lo scopo di introdurre i loro poteri sui corpi dei loro simili e adepti alle sedute religiose,
  5. Disprezzano le dignità e parlano male, cioè spargono maldicenza sulle autorità,
  6. Parlano in maniera oltraggiosa di quello che non conoscono,
  7. Posseggono un istinto bestiale corrompendo ogni ragione.

Che tragici esempi scrive Giuda in questa epistola, affinchè i credenti ammoniti sappiano apprezzare la posizione di salvati, che possono combattere in tutta sincerità per l’affermazione della Verità proposta e capita per Grazia.

Ancora Giuda propone di guardare con attenzione alla via di Caino, ai traviamenti di Balaam e alla ribellione di Core. Tutti possono cercare nella propria Bibbia i racconti di questi personaggi, e scoprire come la loro storia sia di grande insegnamento per noi, per non ripetere certi errori così semplici da incorrervi, quando non si ubbidisce alla volontà di Dio.

La via di Caino

La via di Caino è quella della disubbidienza, dell’orgoglio umano rigettante la fede, il sentiero dell’inaugurazione dell’omicidio, la via del vagabondo e del fuggiasco dalla presenza di Dio, del primo costruttore di città. Per spiegare questa persona o quelli con l’indole come Caino, Giuda scrive: (Ep. Giuda v. 12-13) Essi sono delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, , due volte morti e sradicati; onde furiose del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in eterno. L’idea di Giuda è che i paragoni negativi presentati, esprimono chiaramente il rifiuto del Vento, l’instabilità e la negazione dell’influenza dello Spirito Santo con la sua benefica azione nella fede. Vediamoli:

  1. Macchie, screziature poco appariscenti ma di grande disturbo nei banchetti d’amore,
  2. Esseri sfacciati senza ritegno, perchè pensano solo al proprio narcisistico tornaconto,
  3. Nuvole senza acqua , senza la vita per far prosperare la natura con irrorazioni provvidenziali,
  4. Alberi, cioè creazioni vegetali per il sostentamento che interrompono il ciclo vitale dei frutti prodotti perla gioia e l’alimentazione, piante autunnali ovvero non più produttive, senza radici in terra cioè esposti alle correnti secche e prive di sussistenza,
  5. Onde, manifestazioni di potenza e forza furiosa, a volte distruttrice, in balia delle tempeste, sterile nell’economia degli uomini,
  6. Brutture, trasportate dalla forza delle onde come i rifiuti della creazione,
  7. Stelle erranti, non per indicare con la posizione ferma, punti cardinali per l’orientamento dei naviganti o dei viaggiatori.

I traviamenti di Balaam

(Ep.  Giuda v. 14) Anche per costoro profetizzò Enoc settimo dopo Adamo dicendo: Ecco il Signore è venuto con le sue sante miriadi per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi di tutte le loro opere di empietà da loro commesse e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno pronunciati contro a Lui.

Il percorso di Balaam è una via di tortuosa, non diritta con traguardo chiaro, dove un salario e il denaro sono simboli di corruzione. Altresì la voce d’animale simile a quella di uomo, un controsenso nella creazione, ci esprime una follia, un fatto straordinario, ma altresì la potenza di Dio più saggia dell’uomo stesso. (Ep. II Pietro 2:15) Lasciata la strada dritta si sono smarriti seguendo la via di Balaam, figlio di Beor, che amò un salario d’iniquità ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un’asina muta, parlando con voce umana represse la follia del profeta. Come risulta importante saper ascoltare la voce di Dio nella sua Parola, anche perché il giudizio contro gli empi è già pronunciato. Le sante miriadi di Angeli verranno con il Signore, per giudicare gli angeli che hanno disconosciuto la loro dignità e abbandonato il ruolo loro assegnato, lo stesso per gli empi impenitenti che rifiutano il vento dello Spirito e la Sua opera per convertirsi.  

La ribellione di Core

(Ep. Giuda v. 16)  Sono dei mormoratori, degli scontenti; camminano secondo le loro passioni, la loro bocca proferisce cose incredibilmente gonfie, e circondano d’ammirazione le persone per interesse.

 La storia di Core ci parla di individui che pretendono di essere santi, di aver la possibilità di avvicinarsi a Dio in base a un sacerdozio umano, immaginato e sopravalutato per fare impressione sugli sprovveduti, cioè come alcuni religiosi di oggigiorno che vantano entrature privilegiate presso Dio, ma che in realtà disprezzano la presenza di Gesù Cristo come unico Mediatore. Datan, Abiram e Core accusavano Mosè di volersi elevare come capo, invece erano loro a praticare nell’errore di esaltazione e gonfi d’ orgoglio. Il giudizio divino, un fuoco consumante rese giustizia a Mosè il servo. (Numeri 16:33)  Scesero vivi nel soggiorno dei morti, la terra si rinchiuse su loro, ed essi scomparvero dal mezzo dell’assemblea. La lapidaria punizione pone il dilemma di appressarci al Signore con le dottrine da Lui stabilite,  non con nostre intuizioni e i nostri percorsi religiosi. L’Evangelo ci soccorre in tutta la nostra condotta per piacere al Signore, affinchè la nostra testimonianza evangelica sia fruttuosa e positiva nella salvezza comune rivolta a tutti.

Manuale per i cristiani

(Ep. Giuda v. 20) Ma voi, edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo a vita eterna. Giuda  ci stupisce ancora nella via della salvezza, per l’intensità e la lucentezza negli intenti e suggerimenti  consigliati. Li riprendiamo per gustarli pienamente:

  1. Edificando, noi stessi e nella costruzione della Chiesa, dei salvati per grazia e per fede,
  2. Pregando, in ogni tempo per la guida indispensabile dello Spirito Santo,
  3. Conservando, l’amore di Dio in noi,
  4. Aspettando, la venuta in gloria di Gesù il Salvatore,
  5. Abbiate pietà, di chi non conosce ancora l’Evangelo, la Verità di Dio,
  6. Salvando, coloro che sono nella via della perdizione proponendo la fede in Cristo Gesù,
  7. Siano resi, Gloria, Maestà, Forza, Potere, prima di tutti i tempi, ora, e per tutti i secoli. Amen

Conclusione

Che piacevole programma quello proposto e consigliato da Giuda, il servo di Gesù Cristo, come afferma nel prologo della sua epistola, e quante belle persuasioni promulgate dalla Parola di Dio. Purtroppo c’è molta ignoranza e superficialità nell’accostarsi alla Bibbia, ma noi speriamo sempre per i nostri lettori, un’apertura spirituale di mente e di cuore per cogliere la freschezza e la fragrante  presenza di vita nella Parola, che non passa mai. Sia sempre glorificato il Signore Gesù il nostro Avvocato. Termino citando una frase: (Ep. Romani 2:4) Oppure disprezzi le ricchezze della Sua bontà, della Sua pazienza e della Sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

 Ferruccio IEBOLE

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